Via dagli amori sacrificali
Coppia e amore

Via dagli amori sacrificali

Molte donne s'ingabbiano senza accorgersene nel ruolo di crocerossina, e vivono l'amore come un sacrificio continuo: è una trappola emotiva da cui uscire, così

Quando si ama, si ha spesso la sensazione che si sarebbe disposti a fare di tutto per l'altro. Avere una persona al proprio fianco, dona un senso di serenità che sembra irrinunciabile: per questo motivo, può capitare di sacrificarsi troppo per il bene e la salvaguardia della relazione. Quelle che inizialmente sembrano rinunce sporadiche, piccoli sforzi, dedizioni spontanee possono trasformarsi in abitudini e ci si può trovare ingabbiati in un ruolo sgradevole.

Gli amori sacrificali non giovano a nessuno

Potrebbe sembrare contro intuitivo, ma sacrificare sé stessi per la persona amata non giova mai ad un rapporto. L'amore si mantiene vivo ed evolutivo quando si gioca sullo stesso terreno, quello dello scambio. Sacrificare le proprie energie e la propria individualità crea un disequilibrio che può far sentire in trappola. Mettere i bisogni dell'altro sempre al primo posto, alla fine, esaurisce le risorse personali e provoca risentimento nei confronti del partner stesso.

“Io ti salverò”. E inizia l’inferno

L’atteggiamento fin qui descritto, più comune fra le donne, diventa un comportamento psicologicamente patologico quando si trasforma nel “complesso della crocerossina", quando non si tratta più di rinunciare a qualcosa per lui, ma di salvarlo, e quasi sempre da sé stesso.
Associare il genere femminile (anche) a sentimenti di cura, dolcezza, maternità è naturale, ma ci sono casi nei quali tutto questo diventa eccessivo e la donna da partner si trasforma in una specie di mamma buona che deve occuparsi di un figlio problematico.

Quante volte abbiamo sentito di relazioni in cui la donna si innamora perdutamente di uomini “da curare” (gli esempi si sprecano: dipendenti da sostanze o dal gioco, eterni adolescenti, rissosi attaccabrighe sempre nei guai con la legge e via dicendo) e dei quali si prende cura con una dedizione degna di miglior causa?

Le crocerossine si assumono ogni responsabilità per i problemi del partner, dal punto di vista sanitario, finanziario, di studio o lavorativo e quasi sempre senza risultato, se non quello di aumentare la propria frustrazione, senso di impotenza e disistima

Crocerossine: chi sono?

Alle crocerossine piace sentirsi apprezzate e, inconsciamente, controllare la vita del partner: avere un uomo di cui prendersi cura le fa sentire speciali, più forti, delle super donne che salveranno quell’uomo, che a quel punto, sarà loro eternamente grato. A volte, addirittura, è la donna stessa che inconsapevolmente crea la situazione in cui poter essere la “salvatrice”.

In realtà è una idea malata quella per cui il partner debba avere sempre bisogno di noi. Quando ci accorgiamo di mettere in campo un simile comportamento, è il caso di chiedersi se questo non rispecchi qualcosa del nostro mondo interno: forse siamo proprio noi che ci vediamo fragili, senza autostima né fiducia, bisognose quindi di approvazione e di un elemento esterno da curare per consolidare la nostra immagine fragile.

Rimettiti al centro e salva…Te Stessa!

In una relazione sana non c’è né paziente né infermiere, ossia una asimmetria tra i partner. La relazione sana è paritaria, c’è reciprocità nel prendersi cura dell’altro. Per ritrovare questo equilibrio, è necessario ricordarsi delle proprie qualità, smettere di sentirsi fragili, vittime. Il primo passo è concentrare le energie sulla cura di te stessa, risvegliando la dea che abita in ogni donna.

  • No alle richieste di aiuto eccessive: all'inizio sarà difficile e dovrai accogliere con coraggio il senso di colpa che inevitabilmente proverai. Una volta messo un campo questo comportamento però, ti accorgerai di una cosa: non sei indispensabile, ed è un bene!
  • Riscopri le tue passioni: rifletti su quello che ti piaceva fare prima di incontrarlo. Mettere da parte rinunce e sacrifici, e tornare a fare qualcosa che ti appassiona può aiutarti a ritrovare la tua indipendenza e a restituirti energia.
  • Se ti vampirizza, allontanalo: nessuno salva nessuno che non voglia essere salvato. Se ci hai provato tante volte e sei allo stesso punto, forse è tempo di arrendersi e volgere lo sguardo altrove, cominciando a occuparti davvero di te.
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