L'erba dei cantanti fa bene anche al fegato
Erbe e fitoterapia

L'erba dei cantanti fa bene anche al fegato

L'erisimo è noto per la sua azione decongestionante sulle vie respiratorie, ma oggi sappiamo che è anche un efficace tonico epatico e aiuta a prevenire i calcoli

C’è una pianta che in questa stagione spunta un po’ ovunque, in città, in campagna, sia nei prati che nei terreni incolti, sul ciglio delle strade: è l’erisimo. La chiamano anche erba cornacchia, rapa selvatica o trione, ma è l’etimo del nome “erisimo” a far chiarezza sulle sue virtù: deriva dal greco eruo (“io salvo”) e oimos (“il canto”) e per questa sua caratteristica era noto sin dai tempi antichi; ma soltanto nel XVI secolo l’erisimo fu studiato sotto il profilo fitoterapeutico e divenne la pianta degli oratori, degli attori di teatro e dei cantanti. Si racconta inoltre che negli anni Cinquanta il celebre tenore Tito Schipa due ore prima di entrare in scena fosse diventato improvvisamente afono e che, grazie a un decotto di erismo, fu in grado di esibirsi. Ecco spiegato come mai chi lavora con la voce da sempre lo considera un’erba un po’ “magica”: attori e cantanti vi fanno spesso ricorso, ma anche doppiatori e speaker, quando soffrono di raucedine, afonia, tosse e mal di gola non si fanno mai mancare un infuso di erisimo.

Un erba “magica” non solo per la voce
Per preparare questo famoso infuso, mettete a riposare per 7-8 minuti 10 g di foglie fresche in 250 ml d’acqua bollente; quindi filtrate e bevete l’infuso caldo, nella dose di 2 tazze al giorno, mattino e sera, addolcite dal miele. Esiste però anche una virtù meno nota di questa pianta, ma altrettanto importante: la sua azione antispastica, e quindi depurante e disintossicante della funzione epatica. Le mucillagini e i composti solforati dell’erisimo svolgono una importante funzione anti-irritativa sulle mucose, disinfiammandole, e in secondo luogo riducono l’eccessiva secrezione di muco, rendendolo più fluido in modo da favorirne l’eliminazione. Per questa sua specifica attività l’erisimo trova dunque un impiego più conosciuto nelle patologie delle vie respiratorie e una seconda, meno nota ma altrettanto efficace, nei disturbi del fegato e della colecisti.

Ne bastano 3 cucchiaini al giorno per prevenire epatiti e calcoli
Chi soffre di disturbi epato-biliari o semplicemente vuol ripulire in profondità il fegato e la colecisti, ad agosto deve affidarsi all’erisimo. Basta preparare uno sciroppo e assumerne un cucchiaino mattina, mezzogiorno e sera per un mese: si fanno bollire 30 g di foglie e fi ori in un litro d’acqua, aggiungendo 10 g di radice di liquirizia, fino a ridurre di un terzo la quantità di liquido; si filtra, si aggiungono 200 g di miele e si cuoce a bagnomaria finché non si ottiene uno sciroppo. Si conserva al fresco in una bottiglia di vetro scuro.

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