Prevenzione alimentare, pazzolature regolari e ablazione del tartaro conservano sane e forti le gengive e tengono lontane anche infezioni e disturbi renali
I denti dei nostri animali domestici vengono troppo spesso trascurati. E invece l’igiene orale è importantissima: non soltanto perché denti e bocca sono la “porta” del cibo, ma anche perché per l’animale essi sono il principale strumento con il quale si puliscono e “conoscono” le cose con le quali vengono a contatto.
Cani e gatti soffrono pochissimo di carie, ma non sono esenti dalle afte, dalle gengiviti, dal tartaro, dalle stomatiti o dalle scottature per cibo troppo caldo. Le malattie periodontali sono presenti in moltissimi soggetti dai tre anni in avanti. Il gioco con i sassi, brutte cadute, colpi possono inoltre determinare la rottura dei denti, soprattutto dei canini. A lungo andare la polpa scoperta va incontro a infezione, necrosi e dolore acuto. Il dente va così estratto dal veterinario, che esegue l’intervento in anestesia.
Nei cani di taglia molto piccola e nei gatti c’è la tendenza a perdere i denti invecchiando, soprattutto gli incisivi che hanno radici piccolissime. Normalmente il rimanere senza o con pochi denti non diminuisce la capacità di mangiare in quanto gli animali tendono a trangugiare senza masticare il cibo. In ogni caso, per avere e mantenere una buona dentatura la bocca deve fare sempre “ginnastica”, cioè i denti devono essere usati. La sollecitazione effettuata durante la masticazione migliora la circolazione sanguigna, la nutrizione del dente e la secrezione di saliva. Quindi è importante dare anche cibo a pezzi grossi, che debba essere strappato e masticato, e non soltanto pappe o bocconcini morbidi. Offrire al cane una grossa carota da fare a pezzi, biscotti duri e ossa da sgranocchiare, code di bue bollite, e al gatto pezzi di carne da strappare. Esistono in commercio anche apposite crocchette salva-denti. Naturalmente, di volta in volta è bene sentire il parere del proprio veterinario di fiducia per farsi consigliare per l’attrezzo migliore per il nostro cucciolo.
L’anestesia generale è pressoché obbligata anche nell’operazione di pulizia dal tartaro, intervento che il veterinario effettua a mano con dei particolari ferretti oppure con l’ausilio di apparecchi elettrici a vibrazione. Il tartaro avvolge completamente i denti come una vera e propria capsula sotto la quale si crea col, tempo un’infiammazione gengivale che non soltanto porta dolore e fa cadere i denti, ma debilita anche l’organismo. I germi, inoltre, penetrano nel circolo sanguigno e vanno ad annidarsi nelle cavità cardiache determinando endocarditi anche gravi e infezioni renali, oltre a condizionare l’umore dell’animale.
Per limitare la formazione del tartaro è utile un’alimentazione sana, naturale, ricca di calcio, minerali e vitamina C (da 100 a 1000 mg al dì secondo la taglia). Come regola generale, sarebbe anche bene spazzolare i denti giornalmente, ma se non si abitua il cane sin da cucciolo, non è un’impresa facile. Con il gatto è ancora più difficile, ma conviene comunque provarci: inizialmente è meglio utilizzare una garza avvolta sul dito e con quella massaggiare denti e gengive passando poi allo spazzolino (vanno bene quelli per bambini) solo quando l’animale si è abituato alla manovra. In nessun caso però deve essere usato un dentifricio ad uso umano: nuoce allo stomaco dell’animale.
Dott.ssa Laura Cutullo
Medico veterinario omeopata e floriterapeuta, Milano