Fiori californiani: elenco e indicazioni per l’autostima e l'armonia dell'Io
Omeopatia

Fiori californiani: elenco e indicazioni per l’autostima e l'armonia dell'Io

Questi rimedi ti aiutano a coniugare le regole del gruppo con la tua natura, in modo da sviluppare la tua personalità in armonia con gli altri

Curarsi con i fiori è una tradizione che risale a tempi remoti, diffusa in tutte le popolazioni, e in genere si pensa che questa pratica si riferisca alla fitoterapia, ovvero all'uso erboristico di piante e fiori. In realtà l'uso delle essenze floreali è altrettanto antico ed era molto popolare fino al Medioevo: ne troviamo traccia negli scritti di Ildegarda di Bingen e di Paracelso, che raccomandano di usare la rugiada dei fiori per trattare certi malesseri della sfera emozionale.

Questa pratica cadde in disuso con l'avvento delle scuole mediche e con la guerra sistematica condotta dalla nascente classe medica alle guaritrici, spesso accusate di stregoneria perché "colpevoli" di avere molto successo coi pazienti. A riscoprire l'uso terapeutico delle essenze floreali fu la geniale intuizione di un medico e omeopata gallese, il dottor Edward Bach, ma c'è voluto più di un secolo perché si diffondesse in tutto il mondo occidentale, superando almeno in parte la diffidenza e l'ostracismo della medicina ufficiale.

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Oggi quasi tutti conoscono ifiori di Bach, che trovano impiego soprattutto negli studi di omeopati, psicologi e naturopati, ma hanno fatto la loro comparsa anche negli ospedali di Spagna, Inghilterra, Francia e Germania, sostenuti da medici entusiasti dei risultati ottenuti.

Nel frattempo però il campo floreale si è arricchito di nuove essenze, ricavate da fiori presenti in altri continenti, molto interessanti per le particolari proprietà che dimostrano. Appare infatti evidente che le diverse essenze agiscono su livelli diversi della personalità, in relazione al tipo di territorio in cui nascono, al continente in cui si sono sviluppati e al tipo di cultura degli uomini che lo popolano. Il che permette di trattare i problemi in modo multidimensionale, inserendo nella stessa diluizione fiori di protocolli diversi.

La scoperta dei Fiori Californiani

Alla fine degli anni '70, in California, un gruppo di ricercatori della Flowers Essence Society guidati dallo psicologo Richard Katz e da Patricia Kaminski, insegnante attiva nei servizi sociali, decise di estendere il principio alla base della floriterapia di Bach allo studio di altre piante, diffuse sia nel continente americano che in quello europeo. Non è un caso che questa ricerca sia partita proprio dalla California, patria di Silicon Valley, il cuore pulsante dell'innovazione tecnologica americana ma anche di Palo Alto, sede del Mental Research Institute, centro di ricerca e terapia psicologica tra i più noti al mondo.

Lo scopo dei ricercatori del gruppo era quello di identificare nuove essenze, capaci di aiutare le persone ad affrontare la crescente complessità della vita moderna e a migliorare la propria capacità di adattamento. Negli ultimi anni l'evoluzione ha subito una vertiginosa accelerazione, portando nel mondo enormi mutamenti tecnologici, ambientali e sociali, e inondando le persone con una crescente mole di informazioni, da "processare" sempre più velocemente, pena l'espulsione dal mondo professionale e l'emarginazione sociale.

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Il continuo stato di tensione nervosa e di stress che ne deriva colpisce soprattutto i più fragili, che non reggono la pressione e rischiano di finire "tritati" psicologicamente e fisicamente, ma tutti possono esserne più o meno toccati, come dimostra l'aumento delle nevrosi, dei disturbi psicosomatici e dell'alimentazione, per non parlare delle malattie da inquinamento ambientale e della diffusione esponenziale di droghe. 

Le essenze californiane sono moltissime, in questo articolo ne segnaliamo alcune particolarmente interessanti.

I fiori che promuovono lo sviluppo dell'io

Per chi vive in gruppi sociali, come l'uomo, il primo compito da affrontare crescendo è imparare a coniugare le regole del gruppo con la propria natura, in modo da sviluppare la propria specificità senza entrare in collisione con il contesto esterno, ma anche senza lasciarsi "deformare" dalle pressioni altrui. Un compito non sempre facile: in parte perché quale sia realmente la propria natura lo si impara "in negativo" -  sperimentando e scartando via via ciò che non ci somiglia - in parte perché le pressioni dell'ambiente e dei modelli dominanti possono essere così forti da schiacciare o deformare la personalità individuale. Ecco alcuni fiori che aiutano l'Io a svilupparsi armonicamente.  

Joshua tree (yucca)

I germogli di questa pianta del deserto del Mojave hanno foglie soffici e tenere molto apprezzate dagli animali, quindi sopravvivono meglio quando nascono vicino ad una “pianta nutrice” che li protegge con le sue foglie robuste. Ben presto però i rami si induriscono e prendono a crescere ognuno in direzioni diverse; dopo la fioritura poi, ogni ramo dà luogo a nuovi rami che crescono in diverse direzioni - caratteristica che ne fa una metafora vegetale dello sviluppo dell'Io.

