Le foglie di alloro favoriscono la digestione, allentano crampi e tensioni intestinali e fanno bene anche al cuore: ecco come utilizzarle per sfruttare al meglio le loro virtù benefiche
Le foglie di alloro contengono eugenolo ed eucaliptolo, oli essenziali fondamentali che stimolano la digestione e svolgono un’azione carminativa in grado di favorire l’eliminazione dei gas a livello gastrointestinale. L’alloro, in particolare le sue foglie essicate, protegge l’organismo dai radicali liberi e dai microrganismi nocivi e, grazie alla presenza di vitamina C, stimola il sistema immunitario. L’alloro contiene anche l’acido caffeico che concorre ad abbassare il colesterolo cattivo, la rutina che mantiene in salute i capillari sanguigni, il potassio indispensabile regolatore di pressione e il ferro, sale minerale essenziale per mantenere un buon livello di emoglobina.
Le foglie di allorosi prestano a diversi utilizzi e possono essere consumate fresche o essicate, dall’aroma meno intenso, o in polvere. Queste profumate foglie verde scuro sono il tocco in più aggiunte alle pietanze e in particolare ai legumi, sono deliziose con le lenticchie, perché li rendono più digeribili, prevenendo meteorismi e fermentazioni. La quantità giusta da aggiungere alle zuppe o all’acqua di cottura dei legumi è 2-3 foglie spezzetate.
Le foglie di alloro, note anche per le loro proprietà antispasmodiche, favoriscono il rilassamento della muscolatura contratta, come ad esempio durante il ciclo mestruale. Il consiglio è lasciare in infusione in una tazza di acqua bollente 2-3 foglie di alloro fresche o essicate spezzate e mezzo cucchiaino di lavanda alimentare; coprire e lasciare raffreddare. Poi si può filtrare e bere. Se ti senti un po’ stanco e teso, prova questa tisana alla sera… il beneficio è assicurato! Se hai l’influenza e febbre alta, al classico infuso di alloro, preparato con 2-3 foglie spezzate, aggiungi un bastoncino di cannella e lascia in infusione 5-8 minuti. Poi filtra e bevi quando la tisana è ancora tiepida.
ATTENZIONE – Spesso l’alloro viene anche chiamato lauro ma bisogna fare attenzione a non confonderlo con il lauroceraso o il lauro, quell’arbusto sempreverde che ha foglie e frutti simili all’alloro mediterraneo che però sono velenosi per l’uomo. Se lo raccogliete in natura, quindi, dovete essere ben certi della pianta che avete tra le mani; in caso contrario non usatelo in cucina.
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