La cistifellea è una piccolo organo che favorisce il processo digestivo immagazzinando la bile: con menta, uva di Oregon e un infuso a base di tarassaco, boldo e genziana eviti i calcoli biliari e proteggi la cistifellea
È “solo” un piccolo sacchettino di pochi centimetri a forma di pera, situato poco al di sotto del fegato. Non è considerato vitale per la sopravvivenza: non a caso, in seguito a patologie croniche, può essere asportata. È la cistifellea. Contiene circa 40-50 ml di una sostanza prodotta dal fegato: la bile. Si tratta di una miscela di Sali biliari, colesterolo e lecitina, ed è indispensabile per emulsionare i grassi che ingeriamo. Purtroppo, a causa di uno stile di vita o un’alimentazione errata, può essere soggetta a varie problematiche tra cui i calcoli biliari, le coliche biliari e la temibile pancreatite acuta.
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La menta piperita è il rimedio principe in caso di coliche biliari, in particolare l’assunzione di olio essenziale sembra essere il più indicato. Esso è in grado si sciogliere la bile evitando la formazione di calcoli. In alternativa, è possibile prevenire le coliche consumando quotidianamente un infuso di foglie di menta piperita. Durante un attacco di coliche biliari, un altro rimedio molto semplice è l’acqua calda che aiuta a rendere più fluido il contenuto della cistifellea.
L’uva di Oregon è un rimedio molto importante per il benessere dell’intestino e della cistifellea. Essa, infatti, stimola la formazione di acidi biliari, utili nella prevenzione della formazione dei calcoli. L’Uva di Oregon svolge anche azione antinfiammatoria e antibatterica. Molto valida anche nei soggetti che soffrono di acne. Se ne assumono circa 20-30 gocce di estratto fluido.
Un decotto preparato con la radice di queste tre erbe sembra molto efficace nella riduzione del colesterolo e nel miglioramento della produzione di succhi gastrici e biliari. Secondo recenti studi anche la radice di Genziana migliora lo svuotamento della cistifellea e la digestione dei grassi. Dai risultati emersi da una ricerca pubblicata sull’International Journal of Molecular Science si è potuto evidenziare come la radice di tarassaco riduca notevolmente il colesterolo, scongiurando quindi il rischio di calcoli biliari. Infine, il boldo, è un eccellente colagogo (facilita l’espulsione della bile).