La prevenzione più efficace si ottiene abituando lentamente la pelle all’esposizione dei raggi solari: ecco le imprudenze più frequenti da evitare
A luglio i raggi solari cominciano a diventare davvero caldi e fanno venir voglia di abbronzarsi. La pelle reagisce naturalmente al sole producendo un film protettivo a mo’ di schermo, costituito dalla melanina che dona il particolare effetto tintarella. L’epidermide però può anche avere delle reazioni abnormi, la più comune delle quali è la scottatura solare, dovuta a un'eccessiva o prolungata esposizione ai raggi UV senza adeguata protezione; ma altrettanto diffuso è l'eritema solare, o fotodermatite, che invece è una risposta anomala della pelle anche a esposizioni normali. In entrambi i casi, se il danno è grave, si forma una bolla con produzione di liquido e distacco del derma. Queste situazioni sono rischiose perché i danni provocati dal sole non si fanno sentire nell'immediato, ma sono cumulativi e vengono immagazzinati nella "memoria della cellula", manifestandosi nel tempo con invecchiamento precoce e, nei casi più gravi, tumori. La parola d'ordine allora è: dare tempo alla pelle di abituarsi al sole, come sa fare naturalmente, iniziando a esporsi a partire da 15 minuti per volta.
Nelle modalità e negli orari giusti il sole fa bene. Ma per sfruttarne i benefici è importante regolarsi sulla base delle esigenze della propria pelle ed evitare alcune imprudenze, tanto comuni quanto pericolose». Accanto alle più classiche, come esporsi tra le 11 e le 14 quando i raggi colpiscono la pelle in modo più diretto o usare un filtro solare tipo 30 e illudersi di poter stare al sole tutta la giornata, anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: Mangiare male (fritti e cibi elaborati) durante l'esposizione solare aumenta i processi ossidativi della pelle e quindi il rischio di reazioni anomale e dermatiti» ammonisce la dermatologa.
La capacità della pelle di difendersi dai raggi solari dipende dal fototipo a cui apparteniamo. I fototipi europei sono 4:
1 - Soggetti dai capelli rossi, con pelle che si scotta sempre e non si abbronza mai.
2 - Biondi o castani chiari, che si scottano facilmente e si abbronzano poco.
3 - I castani, che si scottano qualche volta e si abbronzano leggermente.
4 - I mediterranei, bruni con pelle olivastra, che si abbronzano facilmente e non si scottano mai.
Chi appartiene ai gruppi 1 e 2 deve fare più attenzione e seguire molte precauzioni prima di esporsi al sole.
Potente fonte di energia vitale, il sole può essere pericoloso o benefico per l’organismo. Vediamo come e perché.
- I raggi UV penetrano nella pelle e alla lunga possono alterarne la struttura cellulare;
- i raggi infrarossi, per lunghe esposizioni, alzano la temperatura corporea con rischi per la salute;
- il buco nell'ozono fa in modo che i raggi solari arrivino a terra meno schermati dagli strati atmosferici e quindi più pericolosi;
- la pelle al sole aumenta la produzione di radicali liberi, quali scorie dei processi ossidativi che avvengono durante l'esposizione al sole.
- Stimola la produzione di vitamina D e rafforza le ossa;
- favorisce il funzionamento del sistema endocrino e ha effetti positivi sull'umore;
- a quantità moderate, cura affezioni della pelle come l'acne e la vitiligine.
Ricordate inoltre che per beneficiare degli effetti della luce solare non occorre stare immobili in bikini sotto il sole: «è sufficiente stare all'aria aperta, normalmente vestiti, almeno un'ora al giorno» conferma la dermatologa.
In aggiunta alle precauzioni che vi abbiamo consigliato è importante osservare alcune attenzioni specifiche: I filtri solari devono essere "fisici" e "non chimici". I primi, a base di ossido di zinco o biossido di titanio, sono naturali, non si ossidano a contatto con la pelle, non si alterano al sole e offrono una protezione più duratura anche per i bambini. Quelli chimici invece si alterano più facilmente e possono dare reazioni allergiche. Per prevenire scottature ed eritemi, esponetevi i primi due giorni solo per 15 minuti senza protezione solare: stimolerete la pelle a produrre naturalmente melanina. Durante l’esposizione, bevete molta acqua e tè verde freddo, mangiate verdura cruda e frutta fresca soprattutto quella nei toni del rosso (pomodori e ciliegie) e dell'arancio (carote, melone, albicocche, papaia) che stimolano la melanina e aiutano a combattere i radicali liberi.
Se siete facili alle scottature, assumete integratori a base di carotenoidi, vitamine C ed E, per tutto il mese precedente le vacanze. Se, invece, siete predisposti agli eritemi, prevenite il peggio con questa cura da iniziare 20 giorni prima dell'esposizione e da continuare anche la prima settimana di sole: 30 gocce di macerato glicerico di Alnus glutinosa unito a 30 gocce di macerato glicerico di Ribes nigrum, specifici per dermatiti da fotosensibilizzazione.
Se la scottatura ormai c'è, è efficacissimo l'oleolita di Iperico usato come dopo sole (ma da evitare durante l'esposizione). Passalo sulla pelle pulita, unito a due gocce di lavanda: disinfiamma la cute arrossata, lenisce e favorisce la rigenerazione cellulare. In alternativa, va bene anche l'olio di oliva.