Stop alla depressione. Ecco come fare
Dalla notte dei tempi l'uomo ha utilizzato il disegno e poi la scrittura per esprimere ciò che è altrimenti inesprimibile, per portare "fuori di sé" qualcosa che sente premere dall'interno. Dai primi dipinti nelle caverne alle prime parole incise sulle pietra, fino alla scrittura su carta e poi al computer, ciò ha sempre ridotto le sue paure, dato forma alle sue ansie, fatto emergere i suoi bisogni espressivo/creativi, permesso di elaborare meglio emozioni e stati d'animo.
Scrivi e la depressione cambia volto
Uno strumento potente dunque. Ecco perché vi proponiamo una tecnica auto terapeutica apparentemente banale, ma in realtà basata sul riappropriarsi della ritualità del gesto scrittorio come momento centrale di incontro con se stessi, come possibilità di riattivare parti di sé la cui perdita o il cui mancato utilizzo potrebbero essere tra le cause principali di diverse depressioni, purché di lieve o moderata entità. Tali tecniche possono essere impiegate da sole oppure affiancarsi a una terapia già in atto (psicoterapeutica, naturale o corporea), come complemento al ritrovamento di se stessi e della propria natura. La scrittura, vissuta in modo rituale, estrae sempre qualcosa di noi stessi che è già presente, ma che non conosciamo, almeno non in quella forma. Ed è proprio un "me stesso" più ampio, non "il solito me", che ci serve per uscire dalla crisi. Altrimenti ne saremmo già fuori da tempo.
C'è uno stile adatto per ogni disagio
- Scarsa autostima. Scrivi una lettera, facendo finta che verrà poi davvero spedita. Non importa che il destinatario sia reale o immaginario, che sia in vita oppure no. Scegli però una persona che abbia una valenza positiva e uno sguardo benevolo su di te.
- Pessimismo. Tieni un diario. Scrivi, anche in breve, le cose che fai e che ti accadono, annotando le sensazioni che restano a fine giornata. Quando lo rileggerai, fra qualche settimana, capirai se sei stato davvero così male. Il pessimista infatti dimentica i fatti positivi o li travisa con l'emotività negativa del momento.
- Creatività inespressa. Inventa dei racconti. Non cercare il verosimile: tutto ti è lecito, anche che il racconto non abbia né inizio né fine. È importante che non abbia finalità di messaggio ma sia solo espressione di fantasia.
- Seriosità. Scrivi parole a caso. Cerca un punto della casa in cui appendere un grande foglio bianco, con vicino una penna. Quando passi di lì scrivi ciò che ti viene in mente: una riflessione, una mezza frase, un nome, un insulto. Nel tempo, potrà essere rinnovato, si rivelerà uno spazio mentale di libertà, di ironia e di gioco.
Come scrivere per far passare la depressione
- Gli strumenti tradizionali. Carta e penna, no al computer. Serve un gesto fisico, "artigiano", con il quale i pensieri diventino materiale visibile.
- La lentezza. Scrivere con carta e penna favorisce una maggiore concentrazione e obbliga a una lentezza d'azione più vicina ai tempi della psiche.
- Il luogo familiare. Se scrivi in casa, scegli un punto più tuo di altri, in cui ti senti isolato; ideale la sera. Se fuori casa, prediligi luoghi senza distrazioni.
- I momenti sacri. Scrivi solo quando sai che non sarai interrotto, in cui non ci sia fretta e che non sia un veloce ritaglio di tempo.
- L'amore per i dettagli. Mentre scrivi sottraiti alla schiavitù delle sintesi e lasciati andare all'espressione di dettagli e particolari, senza limiti.
- La chiusura veloce. Quando hai terminato non rileggere subito quanto scritto e ritorna su di esso solo dopo qualche giorno.