L'essenza di Joshua tree è utile ai ragazzi (ma anche a molti adulti) troppo conformisti, per promuovere lo sviluppo di un'identità personale indipendente e autonoma dagli schemi e dalle tradizioni familiari stratificate senza per questo porsi necessariamente in conflitto con le figure affettive. Il rimedio aiuta a rafforzare la personalità e a scegliere la propria strada, indipendentemente dai giudizi e dalle aspettative altrui, seguendo con fiducia il proprio sentire e il proprio talento.

Blackberry (Mora di rovo)

La sua capacità di svilupparsi anche in terreni aridi e di ricrescere dopo la più drastica potatura rappresenta la capacità di sopravvivere, fiorire e fruttificare anche nei contesti meno favorevoli. E' quindi l'essenza più indicata per rafforzare l'Io e la forza di volontà delle persone incapaci di concretizzare i propri sogni, aspirazioni e desideri o di raggiungere i propri obiettivi.

Rimedio energizzante, blackberry è indicato per le persone apatiche e svogliate che tendono a rimandare o eludere impegni e progetti per mancanza di motivazione e iniziativa ed è utile per stimolare nei bambini l'interesse per lo studio e il coinvolgimento nei compiti quotidiani in casa e a scuola. Sul piano fisico aiuta le donne che desiderano avere figli nel concepimento, ma hanno difficoltà a realizzare il loro desiderio nonostante l'assenza di reali impedimenti fisici.

Chrysantemum (Crisantemo)

Tra le nuove fonti di angoscia prodotte dalla cultura moderna c'è il giovanilismo imperante: riviste, televisione e cinema traboccano di immagini artefatte di personaggi più o meno famosi il cui unico scopo apparente è continuare a sembrare giovani. Una forma di nevrosi ossessiva che ha contagiato la gente comune e alimenta un ricco business, tra fitness, medicina estetica e chirurgia plastica, ma impoverisce le persone, sottraendo loro il piacere di vivere, allontanandole dalla realizzazione del proprio potenziale umano e dalla possibilità di intrattenere relazioni sane con gli altri.

Questo attaccamento alla propria immagine si accompagna spesso alla paura di morire e all'ossessione per i beni materiali - denaro, successo sociale, oggetti-statussymbol. Utile per la crisi di mezza età maschile e femminile, quando il disagio interiore sfocia in angoscia, depressione e crisi esistenziali vere e proprie, o in comportamenti autolesivi come l'uso di alcool o stupefacenti per evitare di affrontare la sofferenza psichica e il senso di sconfitta.

Lotus (Loto)

Considerato l'essenza più spirituale del repertorio californiano, il fiore del loto è un riequilibrante psicoemotivo generale, che riattiva il processo di crescita e sviluppo delle proprie potenzialità bloccate a qualunque livello. Sul piano cognitivo stimola l'intuizione, la memoria, la capacità di concentrazione e l'autocentratura, sul piano psicologico libera dalle ossessioni, riequilibra il piano emotivo.

Sul piano fisico promuove la mobilizzazione delle tossine organiche depositate nei tessuti e la loro eliminazione, nonché l'assimilazione delle sostanze nutritive. Può essere usato anche localmente per stimolare la rigenerazione di tessuti danneggiati.

I fiori dell'autostima

Molte persone pensano che l'autostima consista nel "piacersi", ma non è così: autostima non significa credere di essere belli, buoni, bravi, “i migliori” ma, semplicemente, possedere una buona “fiducia di base”, ovvero una percezione di sé globalmente positiva, unita alla convinzione di avere tutte le capacità necessarie per cavarsela nella vita. Questa fiducia di base, che il bambino ricava da una prima rudimentale deduzione inconscia: “se la mamma mi accetta e mi vuol bene, vuol dire che sono accettabile e buono, quindi posso fidarmi di me come mi fido di lei”, dovrà poi essere alimentata nel corso dei primi anni di vita e sorretta nei momenti difficili dalla figura paterna, in particolare quando il bambino dovrà confrontarsi con il mondo “là fuori” dove incontra la dura realtà, col suo corteo di critiche, valutazioni e giudizi.

I fiori dell'autostima si dividono sostanzialmente in due categorie: problemi derivanti da un inadeguato apporto paterno e problemi che hanno origine da un inadeguato rapporto con la figura materna. Ma non mancano i fiori dedicati alle problematiche specifiche, alimentate da eventi traumatici o dagli imperativi socioculturali della vita moderna.

Baby blue eyes (Nemophila menziesii)

La presenza di una figura paterna protettiva e rassicurante, capace di fungere da guida nelle prime relazioni del bambino col mondo esterno,  è essenziale per lo sviluppo della personalità e per la conquista dell'autostima. Quando il padre manca oppure è emotivamente o fisicamente minaccioso, il bambino non può sviluppare una solida fiducia di base in se stesso e, di conseguenza, nella propria capacità di muoversi nel mondo, verso il quale conserverà un approccio diffidente.

