Bimbi e web: stop agli allarmismi
Crescita e sviluppo

Bimbi e web: stop agli allarmismi

La rete è il mondo dei nostri figli e lo sarà sempre di più nei prossimi anni: accettiamolo e per vederne meglio limiti e opportunità

I ragazzi di oggi trascorrono ore a navigare su Internet, passano con disinvoltura dalle chat, ai social network, alle app sugli smartphone. Noi genitori li osserviamo con qualche perplessità. Il loro mondo virtuale ci appare spesso oscuro, a volte persino ostile. Ecco allora che siamo assaliti da mille timori: “si isola, perde tempo, non pensa”. In realtà, la colpa più che del mezzo è dell’uso che se ne fa. Ma il web, se usato nel modo giusto, non è una fonte di problemi ma di opportunità. Navigando, i nostri figli possono valorizzare le loro capacità e le loro relazioni. Questo anche grazie al fatto che i nuovi servizi internet, che gli esperti raggruppano sotto la definizione di web 2.0., hanno cambiato per sempre il modo di comunicare rendendo i navigatori protagonisti dei loro pensieri e non più solo fruitori passivi di informazioni estranee.

In rete si comunica, si apprende, si esplora il mondo

Forum, social network, community e chat hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione on-line. La rete è diventata un’occasione di conoscenza e socializzazione, ma anche di apprendimento. Rispetto alla televisione, per esempio, la navigazione web è attiva: chi lo fa a comunica nelle chat, si  iscriver alle community, crea contenuti sui social network offrendo agli altri messaggi, video, foto. Questo modo di comunicare incoraggia i rapporti sociali ma soprattutto il confronto con forme di dialogo più veloci, le stesse che probabilmente caratterizzeranno anche la loro vita da adulti, così come spiega la dottoressa Gianna Schelotto, psicoterapeuta, di cui riportiamo un intervista pubblicata sulla rivista Figli Felici.

Dottoressa, lei cosa ne pensa dei pregiudizi di molti genitori di oggi nei confronti di Internet e dei suoi servizi?

“Credo che dietro la resistenza di alcuni ci sia persino un po’…di invidia. Internet è il mondo misterioso nel quale i nostri ragazzi vivranno e del quale molti genitori ancora non riescono a far parte. Il web è uno strumento straordinario, se usato nel modo corretto”.

In che modo la tecnologia può aiutare i nostri figli?

“Sul web i nostri ragazzi comunicano, apprendono, esplorano. E consolidano le amicizie anche perché sono abituati a parlarsi più liberamente, con maggiore intimità, senza il peso del giudizio altrui”.

C’è chi parla di rischio isolamento, di false amicizie…

“In realtà Internet ha moltiplicato i rapporti e ha ridefinito il concetto di amicizia. Oggi non ci si ritrova più in due o tre a giocare nel cortile di casa come un tempo, ma ci s’incontra in cento o più in luoghi virtuali per esprimersi, condividere idee, emozioni. Detto questo, la rete non è un’alternativa alle amicizie reali, ma solo un’estensione. Spesso gli amici on-line sono gli stessi chi si vedono anche al parco e a scuola”. 

Una paura comune è che il computer possa addirittura instupidire i nostri ragazzi, annullandone il senso critico

“Se è vero che l’intelligenza è la capacità di risolvere problemi, allora è vero che i problemi posti dalla società richiedono anche la capacità di tenere la giusta distanza dalle cose. Il che non significa necessariamente essere superficiali. Anzi, abituarsi fin da piccoli a passare da un’informazione all’altra, creerà adulti più efficienti, capaci di muoversi con rapidità in più direzioni, sviluppando quell’attitudine al multitasking (capacità di svolgere più attività contemporaneamente) richiesta dalla società contemporanea. E poi non è vero che i ragazzi della web generation perdono il senso critico. Anzi, immersi in un mare di stimoli, alla fine sono portati a selezionare naturalmente solo le informazioni necessarie, scartando quelle superflue”.

C’è chi imputa al web anche una certa povertà linguistica tipica dei giovani di oggi

“Non è certo il web che limita i loro pensieri e le loro parole. I ragazzi a questa età si esprimono per codici. Sta a genitori e insegnanti rendere più ricco e più vasto il loro universo linguistico. È il contesto nel quale i nostri figli sono calati che determina in massima parte il loro modo di esprimersi”.

Concretamente cosa possono fare i genitori per trasformare il web in una risorsa per i loro figli?

“Come sempre è l’uso del mezzo che va regolamentato. Bisogna evitare l’effetto solitudine. Non va certo bene lasciarli collegati per ore senza controllo. Cominciamo a rinforzare i rapporti non virtuali, incentivando il dialogo senza atteggiamenti pregiudiziali. E poi rendiamoli più curiosi della vita, virtuale o reale che sia”. 

Inutile condannare, meglio comprendere

Cosa posso fare perché i siti visitati dei miei figli siano sicuri, come posso tenerli lontano da possibili minacce e contenuti sconvenienti provenienti dal mondo virtuale? Questa è la domanda che assilla e preoccupa maggiormente i genitori, che spesso a causa del lavoro non possono controllare i propri figli quando sono connessi. Ecco i consigli per dissipare queste ansie.

Accompagniamoli in rete

Prima di mettere all’indice il loro mondo, cerchiamo di avvicinarci, di conoscerlo di più. Informiamoci sugli strumenti che usano i nostri ragazzi, provandoli noi stessi. Anche questo aiuta a ridimensionare i nostri timori.

Diamo regole di navigazione

Limitiamo il tempo che passano davanti al pc: non più di mezz’ora al giorno e mai la sera, per non creare debiti di sonno. E se notiamo che tendono a isolarsi troppo, avvinghiati al pc nella loro camera da letto, spostiamo il computer in una stanza comune, per esempio la sala.

Usiamo i filtri “famiglia”

Visto che non possiamo controllare i nostri figli 24 ore su 24, per impedire l’accesso a siti vietati o con contenuto non appropriato, possiamo attivare speciali programmi antivirus dotati di filtri con funzioni di censura e controllo. Si trovano in commercio con il nome di filtri “famigli”.

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