Memoria, i rimedi naturali che la rafforzano
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Memoria, i rimedi naturali che la rafforzano

La memoria è una capacità fondamentale del cervello, che puoi rinforzare con i rimedi fitoterapici e omeopatici giusti

Esci di casa e non ricordi dove hai parcheggiato l'auto, appoggi gli occhiali da qualche parte e non sai più dove sono, incontri qualcuno che conosci e non ti viene in mente il suo nome...Capita a tutti, ma se la cosa si ripete spesso, ci assale un dubbio: "non starò perdendo la memoria?" In realtà nella maggior parte dei casi le piccole amnesie sono dovute allo stress da sovraccarico di impegni, che impedisce alla mente di concentrarsi su ciò che sta facendo e quindi di memorizzarlo.

Anche i traumi e gli stress emotivi hanno un ruolo nei problemi di memoria: se ansia e paura "svuotano la mente" trasformandola in un foglio bianco, tristezza e depressione rallentano i processi mentali e "svuotano di senso" gli eventi, rendendoli difficili da ricordare. La nostra memoria funziona per catene associative di senso: così ad esempio potremo rammentare dove abbiamo parcheggiato ricostruendo la sequenza di eventi precedente.

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I problemi organici della memoria

Dal punto di vista fisico, oltre alle patologie degenerative cerebrali come l'Alzheimer e il Parkinson, anche l'eccesso di colesterolo e radicali liberi, i picchi di pressione e gli scompensi ormonali hanno un ruolo importante nei deficit di memoria, perché alterano la composizione del sangue e la circolazione cerebrale. Le piante più indicate a prevenire i danni alla memoria si dividono principalmente in due categorie: erbe circolatorie, antiossidanti e antinfiammatorie, capaci di migliorare per qualità e quantità l'afflusso di sangue al cervello, e quelle che agiscono direttamente sulla neurochimica cerebrale e sul tono dell'umore, potenziando la produzione dei neurotrasmettitori.

Le erbe per la memoria

A quest'ultima categoria di erbe appartiene l'Hericium erinaceus, un fungo che ultimamente ha attirato l'attenzione della ricerca scientifica per le sue qualità antidegenerative a livello cerebrale. Secondo questi studi, l'Hericium avrebbe la capacità di stimolare il fattore di crescita nervoso e la mielinizzazione, migliorando le capacità cognitive e la memoria. Ricco di amminoacidi liberi e oligoelementi, tra cui zinco, ferro, selenio e germanio, oltre a rallentare l'invecchiamento cognitivo, Hericium stimola il sistema immunitario e protegge le cellule dagli inquinanti ambientali. Posologia: estratto secco di Hericium ericinaceus, una compressa 2 volte al giorno. Altre erbe utilissime sono:

  • Ginseng Indiano (Withania somnifera) Pianta adattogena, antinfiammatoria e antidolorifica, il ginseng indiano influisce sul metabolismo di un importante neurotrasmettitore, l'acetilcolina, mediatore chimico della trasmissione degli impulsi nervosi attivo in varie aree del cervello tra cui l'ippocampo, una struttura coinvolta nei processi di motivazione e memoria, oltre che nella risposta dell'organismo allo stress. Oltre a migliorare memoria, concentrazione e attenzione, favorisce il sonno naturale perché contrasta ansia e tensione nervosa. Posologia: estratto secco di radice di Withania somnifera standardizzato in withanolidi, una capsula due volte al giorno.
  • Rosmarino(Rosmarinus officinalis) Noto da sempre come "erba della memoria", il rosmarino ha una speciale affinità con il sangue, che rende più fluido e leggero in virtù della sua potente azione antitossica a livello epatico. Impiegato anche nelle cure di ringiovanimento, rallenta la senescenza dell'organismo, stimola la corteccia surrenale e l'attività cerebrale, abbassa i livelli di colesterolo e restituisce freschezza mentale, aumentando memoria e concentrazione. Posologia: Macerato glicerico di Rosmarino, 50 gocce in poca acqua prima di colazione.
  • Shankhpushpi (Evolvulus alsinoides) Quando la memoria comincia a presentare qualche défaillance e abbiamo difficoltà a memorizzare ciò che studiamo possiamo ricorrere ad un'erba della medicina ayurvedica che potenzia memoria e capacità di concentrazione: Shankhpushpi, una convolvolacea dall'azione sedativa e nervina che, oltre a tonificare le funzioni cerebrali coinvolte nei processi cognitivi, combatte lo stress mentale e ha un effetto calmante e stabilizzante sulle componenti emotive delle amnesie psicogene. Per questo in India viene consigliata agli studenti nel periodo degli esami. Posologia: Shankhpushpi capsule, una capsula 2 volte al giorno.

I rimedi omeopatici che tonificano la memoria

Tra i rimedi omeopatici adatti a tonificare la memoria, c'è solo l'imbarazzo della scelta: per scegliere quello che fa al caso nostro possiamo basarci sia sul tipo di deficit alla memoria, sia sul contesto in cui il problema si presenta, senza trascurare lo sfondo emotivo-caratteriale sottostante.

