Adattarsi a un amore finito, ad esempio ad un uomo da cui si viene trattate male porta solo sofferenza; “dirsi la verità” e arrendersi migliora la vita e apre le porte ad amori più felici
Fare il possibile per salvare un matrimonio o una relazione sentimentale che conta è un atto d’amore. Non ci si può arrendere subito, se si tiene veramente al rapporto e se esso contiene ancora aspetti vitali. Ma ci sono situazioni in cui questo atto d’amore deve mollare la presa: ad esempio quelle in cui il tentativo è a senso unico, cioè il partner non collabora. Non solo non si mette in gioco, ma esaspera i conflitti, comportandosi in modo ambivalente e contraddittorio. Situazioni nelle quali è quasi sempre la donna a cercare soluzioni di ogni tipo, mentre è l’uomo a esasperare, ponendosi di fronte alla crisi come un peso morto. Di fronte a tutto ciò la donna deve stare attenta: il suo atto d’amore non deve diventare un atto di masochismo, nel quale giungere a estremi e inutili sacrifici. Del tutto inutili, tra l’altro, di fronte a un uomo che non riesce, non può o non vuole fare nulla per risolvere le cose.
“Lascialo andare!” viene da dire a queste donne. Hai fatto tutto quello che potevi e anche di più, hai dato tutto e hai offerto mille possibilità. Se non hai ottenuto niente è giunto il momento di lasciarlo andare! “Ma io l’amo ancora!” dicono in molte. E in tanti casi sarà sicuramente così. Ma quando una donna, incastrata in una crisi di coppia senza fine, comincia a produrre sintomi depressivi o sintomi fisici, nervosismo e, soprattutto, ha la mente così ossessionata che la sua vita non va più avanti, bisogna decidere se l’amore per lui deve per forza coincidere con la rinuncia a se stesse. Perché non è del sentimento che parliamo, ma degli enormi benefici che una donna potrebbe ottenere se riuscisse a sganciarsi da questa situazione e convogliare le proprie risorse in una nuova vita.
A queste donne, rapite dalla “missione” di salvare il rapporto, manca la visione d’insieme di tutto quello che hanno profuso. Ecco allora che riacquistarla diventa il passo fondamentale per uscire dalla stasi. Che cosa ha fatto, nella maggior parte dei casi, questa donna? Innanzitutto si è accorta molto prima di lui che qualcosa non andava e ha cercato di parlarne. E non si è arresa di fronte alle banalizzazioni di lui, sentendosi però dire che si trattava di paturnie. Poi ha avuto pazienza di fronte a comportamenti discutibili, alla trascuratezza o a cellulari pieni di flirt. Ha cercato di capire, di comprendere. Si è data la colpa, si è messa in gioco e si è fatta un esame di coscienza.
Poi ha provato a farsi più attraente, ha cambiato pettinatura, trucco e modo di vestire; gli ha proposto di fare delle cose nuove insieme, da condividere. Ha proposto di fare magari una terapia di coppia e si è sentita dire che è lei quella con i problemi. Ha provato a farlo ingelosire, a incoraggiarlo e a dargli più spazio per se stesso, tutto quello che lui voleva.
Alla fine non ha ottenuto niente: lui ha proseguito come al solito, come se, paradossalmente, si trovasse bene nella crisi. Non una decisione ferma, non un cambiamento, non una sorpresa in positivo. Solo qualche guizzo e qualche promessa al vento. Lei è esausta, lui può andare avanti all’infinito. È tempo di dire basta…
Come ha reagito lui