L'omeopatia aiuta a smettere di fumare
Omeopatia

L'omeopatia aiuta a smettere di fumare

L’astinenza da sigaretta comporta spesso la comparsa dei disturbi intestinali correlati. Si possono risolvere con i rimedi omeopatici, i cibi giusti e non solo…

Una lettrice di Salute Naturale ci scrive: "Salve, avrei bisogno di un consiglio da parte vostra: è un mese che ho smesso di fumare, dopo circa sedici anni di assidua abitudine alla sigaretta. Non so se le due cose siano legate, ma ho notato già dopo qualche settimana di astensione dal fumo che soffro di una forte pigrizia intestinale (che in passato non ho mai avuto): di conseguenza, la maggior parte dei giorni ho la pancia dura e tesa e frequente aerofagia. Non vorrei ricorrere ai lassativi chimici, perché so che poi bisogna prenderli in dosi sempre maggiori. Mi potreste aiutare con qualche rimedio di tipo naturale?"

Tra le varie lettere e email che ci arrivano quotidianamente alle varie redazioni di Riza molte contengono domande relative ai problemi del “dopo sigaretta”. Sempre più donne, per fortuna, decidono di smettere con le sigarette ma spesso, non appena si liberano dalla dipendenza del tabacco, vanno incontro a disordini metabolici, fame nervosa, ingrassamento, insonnia e - soprattutto - a problemi digestivi e intestinali, di cui in genere non si soffrivano da fumatrici (o fumatori). A questi disturbi, spesso a carattere transitorio, si può porre rimedio con l'omeopatia, i macerati gliceridi e la dieta giusta.


Macerati gliceridi e omeopatia favoriscono la peristalsi

Per regolare e riattivare la peristalsi intestinale si possono prima di tutto assumere per un mese 15 gocce di Vaccinium vitis idaea (macerato glicerico di giovani getti di mirtillo) e 15 gocce di Quercus peduncolata (sempre in macerato glicerico), da sciogliere in un bicchiere d’acqua e assumere 3 volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti. Se l’aerofagia è associata a eruttazioni, flatulenza e gonfiore alla pancia, si può aggiungere ai gemmoderivati Asa foetida, l’omeopatia suggerisce un rimedio ricavato da una pianta che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere ed è originaria del deserto asiatico. Si assume alla 5 CH, 5 granuli due volte al giorno per 4 settimane. La cura può essere ripetuta anche 3-4 volte all’anno.

Aiutati con più fibre

Quando ci si libera dalla dipendenza dal tabacco, è possibile che il tubo digerente si faccia carico di ciò che in passato veniva “scaricato” attraverso le sigarette e che ora tende a ristagnare all’interno dell’addome. Se i disturbi persistono, forse varrebbe anche la pena di correggere per un paio di mesi la dieta integrandola con abbondanti porzioni di vegetali (frutta e verdura) di stagione, legumi e cereali integrali che, essendo ricchi di fibre, conservano attivo e pulito l’intestino oltre a ridurre la fame nervosa che spesso assale chi abbandona la sigaretta.

Il consiglio in più

Infine, è sempre utile drenare la mucosa intestinale con una cura depurativa mirata: si può assumere per un mese, la mattina prima di colazione, mezzo bicchiere d’acqua tiepida in cui avremo sciolto un cucchiaio di succo d’aloe, un cucchiaino di aceto di mele biologico e un cucchiaino di miele.

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