L'essenza di questo fiorellino è appunto il rimedio adatto alle persone insicure di sé, diffidenti verso il mondo esterno e incapaci di abbassare la guardia, che hanno sviluppato meccanismi di difesa - come l'isolamento sociale, il cinismo e la freddezza affettiva - per proteggersi contro la sofferenza. Baby blue eyes aiuta a rafforzare un "maschile" fragile e vulnerabile, a sviluppare una identità positiva che contenga forza e sensibilità, riconcilia con l'immagine paterna e favorisce una maggiore fiducia e apertura verso gli altri.

Sul piano fisico sostiene e riequilibra il sistema gastroenterico e quello immunitario, soprattutto in caso di allergia ai pollini o di disturbi di tipo autoimmune come le coliti ulcerose. 

Sunflower (Girasole)

In tutte le culture, il sole è il simbolo della coscienza diurna - ovvero dell'Io cosciente, della personalità manifesta e del carattere, per questo il suo fiore è usato in floriterapia per correggere gli squilibri dell'Io in eccesso o in difetto. Adatto agli adolescenti di entrambi i sessi (e di ogni età), ma in particolare a quelli di sesso maschile, il girasole è utile sia per rafforzare il carattere e l'autostima delle persone dall'Io fragile - che si manifesta come bassa autostima, sottovalutazione di sé, complessi di inferiorità, senso di insicurezza e inadeguatezza - o dall'Io ipertrofico, che si traduce in aggressività, arroganza, narcisismo, presunzione, vanità ecc.

Il rimedio riporta equilibrio tra le parti maschili e femminili della personalità ed è utile nelle problematiche adolescenziali che derivano dalla presenza di una figura paterna troppo debole o troppo autoritaria, quindi inutilizzabile come modello maschile di riferimento. 

Mariposa lily (Calocorto)

Associate da sempre al femminile - forse per la forma della pianta, composta da un bulbo a forma di utero che si allunga in uno stelo carnoso per aprirsi in una concava corolla profumata - nel protocollo floreale californiano le liliacee rimandano alle problematiche del rapporto con gli aspetti femminili di sé o con la figura femminile. L'essenza di Mariposa lily, in particolare, cura la ferita affettiva di chi ha vissuto fin dalla prima infanzia la sensazione di non essere stato voluto o amato dalla madre.

Talvolta questa sensazione risale al periodo intrauterino, quando ci sono stati pensieri o tentativi d'aborto (che alcune madri non si peritano di raccontare ai figli, senza rendersi conto di quanto la cosa li ferisca), più spesso è legato al rifiuto materno - verbalizzato sotto forma di critiche e insulti costanti o agito come incuria o maltrattamenti fisici. Un comportamento che lascia nella persona profonde ferite interiori, e impedisce la costituzione di una sana autostima, per la convinzione profonda di non poter essere amati da nessuno in quanto "non amabili".

Nelle donne questo si traduce spesso in disturbi del comportamento alimentare - in particolare la bulimia, nel vano tentativo di "riempire il vuoto di nutrimento affettivo" col cibo - ma anche disturbi dell'apparato sessuale, uso distorto della sessualità (sesso precoce in cambio di affetto), difficoltà a concepire, rifiuto della maternità, virilizzazione...

Nell'uomo può tradursi in freddezza e ostilità verso il femminile, con aggressività verbale o fisica, uso "punitivo" della sessualità, "machismo" difensivo con rifiuto e svilimento di tutto ciò che è associato al femminile, come la dolcezza, l'emotività, la sensibilità ecc.

L'essenza è utile anche per tutti i traumi derivanti da divorzi conflittuali dei genitori, perdita di un genitore nell'infanzia, abusi sessuali.

Evening primrose (Oenothera hookeri)

E' il fiore del "bambino abbandonato": figli di famiglie numerose di cui nessuno si prende cura, di genitori che sono sempre assenti, bambini lungamente ospedalizzati, adottati o spediti in collegio per anni ecc. Aver vissuto l'esperienza precoce dell'abbandono sviluppa nel tempo, oltre a un costante senso di solitudine che non viene mai meno, la convinzione inconscia di non poter essere amati e una radicata diffidenza che porta a evitare di impegnarsi nei rapporti per paura di essere nuovamente feriti.

L'essenza è utile alle persone che non sanno "come si fa" a relazionarsi con gli altri, che hanno difficoltà a manifestare i propri bisogni ed emozioni, che non credono di poter essere amati ed apprezzati per quel che sono, ma solo in cambio di qualcosa: denaro, sesso, favori ecc.

Nei bambini l'essenza cura le ferite affettive che impediscono la costituzione di una sana autostima e promuove lo sviluppo fisico, irrobustendo il sistema immunitario dei bambini sempre malaticci e rafforzando l'ossatura.

Negli adulti è utile alle donne che vivono con ambivalenza i rapporti affettivi, il sesso e la maternità - oscillando tra il desiderio di sentirsi amate e il terrore di vivere un nuovo abbandono. La sensazione di vuoto interiore  porta spesso agli eccessi alimentari del binge eating e allo  shopping compulsivo - con l'acquisto di abiti e oggetti inutili che poi vengono abbandonati negli armadi.

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