Molte donne vivono male l’inizio della menopausa, come se fosse una malattia: per affrontarla con la giusta serenità, ci vogliono i rimedi naturali
Il periodo fertile della donna inizia con la pubertà e termina con la menopausa, ovvero con l’interruzione del ciclo mestruale che avviene in genere tra i 48 e i 55 anni. La scomparsa del ciclo non è tuttavia improvvisa, ma è preceduta da una lunga fase di transizione chiamata climaterio, della durata di circa sette anni, ed è proprio nell’ultimo periodo del climaterio che si manifesta la maggior parte dei disturbi accusati da molte donne verso la fine del periodo fertile.
Se il giovanilismo imperante e la crescente medicalizzazione della menopausa hanno trasformato questo passaggio naturale in un “evento drammatico” per molte persone, non dobbiamo tuttavia dimenticare che la menopausa è in realtà un meccanismo di difesa, elaborato dalla natura al duplice scopo di salvare la donna da gravidanze a catena che esaurirebbero prematuramente la sua energia vitale, e assicurare al feto un “nido” sano e forte. L’energia libidica liberata dall’interruzione del ciclo mestruale comunque non scompare ma si sposta verso l’alto - come suggeriscono le vampate - e può essere impiegata per altri scopi, ovvero per “generare nella mente”. Non a caso le donne che svolgono un’attività creativa sono statisticamente molto meno esposte ai disturbi tipici del periodo, o li superano più rapidamente. Ma ecco i rimedi più efficaci per aiutare il nostro corpo a contrastare i piccoli e grandi disagi di questa delicata fase della vita
Tra le piante che esercitano una funzione modulatrice del sistema ormonale e aiutano a contrastare i disordini mestruali del climaterio troviamo la salvia e l’agnocasto. La prima, nota da sempre per l’influsso benefico sull’apparato genitale femminile, tonifica le funzioni ovariche, calma gli spasmi addominali, promuove le mestruazioni insufficienti e le regolarizza se troppo abbondanti. La seconda combatte i sintomi neurovegetativi come ansia, irritabilità, ritenzione idrica ed emicrania. Si usano alternate per “mimare” la corretta alternanza delle fasi estrogeniche e progestiniche del ciclo, assumendo dal 5° al 17° giorno del ciclo 25 gocce di tintura madre di salvia in poca acqua due volte al giorno, e dal 18° al 28° giorno 25 gocce di tintura madre di agnocasto.
Tra i sintomi più fastidiosi del climaterio ci sono le vampate: si annunciano con un’intensa sensazione di calore che sale improvvisa dal tronco alla testa, producendo sudorazione e senso di spossatezza, ma anche grande imbarazzo quanto sopravvengono in un luogo pubblico. Rossore e calore ricordano alla donna che la sua energia libidica è tuttora viva e presente: si è solo sganciata dalla funzione riproduttiva, non dalla sessualità. Contro le vampate sono utili i rimedi circolatori come il Ginkgo biloba (una compressa al giorno), da abbinare alla tintura madre di biancospino, ottimo per tutti i disturbi da distonia neuro-vegetativa; si assume in tintura madre: 30 gocce diluite in poca acqua tre volte al giorno. Tra gli omeopatici possiamo scegliere Sepia 7 CH, 5 granuli una volta al giorno per un mese in presenza di congestione venosa a gambe e bacino, senso di pesantezza al basso ventre, facilità alle lacrime, desiderio di solitudine e senso di spossatezza fisico e mentale; infine Lachesis 5 o 7 CH, 5 granuli una volta al giorno per vampate violente che arrossano il viso, accompagnate da palpitazioni, fame di aria fresca e intolleranza a collane, colli alti e cinture.
Calo libidico, secchezza vaginale, oltre a caduta dei capelli e pelle atona sono i sintomi di un esaurimento psicofisico che compare spesso in questo periodo. Possiamo ricorrere a una pianta andina nota come “ginseng peruviano”: la maca. Ricca di ferro e vitamina B12, antiossidanti, flavonoidi, acidi grassi essenziali, minerali e oligoelementi, la maca contiene alcaloidi che agiscono su ipofisi e ipotalamo, contrastando gli squilibri ormonali da cui origina la perdita del desiderio. Inoltre previene la caduta dei capelli, mantiene la pelle tonica e ben idratata, e le ossa elastiche. Si assume in opercoli, uno al giorno per un mese. Tra gli omeopatici è indicato Sepia 200 CH monodose, una sola dose tutta insieme.
La tensione interna generata dagli sbalzi ormonali si trasforma spesso in emicranie, talvolta con nausea, e cefalee. In questi casi il rimedio indicato è il tanaceto partenio, una pianta circolatoria ottima nelle emicranie persistenti. Si assume in tintura madre, 30 gocce una volta al giorno, associata all’omeopatico Belladonna 200 CH monodose, una sola dose al bisogno.