Raffaele Morelli: Ritrova la tua radice e i disagi sfumano
L'aiuto pratico

Raffaele Morelli: Ritrova la tua radice e i disagi sfumano

Perché spesso ci sentiamo persi e travolti da problemi e preoccupazioni? Perché abbiamo smarrito la nostra strada unica, abbiamo scordato la nostra vocazione. Angela l’ha ritrovata e tutti i suoi disagi sono svaniti

Ma dove si deve andare nella vita? Verso la radice. Non c’è altro viaggio... Cresciamo, ci innamoriamo, lavoriamo, ci sposiamo, invecchiamo per incontrare sempre di più, giorno dopo giorno, la nostra radice. C’era già agli albori del nostro essere, ma via via le vicissitudini della vita ci hanno allontanati da lei: l’ambiente, il mondo esterno, ci hanno fatto credere, con le loro illusioni, con le sirene che ci catturano, che fossimo solo esseri esteriori e quindi senza un Centro, senza fondamenta, senza radici, senza Unicità.

raffaele morelli

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L’unicità ti chiama

Credo che sia questo il vero dramma dei nostri tempi: il voler essere come tutti gli altri. Questo venire assorbiti dal pensiero altrui ci ha tolto la nostra natura, la nostra essenza. E da qui agli psicofarmaci il passo è stato breve, come sappiamo. Spesso il voler aderire ai modelli esterni esclude talenti, capacità, saperi che ci appartengono e che vengono rimossi. Quando le nostre vocazioni si spengono, quando la nostra Unicità tramonta, arrivano puntualmente i problemi. Arrivano perché abbiamo perso la nostra Immagine ed è per questo che non bisogna mai fissarsi sui problemi, non ostinarsi a risolverli. L’Io, con i suoi pensieri, non è lo strumento adatto. I pazienti migliorano solo quando smettono di cercare di risolvere proprio quelli che credono siano i loro problemi. Il potere dell’Immaginazione è immenso: è il farmaco. Sentite cosa racconta Angela:

«Buongiorno Raffaele, sono una donna di 44 anni, sposata con due figli adolescenti. La seguo assiduamente da un anno, ma in realtà l’ho sempre seguita. Sono sempre stata attratta dalla psicologia e lei mi ha sempre colpito. Da anni avevo un paio di suoi libri in casa. Faccio il lavoro più bello del mondo, insegno ai bambini della scuola primaria, anime pure, entusiasti sempre della vita. Ho sempre detto che per me il mio non è un lavoro, ma davvero una passione. Se le racconto come sono approdata a fare questo lavoro, le confermerò che davvero qualcosa ci porta dove dobbiamo andare. Fin da piccola ho sempre detto: “Voglio fare la maestra” ma poi, finito l’istituto magistrale, è morto improvvisamente mio padre e non ho potuto proseguire gli studi. Ho accettato dei lavoretti e uno consisteva nel fare le pulizie in una scuola privata. Qui incontro una signora che mi dice che, con il mio titolo di studio, posso fare supplenze in una scuola privata, poi incontro la segretaria di una scuola pubblica che mi spinge a inserirmi nelle graduatorie. Arriva un concorso, lo faccio senza grandi aspettative e lo supero. Insomma; quando proprio non ci pensavo più, per vari impedimenti, qualcosa mi ha riportato lì. È una cosa a cui penso spesso».

Questa è la prima parte dell’e-mail di Angela. La sua “radice” l’ha chiamata verso la sua vocazione. Quando si perde il proprio sentiero, allora si cerca con testardaggine di ragionare secondo i canoni del pensiero comune. In questo caso i disagi si ingigantiscono. Prosegue Angela:

