Le piccole regole di un buon bagnetto
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Le piccole regole di un buon bagnetto

Lavare io bambini con detergenti chimici e aggressivi indebolisce la loro pelle e favorisce la comparsa di dermatiti: come rimediare

Oggi si ha l'abitudine di lavarsi spesso per paura del contatto con la sporcizia cittadina ed eventuali fonti di contagio, per eliminare odori sgradevoli o per semplici convenzioni ormai imposte dalla società. Ma se per un adulto che lavora fuori casa tutto il giorno la pratica della doccia quotidiana è doverosa, la stessa regola non vale per un bambino, che è meno esposto alle sudorazioni eccessive e la cui pelle, di fatto meno grassa di quella degli adulti, tende meno a sporcarsi.

I rischi dei lavaggi frequenti

L'uso eccessivo di saponi, unito alla presenza nei nostri acquedotti di acqua dura, ricca di sali di calcio e magnesio, e resa potabile dal cloro, fa sì che la pelle sia aggredita quotidianamente da agenti chimici che col tempo riducono lo strato lipidico che la protegge. Si scatenano così episodi di secchezza cutanea, prurito e dermatite atopica, un'irritazione su base allergica che sicuramente viene peggiorata dai lavaggi eccessivi con detergenti chimici.

Tre-quattro volte alla settimana

La pelle di un bambino lavato ogni giorno diventa ipersensibile e si arrossa. Meglio non superare i 3-4 giorni bagnetti la settimana, che possono diventare rapide docce quotidiane durate l'estate.

I saponi migliori? Quelli ricchi di oli vegetali

Già in tempi remoti gli arabi creavano saponi utilizzando olio di oliva e aromatizzandoli con olio di alloro: erano i saponi originari di Aleppo, in Siria, che venivano prodotti esclusivamente con olio d'oliva, estratto di alloro e basse percentuali di soda, ottenuta dalle ceneri delle alghe. Sembra che l'uso di questi saponi sia arrivato tramite i Crociati in Francia, Spagna e Italia. A Marsiglia venne ripresa la ricetta originale del sapone di Aleppo: il più ricco di olio d'oliva era quello di colore verde-bruno, stagionato per almeno un anno, che veniva esportato in tutta Europa.

Da 0 a 3 anni: meglio il bagno con gli oli, che rispetta il grasso cutaneo

Per i bambini più piccoli e per le pelli sensibili sarebbe buona norma utilizzare soprattutto oli lavanti (in farmacia o in erboristeria) a base per esempio di estratto di avena: sono prodotti poco schiumogeni, che detergono molto bene l'epidermide, non intaccano il film idrolipidico di protezione ed anzi, lasciano la pelle morbida e vellutata.

In questo modo anche se i bambini presentano le famose chiazzette della dermatite atopica all'interno di gomiti o ginocchia, potremo dare loro sollievo utilizzando, dopo il bagno, un velo di olio vegetale (canapa o avocado, per esempio) ed evitando di somministrare creme al cortisone, da impiegare eventualmente solo in caso di recrudescenza della dermatite (per esempio ai cambi di stagione).

Sì: Gli oli da bagno possono essere versati nella vasca o utilizzati sulla mano nel caso si preferisca la doccia. Vista la loro funzione protettiva e restitutiva, possono contenere olio di germe di grano, olio di avocado, vitamina E ed essere arricchiti con oli essenziali (3 gocce) di timo, melissa, limone, camomilla

No: L'uso di un prodotto molto profumato e schiumogeno può essere piacevole da un punto di vista olfattivo e tattile ma, purtroppo, questi detergenti si rivelano aggressivi ed eccessivamente sgrassanti, oltre a essere troppo pieni di tensioattivi e altri derivati chimici. Intaccano il film idrolipidico e rendono la pelle più sottile e ipersensibile alle aggressioni esterne.

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