Di notte, quando le difese razionali si abbassano, la mente si popola di immagini simboliche destinate a rispondere alle istanze più profonde: ecco perché
Oggigiorno, nelle nostre vite, lo spazio "assegnato" al mondo delle immagini interiori è stato ampiamente ridimensionato; eppure possiamo tornare a scoprirne il valore affidandoci ai sogni, dove logica e confini spaziotemporali perdono di significato in favore di messaggi che parlano al cuore. Proprio i sogni che appaiono più strampalati, contengono spesso risorse preziose, consigli e suggerimenti a cui attingere nei momenti d’impasse; a patto però che si rinunci ad interpretarli secondo la logica razionale per lasciare spazio a codici universali che parlano al profondo. Ed è proprio attraverso un percorso onirico che Giacomo è riuscito a superare una situazione di stasi. Giacomo è un designer molto stimato che aveva perso interesse nel proprio lavoro. Negli ultimi mesi ha iniziato a soffrire di vertigini e di terribili cefalee che lo costringono a letto impedendogli di lavorare. Dopo una serie di accertamenti, che non hanno evidenziato alcun problema specifico, decide di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta: "Improvvisamente non sono più sicuro di nulla, il mio lavoro non mi gratifica come una volta né vengo apprezzato a sufficienza dai miei superiori; tra l’altro, di frequente, mi sento debole e privo di energie”. Il terapeuta domanda se vi siano sogni ricorrenti e davanti allo stupore di Giacomo, che non riesce a ricordarne, lo invita a prestare attenzione a quelli che verranno.
Giacomo segue il suggerimento e le cefalee, improvvisamente, cominciano a svanire. Alla seduta successiva, eccolo arrivare con un sogno interessante: "Sto camminando lungo un sentiero ai limiti di un bosco, ignaro sul dove mi porti fin quando, in lontananza, vedo profilarsi le forme di un castello. All’interno c’è una grande festa, balli, canti e un banchetto sontuoso. Ho molta fame, so di non essere invitato ma mi avvicino alla tavola e riempio il piatto con ogni genere di prelibatezza che poi gusto avidamente mentre assisto incantato a una danza del ventre” Giacomo ha finalmente seguito l’istinto mettendo da parte il controllo razionale. Non a caso, i successivi colloqui mettono in luce il proposito latente di mettersi in proprio per esprimere a pieno il proprio talento. Ed ecco che l’ammissione del desiderio a lungo represso apre le porte a un altro sogno: “mi trovo alla presentazione di una mostra e, appena sceso dal palco, un’affascinante sconosciuta mi prende per mano e mi invita a seguirla lungo una serie di stanze finemente arredate”. La sconosciuta non è altro che una parte di sé cui Giacomo, finora, ha impedito di farsi avanti tanto che, forte di questa consapevolezza, sta cercando uno spazio dove aprire un proprio studio. Come era stato per le cefalee, anche le vertigini, in poco tempo, sembrano essere svanite.
Giacomo è pronto per affacciarsi alla sua nuova vita, senza più temere di fare un passo falso e senza che le resistenze della mente lo costringano ad una prudenza che aveva preso a fargli male. Molto spesso le vertigini hanno origine psicosomatica e appaiono, tipicamente, quando è tempo di cambiare. La mancanza di equilibrio e l’impressione di precipitare con cui si manifestano, infatti, sono dovute al timore di buttarsi che induce ad indugiare permanendo nel passato anche quando il nostro essere ci spinge a andare avanti. Ecco che, allora, la notte e le sue immagini ci vengono in aiuto. Nei sogni, l’identità a cui siamo legati svanisce, consentendo di accedere alla nostra natura più autentica; lei sola è capace di guidarci laddove l’anima ha deciso di andare. Dobbiamo solo limitarci a seguirla senza scuse e con fiducia, esattamente come ha fatto Giacomo che ha ritrovato, in questo modo, il vigore e il coraggio per superare ogni timore progettando da subito un futuro migliore.