Tuo figlio si annoia? Buon segno!
Crescita e sviluppo

Tuo figlio si annoia? Buon segno!

La noia è il motore della creatività: allentiamo gli impegni “utili” della giornata e abituiamo di più i bambini al vuoto e al gioco spontaneo

Marta – una nostra lettrice – ci racconta che da qualche tempo sua figlia Cecilia, di 8 anni, la sera spesso si annoia e ha delle crisi di pianto perché non sa che cosa fare. La mamma puntualmente le propone dei giochi o delle attività da fare insieme ma, nonostante le sue attenzioni, la bambina non si tranquillizza.

La mamma continua il racconto e dice che a quel punto comincia a farle una serie di domande per comprendere qual è il disagio e per poterla così aiutare. Le chiede, per esempio, se sta bene, se a scuola è tutto a posto o se ha litigato con le sue compagne di classe. La bambina, però, s’innervosisce ancora di più, cominciano i litigi e poi, al momento di andare a letto, Cecilia fa fatica ad addormentarsi. La mattina, spesso, la bambina si alza con la nausea e non vuole andare a scuola.

Marta non sa più cosa fare e come comportarsi. I momenti di noia sono sempre più frequenti e la mamma si chiede quali possano essere le cause e come reagire quando la bambina si comporta così.

 

Interpretazione: si sta preparando a un salto evolutivo

La noia viene erroneamente considerata un’emozione “negativa”, una sensazione sgradevole dalla quale tenersi lontani. Marta, di fronte alla noia della figlia, si spaventa e vuole a tutti costi porvi rimedi. In realtà non serve allarmarsi e fuggire ostinatamente da questo stato d’animo: non esistono infatti emozioni positive o negative. Tutto quello che proviamo nasconde qualcosa di più profondo e rappresenta un ponte di congiunzione con il mondo interno, un mezzo attraverso il quale comunicare con il nostro nucleo, l’unico in grado di farci realizzare la nostra vera natura.

Non è necessario trovare un modo per placare la noia della piccola Cecilia, proprio perché quel vuoto sta svolgendo una funzione importante. Preoccupandosi e intervenendo con tante domande si passa alla bambina il messaggio che c’è qualcosa che non va in lei, che così è sbagliata. Questo può portare la piccola a sentirsi poco accolta e tutto ciò viene somatizzato con il senso di nausea che prova il mattino e trova espressione nei capricci che fa per non andare a scuola. Quando sopraggiunge la noia, occorre starle vicino, tranquillizzarla, senza troppi perché e senza avere fretta che la bambina si quieti. La noia serve alla sua crescita, alla sua autonomia perchè interrompe le fantasie tipiche della sua età, per riportarla a una realtà più concreta, e prepara la sua anima ad accogliere emozioni differenti. Questa emozione permette di creare uno stato interno di vuoto, necessario per accogliere le nuove acquisizioni indispensabili per lo sviluppo. Ecco perché i momenti di noia anticipano spesso un salto evolutivo.

Lascia che viva la sua vita e non bombardarlo di stimoli

Non è consigliabile che i genitori facciano gli psicologi indagando con tante domande gli stati d’animo dei propri bambini, per esempio preoccupandosi troppo di loro e di come riempire i tempi morti quando dicono che si annoiano. È naturale che i bambini abbiano i loro momenti di noia o di tristezza, che sono solo passeggeri. Quando la bambina dice che si annoia non è necessario fare qualcosa, lasciamo che viva questo momento con naturalezza. Consoliamola sdrammatizzando. Facendo così anche lei si tranquillizzerà e le insegneremo che tutte le emozioni fanno parte della vita e che se le viviamo per quello che sono non sono fatte per durare.

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