Corteccia di salice: cura febbre, dolori e infiammazioni
Erbe e fitoterapia

Corteccia di salice: cura febbre, dolori e infiammazioni

Grazie ai glucosidi salicilici, precursori dell’acido salicilico, il Salice agisce contro febbre, malattie da raffreddamento, dolori e infiammazioni

Il Salice (Salix alba) è un albero appartenente alla famiglia delle Salicaceae che cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua e sulle rive dei laghi nelle zone temperate di Asia ed Europa con rami sottili e una folta chioma cadente che può raggiungere i 25-30 metri di altezza. Consacrato alla dea greca della primavera Demetra e alla Luna, è simbolicamente associato all’acqua e per tradizione, alla Candelora, si porta in casa un ramo di salice come protezione dalle inondazioni. Il suo nome significa “alba” e la pianta è nota fin dalla notte dei tempi. Il salice viene citato negli antichi scritti dei Sumeri e tra gli 800 rimedi a base di erbe descritti nel papiro egizio del 1500 a.c. “Ebers”. Anche Ippocrate usava la corteccia di Salice per curare febbre e dolori.

Principi attivi

La corteccia di Salice è ricca di tannini, flavonoidi e di glucosidi salicilici, ovvero i precursori dell’acido salicilico, contenenti molecole di zucchero.

Proprietà del salice

Il fitocomplesso presente nell’estratto di salice svolge un’ottima azione antinfiammatoria, basata sull’inibizione della ciclossigenasi, un enzima coinvolto nella produzione di mediatori dell’infiammazione, e abbassa perciò la febbre, alleviando i sintomi di raffreddore e influenza. Il Salice ha inoltre la capacità di sciogliere le contratture muscolari. Grazie alle sue proprietà il Salice è utilizzato contro febbre, mal di testa, dolori muscolari, sintomi influenzali e mal di schiena. E infatti indicato nel trattamento di molte condizioni infiammatorie e dolorose di tipo reumatico, batterico o virale, a carico di articolazioni, muscoli, vie respiratorie (per esempio raffreddore faringite, laringite associati a febbre), cefalea.

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Formulazioni

In erboristeria si utilizza principalmente la corteccia del salice, lasciata essiccare e quindi ridotta in polvere per ottenere varie formulazioni, come tintura madre, estratto secco oppure infuso. É preferibile rivolgersi al proprio medico di fiducia per scegliere la formulazione più indicata, rispettando comunque i tempi di somministrazione.

  • Infuso: versare un cucchiaino di corteccia in circa 200 ml di acqua bollente. Si beve 3 volte al giorno
  • Tintura madre: sciogliere 30-40 gocce in poca acqua da bere 2 o 3 volte al giorno
  • Estratto secco: assumerne 1 o 2 compresse al giorno. La dose efficace di estratto secco nebulizzato di Salice standardizzato in salicina (minimo 4%) è di 9-11 grammi per kg di peso corporeo al giorno da suddividere in due assunzioni, preferibilmente dopo i pasti principali

Precauzioni e cautele

Consultare sempre il proprio medico di fiducia prima dell’assunzione. Non assumere insieme, o a intervallo breve, dall’ingestione di alcolici. Generalmente è ben tollerato. L’estratto di salice deve essere usato con cautela nei soggetti ipersensibili perché può causare disturbi gastrointestinali, come bruciore allo stomaco, a causa dell’azione potenzialmente irritante sulle pareti dello stomaco. Il suo uso é quindi da evitare in persone che soffrono di patologie caratterizzate dall’aumento dell’acidità gastrica, come ulcera e reflusso gastroesofageo, in caso di allergia all’acido acetilsalicilico, in gravidanza e durante l’allattamento.

Interazioni farmacologiche

L’acido salicilico può potenziare l’azione e anche gli effetti collaterali di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) e di farmaci legati alla fluidità del sangue, ovvero antiaggreganti e anticoagulanti. Inoltre, può interferire con sedativi, barbiturici, ACE-inibitori, metotrexato e farmaci per il diabete.

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