In decotto, in tintura o in gel, l'artiglio del diavolo, pianta africana ricca di sostanze antinfiammatorie, elimina il dolore dei piccoli traumi muscolari
L'artiglio del diavolo (Harphagophytum procumbens) è una pianta originaria della Namibia utilizzata sin dall'antichità come antidolorifico, antinfiammatorio e spasmolitico. Alcune sostante presenti nel suo fitocomplesso (in particolare, beta-sitosterolo e arpagosite) sembrano inibire i processi legati al meccanismo dell'infiammazione come dolore e gonfiore.
L'artiglio del diavolo è un ottimo rimedio soprattutto per gli sportivi in caso di contusioni, strappi e dolori a carico dell'apparato muscolare (sciatalgie e reumatismi) e in tutti quei casi in cui i nostri muscoli sono sollecitati, dopo un periodo di inattività, o stressati da un surmenage lavorativo. Senza dimenticare gli inconvenienti quotidiani che causano strappi, contusioni e contratture (movimenti improvvisi, sollevamento di pesi, per i quali l'artiglio del diavolo è un toccasana.
L'efficacia antireumatica e antinfiammatoria degli harpagosidi (i principi attivi dell'artiglio del diavolo) è indiscussa, e quasi paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi non steroidei ed al cortisone stesso. Se l'artiglio del diavolo è utilizzata per un tempo prolungato. La mancanza di tossicità e l'ottima tollerabilità gastrica rendono il prodotto adatto per la cura di tutte le infiammazioni.
- In decotto o estratto
La parte utilizzata dell'artiglio del diavolo è la radice, con cui si può preparare un decotto: bastano uno o due cucchiaini di erba sminuzzata per una tazza di acqua bollente lasciata in infusione per almeno 5 ore, per ottenere una bevanda da assumere due o tre volte al giorno.
Anche l'estratto secco è molto utilizzato: vanno assunte capsule da 100-150 mg 1-2 volte al giorno finché la sintomatologia infiammatoria non scompare.
- In tintura o in gel
La tintura madre di artiglio del diavolo è usata per la preparazione di unguenti o gel (in concentrazione del 10% circa) ottimi per i massaggi defatiganti dopo attività sportiva e in tutti i casi di traumi.