Ricominciare...a distanza di sicurezza
Coppia e amore

Ricominciare...a distanza di sicurezza

È la soluzione di molte coppie che nella fuga dalla convivenza trovano rapporti migliori, maggiore vitalità e la via per completare quel salto di maturità dall'adolescenza, rimasto a mezz'aria

Ancora insieme, ma separati. Oppure separati ma ancora insieme. Non si sa quale delle due espressioni usare per questo fenomeno, ma quel che è certo è che sono sempre di più le coppie che interrompono la relazione per poi rimettersi insieme ma in abitazioni differenti. Di solito uno dei due partner apre la crisi, a volte sulla spinta di un flirt extraconiugale, e decide di andarsene: passa alcuni mesi dai genitori o in un residence, fa qualche nuovo incontro erotico e assapora un po' di senso di libertà. Poi torna sui suoi passi e contatta l'ex partner, che a sua volta decide di riavvicinarsi e in breve tempo si arriva di comune accordo alla decisione tornare insieme, cioè di "legarsi sentimentalmente", ma di non condividere l'abitazione. Ognuno a casa sua, potendo così scegliere quando vedersi. Stare da soli come unico modo, al momento, di stare in coppia.

Una nuova luna di miele per la coppia

È una scelta legittima, che presenta tra l'altro vantaggi e comodità, quantomeno nella fase iniziale. Tra questi ci sono la possibilità di vivere per lo più le cose belle della relazione di coppia avendo comunque molto più tempo solo per sé, e ridurre al minimo i problemi e le discussioni, di non dover rendere conto a nessuno dei propri spostamenti. Certo si rinuncia anche a cose importanti: al calore del focolare domestico, alla possibilità di vivere coi figli in modo più continuo, a un aiuto pratico nelle vicende quotidiane. E, perché no, a vantaggi economici: vivere da soli costa di più. Eppure il bisogno di questo nuovo assetto nella coppia è così forte che tutto questo non importa, è un compromesso a cui si scende volentieri. Esso infatti produce un senso di rinascita: i due ritrovano entusiasmo nel vedersi, nello scoprire qualcosa di nuovo l'uno dell'altro e, in quanto coppia, si aprono di più agli incontri con l'esterno. Inoltre, a livello individuale, si ottiene una percezione di sé più adulta e libera, come "non è mai stato" o come "non era da tempo".

Residui di adolescenza nella coppia che non convive?

Dunque queste persone, passando ognuno dalla sua specifica crisi, hanno individuato nella convivenza il "vero problema" della loro coppia. Per come è stata vissuta, essa è guardata come luogo di problematicità e di fatica (che si sommano a quelle del lavoro), di mancanza di spontaneità e di perdita dell'eros, di giudizio reciproco e di scarsa poesia. Tolta la convivenza, ecco riapparire la vitalità. Tuttavia, anche se tutto ciò sembra un passo avanti e crea per un po' uno stato di benessere, viene il dubbio che in molti casi vi sia un problema irrisolto sottostante, di cui si dovrebbe invece diventare consapevole. C'è troppa somiglianza tra la fuga dalla convivenza e la fuoriuscita dalla famiglia di origine: i due partner - di cui ovviamente non si nega la maturità negli altri ambiti - sembrano due adolescenti che devono andare via di casa per scoprire se stessi e il mondo e fare piccoli assaggi di relazione: ci si invaghisce un po' dell'altro e un po' di se stessi, senza però mettersi in gioco, senza affrontare le fatiche che la complessità di un rapporto adulto propone. C'è un'idea di libertà assoluta che richiama in modo spiccato quella di quando da ragazzi non si tollera nessuna regola, ci si ribella alla famiglia di origine e si vuole uno spazio tutto per sé nel quale "non mi rompano le scatole".

Una grande occasione per guardarsi dentro

La soluzione delle due case perciò, oltre che piacevole, è psicologicamente molto comoda per la coppia, ma non risolve il tema centrale, che è quello di uscire definitivamente dall'adolescenza. Non pare un caso infatti che approdino a questo equilibrio soprattutto persone passate direttamente dalla casa della famiglia di origine a quella coniugale, senza cioè essersi mai sperimentati in una casa propria, da soli e in autonomia. Eppure questa soluzione, proprio perché fa sentire i due liberi e indipendenti, offre una grande opportunità: se si diventa consapevoli che essa è il vero recupero del passaggio dall'essere ragazzi all'essere adulti - che evidentemente non era ancora avvenuto - e se con quel partner si sta ancora bene, l'entusiasmo può indurre a proseguire la crescita psicologica, provando gradualmente a trovare modi di relazionarsi più maturi, che facciamo sentire liberi pur all'interno della convivenza, e che possono dare grandi soddisfazioni. Certo non è obbligatorio, ma va ricordato che gli entusiasmi adolescenziali, per natura, durano poco, e il rischio è di continuare a vivere i sentimenti col freno a mano tirato.

 

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