«Nell’ultimo anno sono andata in crisi: un’ansia fortissima, apparentemente perché mi sembrava di aver perso il controllo sui miei figli adolescenti. Da bravi bambini che erano, ora sono ingestibili, non sono più bravi a scuola e io comincio a pensare solo a quello, cercando di risolvere un problema dopo l’altro: i figli, poi il marito in crisi con il lavoro. Fino a quando qualcosa mi ha fermato. Ho cominciato a seguirla nuovamente e a capire che mi ero allontanata moltissimo dalla mia natura, che è fatta sì di un lato molto pragmatico e diligente, ma anche di uno selvaggio, ironico e anche fatalista. Tutto nella mia testa doveva andare bene, ma bene per chi? Per le amiche? I nonni? Ho smesso di lamentarmi, di parlarne e di intervenire... Ho smesso e ancora ci provo. Mi sono allontanata in silenzio da tante persone che con me proprio non c’entravano nulla, senza dare tante spiegazioni. Ora spesso chiudo gli occhi e immagino: sono al mare, ballo al tramonto con un uomo sconosciuto, sono in un castello dell’800 e indosso un completo intimo di pizzo e una maschera, assisto a balli sexy, sono stesa in un campo di lavanda e ogni sera chiedo alla mia Signora della notte di portarmi un bel sogno e puntualmente arrivano. In uno degli ultimi sogni ho visto due pappagalli che cercavano di uscire da una finestra per andare all’esterno. Uscire dalla gabbia? Un caro saluto».

Sei nel posto giusto per te

Ho telefonato ad Angela e mi ha raccontato che in quel periodo era depressa: «Vedevo solo problemi, stavo male. Ero sempre triste, in preda alla depressione. Poi ho seguito i suoi video e mi sono ricordata di me». Accorgersi che si era allontanata dalla sua Natura, dal lato fatalista, selvaggio, ironico è stato decisivo. C’è sempre dentro di noi un’energia nascosta, misteriosa, posta nel Sé, nel centro del nostro essere, che vive al di là dei problemi e, come successo ad Angela, solo la fantasia e l’immaginazione la chiamano in causa e allora puntualmente interviene e ci cura. Parlare con la Signora della Notte, immaginare un ballo con un uomo sconosciuto, entrare nel regno dell’eros, incontrare i fiori di lavanda, vale a dire il regno della natura, significa uscire dai pensieri, scoprire che noi non siamo solo problemi da affrontare. “C’è altro”, dicono i Taoisti… C’è altro dentro di noi che non vediamo e sa molte più cose di noi. «Mi sono arresa - mi ha detto - ho smesso di lottare, anche con i figli che non studiavano, mi sono detta sia quel che sia e ho ritrovato l’armonia con me stessa e con tutta la famiglia. Io sono sempre andata d’accordo con mio marito…». Angela mi ha detto una cosa che mi è piaciuta moltissimo. “Mentre molte maestre cercano di far diventare i bambini “dei bravi soldatini” io gioco con loro, mi diverto e li faccio divertire, li faccio sognare e a scuola vanno benissimo”.

Ma, come lei scrive, fin da piccola voleva fare la maestra: Angela era nel posto giusto, a fare le cose adatte a lei. Ciascuno di noi ha “il suo posto giusto e la sua missione nel mondo”.Se lo ricordi, ritrovi la tua strada, che non è mai quella degli altri. La radice che vive nel nostro inconscio ci guida anche quando non ce l’aspetteremmo mai, immersi come siamo nei momenti difficili. Le immagini, i sogni ad occhi aperti, ci riportano la libertà. Così i due pappagalli che escono dalla gabbia ci raccontano che il pensiero omologato (il pappagallo che ripete le parole ascoltate) può allontanarsi e volare via. Ma i due pappagalli, secondo l’antica Tradizione, rappresentano anche il binomio entro cui si svolge la vita: uno rappresenta il mondo reale, l’altro l’eternità. Scrive Hillman ne “Il codice dell’anima”: «Ci sono due uccelli sull’albero, uno mortale e uno immortale, fianco a fianco. Il primo cinguetta, costruisce il nido e svolazza; l’altro guarda e veglia». Ora il fatto che volino insieme significa che Angela ha imparato a vivere sia con la realtà, sia con le immagini interiori.

La radice che vive nel nostro inconscio ci guida anche quando non ce l’aspetteremmo mai, immersi come siamo nelle preoccupazioni quotidiane.

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raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
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