VIDEO Come imparare a volersi bene

Disagi e malesseri sono messaggi dell'anima, mattoni di una costruzione misteriosa che prepara l'essere che devi diventare: se non li combatti, ti indicano la strada

Mercoledì 8 giugno 2022 alle 18:30 condurrò un incontro on line dal titolo Come imparare a volersi bene. Che cosa possiamo fare tutte le volte che vengono a trovarci i disagi? Esiste una convinzione forte che ricorre dentro di noi in tanti, troppi momenti: "Io non mi vado bene". Qualsiasi cosa accada, pensiamo subito a che cosa abbiamo sbagliato. Lo confermano le numerose mail che arrivano ogni giorno alla redazione di Riza. Non solo: c'è sempre, in questi racconti, la rappresentazione di un "oggetto esterno", di una causa del malessere. Per qualcuno è una madre che non l'ha mai amato, per qualcun altro un partner con cui ci sono notevoli difficoltà, per qualcun altro ancora è un crollo della sessualità o l’idea che un'infanzia infelice sia ancora adesso "in azione" dentro di sé.

Non sei i tuoi malesseri

Bisogna chiedersi: quello che non mi va bene e che non mi piace di me è davvero tutto ciò che c'è? Oppure è qualcosa cui io do una grande importanza ignorando o dimenticando qualcos'altro di nascosto che invece avrebbe in serbo un altro percorso, che vorrebbe che io percorressi un'altra strada? Cambiamo prospettiva: se guardo in modo differente il disagio, la mia dimensione sconosciuta comincia ad agire da sola.

Puoi stare bene anche adesso

Tutti pensano, sbagliando profondamente, che "le cose funzioneranno" quando si saranno risolti determinati problemi. Così la vita diventa un inferno e il disagio dura per un tempo inimmaginabile. "Dottore, sono dieci anni che soffro per questo motivo", si dice spesso. Se io continuo a perpetrare questa convinzione, non soltanto renderò cronico il dolore ma non potrò affidarmi a quella dimensione sconosciuta che mi manda la sofferenza per farmi fare un salto evolutivo, per farmi maturare. Una cosa è certa: quando io incomincio a trattare ciò che capita dentro di me non come un nemico ma come un compagno di viaggio che mi vuol portare da qualche parte, le cose cambiano. Bisogna imparare a parlarsi cosi:

"Tristezza, cara tristezza, io sono qua perché tu mi conduca in una terra sconosciuta che è la mia terra. Cara ansia, sono qua. So che tu vieni a trovarmi per portarmi in un luogo dove troverò delle qualità, delle capacità che ho dimenticato."

Stiamo male per un solo motivo: ci siamo dimenticati la nostra vera natura. Vi aspetto!

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