La psicosomatica ha messo in luce il rapporto che lega malattie e stile di vita: la frenesia è dannosa, tanto più se fai qualcosa che non ami
Malgrado alcune scelte e condotte quotidiane siano notoriamente "adatte" a indebolire le difese immunitarie, pochi riflettono sul fatto che essere sempre malati non abbia a che vedere solo con lo stress, ma anche con la tendenza ad adeguarsi al tran tran quotidiano sacrificando le proprie inclinazioni. Alcuni, tutt’al più, si limitano a fare scorta di integratori e ricostituenti senza riuscire però ad invertire la tendenza. Il problema è che, superata una certa soglia, il sistema immunitario non è più in grado di ricaricarsi, col risultato che un distretto dopo l’altro, l’organismo comincia a farsi sentire: cistiti, faringiti, herpes, bronchiti, eruzioni cutanee e infezioni intestinali diventano ricorrenti. Risultato? Siamo sempre malati! A questo punto, imbottirsi di farmaci o fare il giro degli specialisti per trovare la soluzione ai propri disturbi si rivela superfluo, poiché quello contro cui si combatte, di volta in volta, è solo il sintomo e non la causa all’origine del disagio. Anche nel caso si riuscisse a debellare una determinata patologia, la malattia troverebbe il modo di attaccare un altro organo o sistema corporeo pur di farsi sentire e reclamare attenzione.
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Se siamo sempre malati, è il caso di farci alcune domande. Forse abbiamo la tendenza a inanellare un impegno dietro l’altro e, una volta raggiunto un obiettivo, a rilanciare alzando l’asticella ancora più in alto. In questo caso i malesseri che sentiamo ci avvisano che questo modo di vivere ci sta indebolendo. Sicuramente siamo logori e, almeno per certi aspetti, non ce la facciamo più a ricaricare le energie. Per questo motivo batteri e virus hanno la meglio sulle nostre difese e ci ritroviamo sempre malati. La cosa da fare sarebbe quella di fermarsi e riposare. La vita non può essere una corsa a ostacoli; l’eccesso di dinamismo, se non è accompagnato da una sufficiente dose di relax, diventa sempre controproducente. Bisogna darsi il tempo di rallentare i ritmi e contemplare quanto fatto, compiacersene persino, godere delle cose… così che ogni esperienza, progetto, traguardo possa essere pienamente vissuto e metabolizzato e non semplicemente consumato. Un fine settimana immersi nella natura, una cena con gli amici, persino un bagno caldo o una bella passeggiata sono piccoli piaceri che aiutano a ristabilire l’equilibrio e ricaricare le energie. Ma non è tutto qui...
Ci sono individui che, pur vivendo a ritmi frenetici e non seguendo alcuna forma di prevenzione non si ammalano mai, mentre altri, alla prima difficoltà personale o professionale accusano il colpo e si ritrovano sempre malati. Com'è possibile? Il sistema immunitario è il simbolo corporeo dell' identità e si modifica di continuo in rapporto al mondo esterno: se sto seguendo uno stile di vita o un progetto di lavoro che non fa per me, l’anima soffre e cerca nel corpo la strada più concreta per urlare il suo disagio. Chi si trova a lamentare un disturbo dopo l’altro dovrebbe rivedere le scelte di vita, a breve e a lungo termine. Se molte o parte delle cose che stiamo facendo sono comunque “da fare”, non resta che spostare l’attenzione sul “come” le si fa. È sempre possibile trovare uno stato di consapevolezza in cui restare fedeli a quel che si è, con i propri ritmi, limiti e qualità. E sono proprio le giornate più intense a consentirci di imparare: restare se stessi in mezzo alla frenesia è il modo migliore per iniziare a rafforzare le difese immunitarie.