Il riso è il cereale più digeribile, ha le proteine migliori e un buon equilibrio fra sodio e potassio: in più, è senza glutine, motivo in più per sceglierlo
Il riso è il secondo cereale più consumato al mondo dopo il grano e il più coltivato dopo il mais. Non siamo noi a detenere il primato del suo consumo, ma le popolazioni orientali: la ragione di questa differenza è essenzialmente climatica, in quanto le nostre zone sono più secche e più adatte alla coltivazione del grano; invece quelle orientali sono più umide e si prestano meglio alla produzione del riso. Ciò non impedisce ovviamente il suo consumo anche da parte nostra e negli ultimi anni si è proprio scoperto che il riso (specialmente nella sua versione integrale) è un cereale migliore per il nostro organismo rispetto al grano con cui si fa la pasta. Scopriamo perché e come consumarlo a tavola per renderlo davvero salutare.
LEGGI ANCHEScopri tutte le proprietà e le varietà del riso
Viste tutte le straordinarie proprietà del riso, migliore per molti aspetti rispetto alla classica pasta, ci chiediamo quale sia la tipologia, da un punto di vista nutrizionale, più ricca da consumare. La risposta è il semigreggio, ovvero integrale. La lavorazione del risone in riso commestibile avviene eliminando gradualmente gli strati più esterni del riso, a scapito, però, del suo valore nutritivo: si riduce di circa il 40-75% il contenuto salino, quasi completamente la fibra e drasticamente il contenuto di vitamine e proteine. Per cui, nel riso bianco rimane quasi solo amido; perché allora viene sbiancato? Innanzitutto per una maggiore conservabilità, poi per una cottura più veloce e un gusto di maggior gradimento. Per questo è meglio scegliere il riso integrale, che conserva maggiormente i nutrienti benefici per l’organismo:
Vediamo alcuni preziosi consigli per cucinare il riso in modo ottimale, cercando di conservare i suoi nutrienti più importanti.
Come accennato in precedenza, il riso (in particolare quello bianco e cotto) ha un indice glicemico piuttosto alto (da 70 a più di 100). Per ridurre questo indice glicemico (IG), i nutrizionisti consigliano una cottura delriso al dente e l’abbinamento con cibi ricchi di fibre, come verdure e legumi di stagione. È buona regola, quindi, scegliere il riso integrale, che ha un indice glicemico più basso. Il problema di questo tipo di riso è però che ha tempi di cottura più lunghi e quindi non è indicato per la preparazione dei risotti. La sua cottura ideale è infatti per assorbimento: si versa il riso in una casseruola e si aggiunge acqua fredda (3 bicchieri di acqua per ogni bicchiere di riso integrale), poi si copre, si porta ad ebollizione e si abbassa la fiamma. Con questo procedimento la cottura avviene in 45-50 minuti circa.