In primavera, siamo tutti partecipi dell'energia trasformativa della natura e ricordarlo significa celebrare l'eterna fioritura che avviene ogni anno fuori e dentro di noi
Abbiamo fatto una ricerca sul rapporto che abbiamo con la natura quando siamo disturbati dall'ansia, dalla depressione e dal panico, dall'insonnia. Intervistando un campione di italiani che usano abitualmente psicofarmaci, l'impressione è che si sia persa in loro l'idea che immergersi nella natura possa portare un sollievo ai loro disagi, come se il rapporto con la natura fosse ininfluente per la vita psichica. Non pensiamo di poter imparare dalle piante che in questo periodo stanno rinascendo, e invece è proprio così. Non stiamo male per le cose che ci sono accadute ma perché qualcosa di naturale che vive dentro di noi, che vorrebbe sorgere, non riesce a venire alla luce.
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Accade lo stesso in amore. Scrive Francesca:
“Mi sono separata da mio marito che aveva un’altra, da tempo. Successivamente, ho conosciuto un uomo sposato con cui ho iniziato una relazione molto coinvolgente e intensa. Dopo qualche tempo, lui ha chiarito di non volersi separare per alcun motivo dalla moglie. Da lì è cominciato un conflitto lacerante, liti, sofferenza, rivendicazioni.”
Francesca legge poi un mio articolo sulla figura di Venere, la dea dell'Amore. Nell’articolo scrivo questo: “Quando questa dea viene a trovarci, lo fa assumendo le sembianze della persona di cui ci innamoriamo. Lei è l'evento, questo simbolo, non noi...”
Continua Francesca:
“Ho letto le sue parole e mi hanno rincuorato, ma penso ugualmente di averlo amato davvero e che per lui avrei cambiato la mia vita. Anche se non riesco ancora a star bene, forse ho compreso che questa esperienza vuol farmi vedere un attaccamento eccessivo che non pensavo esistesse.”
Noi siamo convinti che arriverà un giorno una persona che ci cambierà la vita. Non è così: ci innamoriamo perché quell’uomo o quella donna "serve" a farci incontrare energie amorose interiori, che appartengono a noi. Senza saperlo, sta aprendo la porta a un'energia interiore potentissima e trasformativa. Quest'energia amorosa è l’evento, non chi incontri, e scende in campo per fare di te un capolavoro. Anche nei momenti più difficili, a primavera la terra fiorisce. Le festività di Pasqua, che per tantissime tradizioni coincidono con il tema della rinascita, con la simbologia dell’uovo, simbolo di un continuo divenire, dovrebbero farci ricordare che qualsiasi vita abbiamo vissuto, chiunque abbiamo incontrato, noi stiamo diventando gli uomini o le donne già presenti al momento della nostra fecondazione e che devono solo svilupparsi. Pensare che la nostra esistenza non abbia più senso perché qualcuno se n'è andato significa dimenticare la Venere che vive in noi e fuori di noi, per attaccarci a un “oggetto/persona" che non è l'evento.
Abbiamo detto che la Pasqua è la festa della rinascita: allo stesso modo, gli amori che incontriamo servono a ricordare che stiamo rinascendo. Attaccarsi alla storia, è quindi un danno per noi stessi e per le energie creative che ci abbiano. Il mal d’amore dipende da uno sguardo sbagliato. Non siamo noi a determinare l'amore, non siamo noi a poter decidere come sarà o quanto durerà. Le uova si schiudono al momento giusto, e i canti d’amore avvengono nell'attimo più opportuno. L’eros, nel profondo, è fatto per amplificare la vita spirituale, un fuoco psichico che porta a realizzare la nostra unicità. Auguri a tutti.
È il mensile di psicologia che aiuta a occuparsi di sé per vivere bene e migliorare la qualità delle nostre relazioni.
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