L’autostima è percepire cosa c’è adesso dentro di noi, non è dirsi cosa ci dovrebbe essere: questo è un errore che ha l’effetto di renderci ancora più fragili e insicuri
Una lettrice di Riza psicosomatica scrive alla redazione la seguente e email: "Un giorno sono su e l’altro giù. Un giorno mi sento leggera e serena, quello dopo mi sento inutile, così lontana dal realizzare qualcosa. Guardo le mie amiche: tutte hanno raggiunto degli obiettivi. E io? Questa mia incostanza emotiva mi tarpa le ali. Sono poco solida, ho poca autostima. Dovrei essere più equilibrata..."
Segui la tua unicità, vedrai che autostima!
Avere una buona autostima vuol dire essere più equilibrati? L’idea di equilibrio è pericolosa, ci spinge a diventare finti, a stabilire che in noi ci sono emozioni buone, quelle misurate e gradevoli, o magari utili ai nostri piani, ed emozioni cattive, quelle selvagge e incontrollabili. Un equilibrio fondato sul tentativo di spegnere le emozioni, però, è un equilibrio costruito su fondamenta fragili. Non nasce da una raggiunta serenità, ma dalla paura, dal bisogno di controllo. Questa idea ti tarpa le ali, restringe il tuo campo d’azione molto più dell’incostanza!
Vuoi ritrovare l'autostima? Parti dal tuo modo di parlare
L’idea che si debba agire sull’interno per domarlo, e solo così raggiungeremo gli obiettivi, è deleteria. Il grande saggio taoista cinese Lao Tze diceva al contrario: "Il saggio non fa nulla e cambia il mondo". Ma cosa significa? In primo luogo significa percepire e guardare le cose come sono, senza volerle cambiare. Non ci può essere autostima se pensi di dover cambiare vita e migliorare. Più intervieni su di te, più rovini il processo e complichi le cose. È proprio il contrario di quanto facciamo di solito: continuiamo a dirigerci, a intervenire sul mondo interno pensando di saperne più di lui. Invece, solo la consapevolezza di essere qui, ora, è la più grande terapia.
Non far nulla significa poi non fare paragoni. "Ho 25 anni è non mi sono ancora laureata". "Ho 40 anni e non ho ancora avuto un figlio". "Rispetto a lei non ho ancora un impiego di prestigio". Se passi il tempo a paragonarti agli altri stai dimenticando chi sei. Non sei nel tuo tempo e non realizzi la tua natura. Quando ti svegli prova a dirti: "Io sono qui, sì sono qui, sono qui con te tristezza, sono qui con te paura, sono qui con te insoddisfazione". Autostima è percepire cosa c’è, non cosa ci dovrebbe essere. Impara a festeggiare gli stati d’animo, come ospiti che vengono a trovarti. "Sono qui con te per prendermi ciò che tu dal profondo mi porti". Autostima è accorgersi che la tua pianta sta mettendo fiori, proprio adesso. Quando ti lamenti di quello che sei, o di quello che non hai avuto, o sei pieno di rancori per il passato, non ti accorgi che stai fiorendo? Autostima è percepire il mondo interno e l’esterno non con l’occhio di chi si aspetta qualcosa, ma con l’occhio di chi guarda quale pianta sta fiorendo, quale stagione sta arrivando.
Il precetto di Lao Tze, “non far nulla” non significa immobilità. Al contrario allude al fatto che ognuno di noi vive in un tempo diverso rispetto a quello dell’orologio. È un tempo che conosciamo di notte, nei sogni, in cui un attimo vale un’eternità. O quando ci incantiamo a occhi aperti e la mente vaga: allora entriamo in un tempo ciclico, il tempo delle stagioni, il tempo delle fioriture e degli inverni. In quel tempo niente è statico e immobile, tutto muta e si trasforma spontaneamente. Ogni primavera è nuova, ogni autunno è il primo mai arrivato, non è lo stesso autunno dell’anno scorso, è nuovo! Se viviamo in questo tempo non ha senso lamentarci per la nostra scarsa costanza: essere costanti è come essere equilibrati: una finzione. Nel tempo di tutti i tempi, che è dentro di te, che siamo noi, tu stai fiorendo per la prima volta!