Se costruttivi, i litigi col partner possono essere utili, ma spesso tendiamo a sfogarci in modo distruttivo o rinfacciando il passato: ecco come evitarlo
L’amore è certamente una condizione necessaria ma, da solo, non basta a mantenere viva una coppia. È un concetto lontano dall’inguaribile romanticismo che ci piace dichiarare, ma purtroppo oltre all’amore c’è bisogno dei giusti atteggiamenti con cui ravvivarlo, consolidarlo, proteggerlo, perché non solo il tempo e la routine, ma anche la mancanza di una realistica educazione sentimentale, possono logorare anche le coppie meglio assortite.
Ad esempio molte persone sono incapaci di parlare apertamente di ciò che “non va” nel partner: comportamenti “sbagliati”, promesse non mantenute, complicità negate, frasi che feriscono e così via. In molti casi in queste piccole delusioni non ci sarebbe nulla di pericoloso, se solo riuscissimo a comunicare al partner - subito e nel modo giusto, il disagio che ci provocano, frutto per lo più della naturale e inevitabile diversità che c’è tra due esseri umani che pure si amano. Affrontate insieme sul momento, queste contrarietà hanno grandi chance di essere risolte da un sano confronto. Invece spesso o al momento si esprime male la contrarietà (con aggressività , vittimismo e musi lunghi) per poi non parlarne veramente, oppure non si dice niente, incamerando il disagio nell’archivio mentale delle “cose che non vanno”, dove si stratificano nel tempo i gesti che non abbiamo digerito e le emozioni ad essi associate.
Nella comunicazione di coppia basterebbe seguire tre semplici regole. La prima è evitare di utilizzare frecciatine sarcastiche durante le discussioni: il sarcasmo, diversamente dall’ironia che può essere giocosa, è sempre aggressivo, anche se in modo non esplicito, trattenuto e scatena reazioni difensive. La seconda è evitare di rinfacciarele cose chesi stanno sopportando ma che vengono dal passato. La terza è iniziare a esprimere subito ciò che ci contraria, in modi rispettosi. Non è così facile mettere in pratica queste tre regole: il vero ostacolo è un modo sbagliato di intendere la coppia, che non è il luogo in cui riversare indistintamente tutto ciò che abbiamo dentro, compresa l’aggressività repressa e le insoddisfazioni. Il partner non è né un capro espiatorio, né un genitore cui farla pagare, e nemmeno l’eroe che deve risolverci tutto.
La soluzione non è forzarsi a stare dentro delle regole, per poi tornare in breve alla solita guerriglia, ma fare della coppia uno spazio privilegiato di evoluzione personale, partendo dal rispetto per sé e per l’altro. Ciò non significa che non si deve discutere, cantarsele o litigare. Anzi: la soluzione è discutere bene, cantarsele bene, litigare bene! Come? Urlando senza rinfacciare, manifestando rabbia senza offendere, criticando senza colpire. A molti sembra impossibile, anche se con gli estranei spesso lo sanno fare benissimo. Perché non farlo con la persona che amiamo, se l’amiamo davvero?
Non colpirlo dove fa male e ti rispetterà: non puoi pensare che il partner prenda atto di un tuo disagio nei suoi confronti se, insieme a quel che vuoi segnalargli, lo colpisci in un suo punto debole o se per chiedere che sia più attento ai tuoi bisogni utilizzi subdolamente una confidenza su una sua fragilità o su un errore commesso in passato, che ti ha fatto in un momento in cui ti ha aperto il cuore. Se non superi certe modalità immature, lui farà caso solo a queste.
Datevi assieme delle regole facili: la relazione di coppia più di ogni altra ha bisogno di un insieme di regole comuni da rispettare che, nel loro insieme, costruiscano uno “spazio sacro” in cui certe cose non si fanno e non si dicono. Naturalmente bisogna stabilirle insieme, senza spingersi troppo in là (sarebbe sciocco dire: non litigheremo mai) e poi trovare la serietà per rispettarle.
Il litigio è sacro, non si fa ogni giorno: c’è una strana convinzione, molto diffusa, secondo la quale le cose si risolvono solo quando si spinge la sofferenza e la tensione oltre il limite, facendo terra bruciata per poi ricominciare. A volte non si può evitare, ma attuarla come strategia costante danneggia la coppia in modo irreversibile. Evitate di inflazionare il conflitto, altrimenti da momento necessario a ridare energia al rapporto, diventa una palude.
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