Pesche, supercibi che ringiovaniscono
Mangiare sano

Pesche, supercibi che ringiovaniscono

Le pesche hanno poche calorie e contengono fibre e vitamine A e C, sostanze che agiscono da immunostimolanti e rigeneratori cellulari

Le pesche sono frutti dissetanti e poco calorici (39 kcal), ma hanno anche il potere di ringiovanire. La pianta maestosa appartiene alla famiglia delle Rosacee, la stessa di mandorlo, ciliegio, pero, susino e biancospino. La maturazione delle pesche avviene tra la prima e la seconda decade di maggio. A luglio troviamo sui banchi ortofrutticoli tutta la varietà di forme e colori che caratterizzano le diverse cultivar con la buccia vellutata o liscia, la polpa bianca, gialla o rossa, pronte a sostenerci nelle calde giornate estive, forti del loro contenuto di acqua che arriva quasi al 90%, e del mix di sali minerali sgonfianti come il potassio.

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Le pesche hanno un indice glicemico basso

Sapore zuccherino, basso IG, presenza di fibra insolubile e capacità di stimolare la liberazione dei succhi gastrici rendono le pesche frutti mirabili per le proprietà depurative, diuretiche e lassative. Per la ricchezza di fibre, unita all’indice glicemico basso, le pesche sono l’ideale per soddisfare la voglia di dolcezza senza far impennare la glicemia. L’abbinamento migliore in questo caso è con lo yogurt bianco, ricco di proteine che abbassano ulteriormente l'indice glicemico.

Le pesche contengono vitamine immunostimolanti

Nelle pesche si trova anche la vitamina C (potente antiossidante e nutriente che permette l’assorbimento del ferro) e una buona percentuale di betacarotene, un precursore della vitamina A e fra i più importanti carotenoidi, preziosi per la salute di occhi e pelle. L’effetto più importante di queste vitamine è di potenziare le difese immunitarie e di stimolare la rigenerazione cellulare proteggendo in particolare la pelle dall’attacco dei raggi UV e contrastando l’ossidazione della melanina.

Sceglile bene per evitare i veleni

La buccia della pesca purtroppo è solitamente ricca di antiparassitari, usati in abbondanza poiché il pesco è facilmente attaccabile da parassiti e piccoli insetti. Tutta la famiglia delle pesche in generale, e le nettarine in particolare, si classificano al secondo e terzo posto nella dozzina più contaminata dai pesticidi: la positività ad almeno una sostanza dannosa è del 98%. Secondo le analisi del Ministero dell’Agricoltura Americano, molti pesticidi persistono sulle bucce dei frutti anche dopo averle lavate bene, così come sulla polpa anche dopo averla sbucciata. Se si vuol essere certi di consumare prodotti non inquinati chimicamente bisogna rivolgersi a coltivatori che fanno agricoltura biologica

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