La serenità recitata apre le porte agli attacchi di panico
Attacchi di panico

La serenità recitata apre le porte agli attacchi di panico

Iper controllo, prudenza eccessiva, evitamento di ogni strada sconosciuta aprono le porte alle crisi di panico. Ma la soluzione è già in te

Laura scrive alla redazione di Riza Psicosomatica:

"Ho 24 anni e teoricamente starei passando un periodo molto bello della mia vita. Ho tutto, non mi manca niente. Inaspettatamente, qualche settimana fa mi sono sentita male in macchina; ero sola, avevo la sensazione di svenire e impazzire nello stesso momento, mi sono dovuta fermare. Da quel giorno non riesco più a condurre una vita normale, ho "fisse" su luoghi, persone, addirittura sul meteo, come se avessi la sensazione che qualcosa possa riportarmi a quel malore bruttissimo e quindi non faccio altro che evitare tutto. Evito qualunque cosa che mi possa far uscire dalla mia zona di comfort. Mi era successo anche in adolescenza, poi ho imparato a gestire le situazioni e pian piano stavo bene. Adesso mi capita di nuovo, ho tanta paura di stare ancora peggio e fare la fine di mia madre che da 20 anni prende psicofarmaci e non è mai guarita perché non esce di casa."

Quel che colpisce subito nella mail di Laura è l'incipit: esordisce dicendo di vivere un periodo bello della vita e dice di avere tutto ciò che desidera. Evidentemente le cose non stanno proprio così, visto il disagio che l'ha colpita mentre era in macchina e che ha tutte le caratteristiche dell'attacco di panico. Perché capita una cosa del genere proprio in un momento di serenità? Forse perché quello stato d'animo era fittizio, recitato, non autentico.

LEGGI ANCHE Panico: perché arriva, come mandarlo via

Il panico: improvviso, inaspettato, paralizzante

Quando il panico con la sua energia devastante irrompe nella vita di una persona in modo improvviso, non lo fa a causa di qualcosa di specifico (nell'esempio citato, non ha a che vedere con la guida). Accade poiché l’anima, repressa da meccanismi di controllo cerebrali eccessivi "utilizza" il sintomo, l’espressione corporea per riorientare la persona, per farle riacquisire la giusta direzione. Laura aveva sofferto di questo disturbo già in fase adolescenziale e pian piano aveva imparato a gestire, controllare, dominare le situazioni. Era un'illusione, come sono illusorie le strategie di evitamento che sta mettendo in campo ora. Laura crede che tutto (auto, luoghi, percorsi, persino il tempo atmosferico) possa condizionarle la vita, che tutto possa favorire la ricomparsa di quel malessere che vive con grande angoscia e disagio e che innesca oltretutto un meccanismo di identificazione con la madre, rimasta preda del suo disagio e ormai chiusa nel guscio della sua casa dalla quale non riesce più ad uscire.

Vincere l'ansia, il primo VideoCorso di Raffaele Morelli, è disponibile sul nostro store online.

ACQUISTA ORA

La soluzione è il disagio stesso

L’attacco di panico in realtà è caratterizzato da una forte energia vitale, arriva per dare una scossa a una vita serena ma spenta, controllata ma priva di senso. Soprattutto, fasulla... Ecco perché irrompe il panico, espressione del Dio Pan, antica divinità della natura, simbolo della forza animale, selvaggia, che alberga in ognuno di noi. Il dio Pan viveva nei boschi selvaggi dell’Arcadia, dove cercava di dare sfogo alla sua esuberanza sessuale; era un dio metà uomo e metà caprone, considerato il terrore delle ninfe. Questo suo aspetto non va inteso solo in termini strettamente sessuali, ma come spinta, come energia, come vitalità. Il dio Pan con la sua voce spaventosa incute in chi lo ascolta una grande paura, il suo urlo terrificante pone chi si imbatte in lui in uno stato di disagio e confusione, poiché vive una sensazione di profondo malessere di cui non conosce la provenienza, l’origine, perché il dio è sfuggente, non si mostra, non si sa da dove proviene il suo urlo. Il panico arriva puntuale nella vita di Laura perché con ogni probabilità lei ha soffocato questo principio vitale, pensando di potere esercitare il controllo su tutto ciò che fa parte della vita. Quasi come una beffa, il disagio emerge mentre Laura è in macchina, come se volesse suggerirle: “Prendi e vai, non ti fermare alla gestione e al controllo di ogni aspetto della tua vita ma lasciala scorrere in maniera fluida".

LEGGI ANCHE Panico: cosa fare durante gli attacchi

Via dalle zone di falso comfort

Laura non deve fossilizzarsi nella sua “zona di confort”: in questo modo non farà che riprodurre quel modello materno da cui la sia anima vorrebbe allontanarsi. Per guarire dai suoi disagi e non semplicemente “anestetizzarli” per alcuni periodi di tempo (come fece in adolescenza), Laura deve intraprendere quei percorsi che non ha avuto il coraggio di compiere, che ha escluso dalla sua vita, deve iniziare davvero il suo viaggio nella vita. Se non lo farà, il disturbo tenderà a cronicizzarsi, a instillarsi stabilmente nella sua esistenza. Laura deve ascoltare i segnali che il suo corpo le sta inviando, accogliere l’energia inviata dal dio Pan, concepirla non come forza distruttiva ma come principio vitale, come spinta che muove il suo essere verso nuovi orizzonti. Il viaggio in macchina di Laura in cui emerge il disagio, la sensazione di impazzire, è il simbolo di un processo di trasformazione necessario a eliminare il mascheramento eccessivo e a ritrovare la propria unicità.

Bibliografia essenziale

Riza Benessere
La redazione di Riza Benessere si occupa di offrire ai lettori di Riza.it tanti consigli pratici per la salute e per vincere in modo naturale ogni disturbo. Tra gli articoli di Riza Benessere potrai leggere approfondimenti di medicina naturale, fitoterapia, omeopatia, oli essenziali, fiori di bach, fiori californiani, fiori australiani. Troverai ogni informazione su come guarire da malattie e disagi senza farmaci di sintesi chimica e su come curare la tua bellezza con prodotti naturali.

Articoli collegati
    Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!
    Test della settimana
    Test della settimana
    Quanto sei ansioso?