  • Alumina Ipocondriaco, lamentoso, sempre pronto a brontolare per ogni cosa, il tipo Alumina si confonde spesso quando parla, scambia le parole, dimentica le cose, si agita facilmente, e soprattutto non sopporta di cambiare le sue abitudini. Tendenzialmente depresso, dorme male e si sveglia già stanco e di cattivo umore. Particolarmente utile per le amnesie degli anziani, Alumina può essere preso a qualunque età quando la perdita di memoria si accompagna a sintomi da stress cronico, con caduta dei capelli, sbalzi d'umore e atonia dei visceri addominali. Sintomo specifico: ha la fobia dei coltelli e del sangue. Posologia: Alumina 200 CH monodose, una sola dose.
  • Lac caninum Malinconico, scoraggiato, smemorato, il tipo Lac caninum è una persona che compra un oggetto e lo dimentica nel negozio o perde il filo del discorso mentre sta parlando. Soffre anche di paure: delle malattie, di sentirsi male per strada, di svenire, ma anche di non essere apprezzato, perché è il primo a sentirsi incapace. Nonostante ciò reagisce come una furia alla minima critica. Tratto caratteristico: i suoi sintomi si alternano passando rapidamente da destra a sinistra e viceversa. Posologia: Lac Caninum 200 CH monodose, una sola dose.
  • Magnesia Phosphorica Psicoastenico, svogliato, disattento e smemorato, il tipo Magnesia è incapace di mettere a fuoco i pensieri e si addormenta quando tenta di studiare. È il rimedio ideale per gli studenti che non riescono a concentrarsi sul testo né tantomeno a mandarlo a memoria, ma anche per le persone mentalmente stanche, vulnerabili agli stress emozionali, soggette a cefalee tensive che irradiano agli occhi, nevralgie del trigemino (soprattutto a destra), crampi e dolori addominali che migliorano  con applicazioni calde e premendo l'addome con gli avambracci. Posologia: Magnesia Phosphorica 200 CH monodose, una sola dose.
  • Baryta carbonica Si tratta del rimedio per eccellenza dell'invecchiamento cerebrale accompagnato da pressione alta, alterazione delle pareti vasali e disturbi della circolazione cerebrale negli anziani, con perdita della memoria e deficit cognitivi o prestazionali. Insicuro, indeciso, smemorato, il tipo Baryta carbonica si confonde facilmente perché ha difficoltà a concentrarsi, i processi mentali sono rallentati e dimentica spesso, oltre alle parole, anche le cose che ha fatto: ad esempio telefona due volte alla stessa persona per ripeterle quanto le aveva già detto. Posologia: Baryta carbonica 200 CH monodose, una dose al mese per tre mesi.

Cosa fare contro i piccoli ma ricorrenti deficit alla memoria

Anche se il nostro cervello è in ottima forma, può capitare a tutti che un po' di stanchezza mentale o un improvviso calo di energia, interferisca con la memoria, mettendoci in difficoltà con "vuoti" improvvisi. In questi casi una monodose scelta in base al tipo di dimenticanza ci rimetterà rapidamente in forma.

  • AnacardiumOrientalis per chi dimentica i nomi di persone e commette lapsus parlando
  • Aconitum Napellus se tendiamo a dimenticare le date
  • Mercurius Solubilis quando a svanire sono i nomi dei luoghi
  • Lachesis Mutus quando tendiamo a dimenticare ciò che ci è stato appena detto

Modo d'uso: tutti i rimedi indicati vanno usati in diluizione 30 CH monodose, una sola dose.

La floriterapia per la memoria

Tra le essenze floreali, le più indicate per contrastare i cali di memoria sono i fiori di Bach e quelli Californiani. I primi agiscono sulle componenti psico-emotive del problema, mentre i Californiani intervengono efficacemente sul versante cognitivo. Ecco i mix di fiori indicati caso per caso.

  • Rock Rose e Arnica per l'amnesia post traumatica È il mix da usare quando la perdita di memoria compare in seguito a una violenta emozione o a un trauma, anche come rimedio di primo soc­corso per permettere un rapido recupero psicofisico. La diluizione ripristina l'afflusso di sangue ai tessuti cerebrali, riequilibra la pressione, sblocca gli stati di shock che producono confusione mentale e amnesia a breve termine, ma possono fissarsi nel tempo.
  • Gentian, Borage e Blackberryper le piccole amnesie di origine depressiva È la diluizione adatta per i vuoti di memoria e concentrazione che compaiono nei momenti di sconforto emotivo, accompagnati da insonnia, paura, ansia e sfiducia nelle proprie possibilità. Aiuta a depurare la mente dalle tossine emozionali dovute ad esperienze affettivamente logoranti, dissipando il pessimismo e riattivando il sistema motivazionale, strettamente connesso alle funzioni mnemoniche.
  • Hornbeam, Madia e Aloe Vera per i vuoti mnemonici da stress e sovraccarico mentale Utile nella sindrome da burnout, nei cali di memoria da esaurimento psicofisico o da sovraccarico mentale, è la diluizione da usare per recuperare la concentrazione e la chiarezza di pensiero necessarie per una buona memoria. Utile anche nei cambi di stagione per tonificare il sistema nervoso e sostenere l'energia mentale, è il rimedio ideale per gli studenti "sgobboni" che dimenticano i loro bisogni emotivi e fisici fino a ritrovarsi esauriti o per quelli che devono affrontare gli esami.
  • Mustard, Basil e Pomegranate nelle amnesie da scompenso ormonale È il mix da scegliere se la memoria comincia a perdere colpi in coincidenza con una fase di assestamento ormonale, come la pubertà, il climaterio o l’andropausa.  Spesso infatti in questi periodi il sistema cognitivo sembra impantanarsi e funzionare a scarto ridotto,  mentre i pensieri si avvitano intorno al soggetto che, immerso in una sorta di nuvola nera, perde interesse per la realtà. La diluizione favorisce l'integrazione dei due emisferi cerebrali.
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