VIDEO Estate: così ritrovi la gioia di vivere

Scopri l'atteggiamento mentale giusto per rinnovarti e superare i pesi mentali: in ferie o a casa, bastano pochi minuti al giorno per ritrovare il benessere

Buongiorno a tutti. Vi parlo del nuovo numero di Riza Relax, dedicato all'estate. Lo abbiamo fatto perché spesso, purtroppo, riusciamo anche nella bella stagione a rovinarci quel rilassamento, quella gioia di vivere che il sole già di per sé ci regalerebbe.

La luce, il primo antidepressivo

Il sole è il più potente antidepressivo; la sua luce rigenera il cervello, stimola la produzione di serotonina (l'ormone della felicità) e quindi aumenta la gioia di vivere. Molte persone mi scrivono e mi domandano quale sia l'atteggiamento mentale giusto per vivere l’estate, pur nelle difficoltà. Per questo mi è sembrato opportuno scrivere per RIza Relax un lungo articolo dedicato a come il mondo antico "guardava" la magia, contemplava le cose misteriose che accadevano. Non abbiamo più misteri e così persino le nostre vacanze spesso sono super programmate. Sappiamo già al mattino cosa faremo la sera, chi incontreremo, dove andremo. Non frequentiamo territori sconosciuti, abbiamo paura del mistero. Così il benessere e il rilassamento non possono arrivare.

Nei disagi non devi capire, ma esserci

C'è un episodio significativo dell'Antico Testamento, nel quale compaiono parole che possiamo fare nostre per affrontare i problemi e trovare il relax. Mosè sta camminando, sente una voce che lo chiama e contemporaneamente vede un albero che sta ardendo, ma non brucia. C'è un albero che si riempie di fuoco ma non emette fuliggine, non ci sono scintille, né rami che bruciano. C'è un mistero, un prodigio, una magia. Il tema dell'albero misterioso che arde ma non brucia è ancestrale, presente nell'antichità già prima di questo racconto, ma qui accade qualcosa di straordinario, di nuovo. Mosè sente una voce che gli dice: "Mosè! Fermati e allontanati!" Un messaggio duplice, di segno opposto: fermati e allontanati. L'albero "parla".

Mosè si deve allontanare perché l'uomo non può arrivare troppo vicino a ciò che crea, ma deve anche fermarsi e guardare perché sta accadendo qualche cosa che con la mente comune non si può vedere. Mosè risponde con la parola ebraica "hinneni" che vuol dire eccomi, sono pronto. Quando stai soffrendo e arrivano l'ansia, la paura, la tristezza, prova a dirti: "Eccomi". Quando le cose non vanno bene, quando accade qualcosa di spiacevole prova a dirti: "Eccomi, io sono qua". Bisogna parlarsi così: "Qualcosa dentro di me, di sconosciuto ha scelto quel problema per me, perché proprio io lo devo affrontare. Tocca a me." Come afferma Rainer Maria Rilke, il grande poeta austriaco: "Signore, regalami la mia difficoltà. Non quella dell'architetto, non quella dell'ingegnere, la mia."

Nel tuo disagio, incontri la tua soluzione

Ognuno incontra nella vita i disagi che sono stati creati per lui, perché solo lui può affrontarli con il suo modo, il suo stile, dicendosi: "Eccomi qua." Non con la fuga, non con il parlarne con gli altri, non con il lamento: quei rapporti che non funzionano hanno bisogno del tuo "eccomi". Già nel momento in cui dici: "Eccomi", stai portando la coscienza nell'evento, attivi la consapevolezza d'essere con ciò che accade. Sei presente, senza intervenire. "Eccomi, sono la donna abbandonata... sono l'uomo che ha fallito... sono il bambino che ha sofferto..."

Via dalla mente comune

Ne parlo ora perché spesso affrontiamo questo periodo dell'anno con la mente "catalogata" su ciò che deve piacerci e non piacerci, e così accade che i conflitti nelle relazioni esplodano. Proprio d'estate proviamo maggior frustrazione, senso di impotenza, la sensazione che le cose non stiano andando come pensavamo noi. Una lettrice, Marika, mi scrive: "Ho fatto il viaggio che doveva essere il più bello della mia vita e mi sono accorta che in realtà stavo franando. Mi mancava quella persona da cui volevo scappare, è stato il peggior viaggio che potesse capitarmi." In casi come questi, prova a dirti: "Eccomi". Il dolore che è arrivato è lì perché tu sia presente, come quando si entra nel mare e le onde ti bagnano. Molti disagi vengono per farci incontrare un'acqua nascosta che al primo impatto è gelida, ma poi dolcemente si scalda. Buona lettura!

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