Panico: cosa fare durante gli attacchi
Attacchi di panico

Panico: cosa fare durante gli attacchi

Scopri le contromisure più efficaci e gli errori da evitare durante le crisi: così, gli attacchi di panico passano più velocemente e tornano meno di frequente

Chi soffre di attacchi di panico spesso non sa come comportarsi durante la crisi o crede che non esistano contromisure efficaci. Non è così: ci sono cose da fare e cose da non fare durante gli attacchi ed esistono esercizi immaginativi da usare nei momenti in cui stiamo bene, utili a prevenirne il ritorno. Ecco le regole pratiche da seguire e gli sbagli da evitare, ricordando che gli attacchi di panico, per quanto forti e spiacevoli, passano sempre!

Indice dell'articolo

6 regole da seguire durante gli attacchi di panico

CEDILa via più rapida per far passare gli attacchi di panico è la resa: ogni tentativo di opporsi al malessere ne accresce la potenza. Non devi resistere né opporti. Abbandona temporaneamente quel che stai facendo, cedi, limitati a percepire il disagio.
PROTEGGITISe è possibile, allontanati, anche solo per poco, dal contesto (luogo, situazione o incontro) nel quale gli attacchi di panico sono comparsi. Se non è possibile, defilati un po', ad esempio togliendoti dal centro della scena.
METTITI COMODOOvunque ti trovi, cerca di mettere il corpo nella posizione più comoda possibile, compatibilmente alla situazione. Evita però la posizione sdraiata, che spesso peggiora i sintomi degli attacchi di panico.
MASSAGGIA DOVE FA PIÙ MALESe avverti un'oppressione al petto, massaggia il torace; se senti un formicolio alle braccia o alle gambe, massaggia gli arti; se il viso è sudato o infiammato dal calore, massaggialo con entrambe le mani, come se si dovesse liberare l'energia del panico, consentendogli di fluire fuori di noi.
CERCA FRESCURATra i sintomi più sgradevoli c'è la sensazione è di avere troppo caldo, di avvampare. Per alleviare questo "fuoco" cerca, se sei all'aperto, la freschezza dell'ombra o del vento; se sei in casa, crea corrente aprendo le finestre.
CHIEDI AIUTOSe hai la sensazione di perdere il controllo e di cadere in preda all'angoscia, individua qualcuno che ti possa stare vicino per la durata degli attacchi di panico. Se non c'è nessuno, "chiedi aiuto" alle cose: un oggetto "positivo", un rituale rassicurante, una distrazione.

3 errori da evitare durante una crisi

FINGEREQuando si ha un attacco di panico, è controproducente dissimulare e fingere di star bene: la strategia si rivelerà in poco tempo fallimentare, facendo solo aumentare disagio, agitazione e tachicardia.
SCAPPAREPreso dal terrore di star male, potresti cominciare a correre o a muoverti in modo concitato, senza guardarti in giro, ponendoti a rischio di incidenti o cadute. Fai quel che puoi per restare presente te stesso.
'TIRARE' IL RESPIROLa difficoltà a respirare induce istintivamente a “cercare aria” con inspirazioni massimali e frequenti. Ciò manda il sangue in alcalosi, situazione che accresce il panico. Sforzati di respirare normalmente. L’aria basterà.

Ricordati che gli attacchi di panico passano sempre

A questo punto ti accorgerai che l'attacco di panico, arrivato all'apice, comincia a diminuire. L'intensità che caratterizza la crisi andrà scemando, mentre tu avvertirai una sensazione di svuotamento, di sollievo misto a grande stanchezza. A questo punto, lascia fluire liberamente sensazioni e parole, senza bloccare azioni e reazioni spontanee. Ti senti di dire parole che ti sembrano inopportune? È il momento di pronunciarle e liberarsi da un eccesso di autocontrollo. Scalci o tiri un pugno? Gli attacchi di panico segnalano che esiste un'aggressività che deve esprimersi. Sorridi o ti commuovi? Forse è giunto il momento di arrendersi a una dolcezza che non credevi di possedere...

In un momento di pace, abbandonati all'immaginazione

Secondo il grande psicoterapeuta James Hillman, affidarsi all'immaginazione è la strada maestra per uscire dai disagi psichici. Trasformare gli attacchi di panico in un'immagine, permette di attivare un processo terapeutico molto profondo: l'energia vitale, invece di essere soffocata da uno stile di vita innaturale che poi esplode tutta assieme nell'attacco, torna a tua disposizione. Le immagini, infatti, costituiscono il linguaggio più arcaico del cervello e sono in grado di attivare, con la loro semplice presenza, risposte molto vaste a livello dei neurotrasmettitori, le sostanze attraverso cui avviene la comunicazione fra i neuroni, le cellule del cervello stesso.

Immagina il panico come un personaggio da incontrare

Costruendo una tua personale immagine del panico, inizierai a prendere contatto con quell'oceano di energie interiori, antiche e selvatiche che non hai visto per troppo tempo e che si sono materializzate negli attacchi. Divertiti a dare un volto a quel personaggio: potrà essere un uomo o una donna antichi, una creatura misteriosa, un animale, reale o mitologico. Non importa quale appaia: la prima figura che vedrai spontaneamente andrà benissimo. Chiudi gli occhi e divertiti a immaginare il vostro incontro: come accoglieresti lo sconosciuto? Quale vestito indosseresti? Che cibi potresti offrirgli? Ogni giorno, dedica un piccolo spazio del tuo tempo a questa attività immaginativa; in questo modo, comincerà un rapporto diverso con le tue emozioni, sensazioni e percezioni, ma soprattutto con quel lato inconscio e misterioso della psiche che Carl Gustav Jung chiamava Ombra. Da lì vengono gli attacchi di panico, lì troverai le risorse per superarli.

andrea nervetti
Psicologo e psicoterapeuta, collabora dal 2001 con l’Istituto Riza di Medicina psicosomatica di Milano dove esercita la libera professione. Vice Direttore e Docente presso la Scuola di specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico dell’Istituto Riza. Membro del Consiglio direttivo della SIMP (Società italiana di medicina psicosomatica), scrive per le riviste Riza Psicosomatica, Antiage ed è responsabile del sito www.riza.it. Svolge anche attività libero professionale presso l'Istituto stesso e a distanza via internet. La scheda completa dell'autore
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