Il mio bimbo non butta via niente
Vita in famiglia

Il mio bimbo non butta via niente

Armadi, cassetti e ripiani stracolmi di cose: sembra impossibile convincere nostro figlio a liberarsi degli oggetti inutili: perché lo fa, come aiutarlo

Un gioco che non usa da tempo, i vestiti che non gli stanno più, i numerosi giornaletti e i pennarelli che, addirittura, non scrivono: ci sono bambini che proprio non vogliono saperne di buttare via le loro cose. Questo succede perché i piccoli hanno un approccio squisitamente “affettivo” nei confronti degli oggetti e vivono in un mondo/spazio magico, animato…Ecco perché il loro criterio di oggetto vecchio non corrisponde al nostro, che è decisamente più razionale.

Lo spazio è tutto loro

Anche il loro rapporto con lo spazio è differente dal nostro: i piccoli lo occupano tutto, sparpagliano gli oggetti secondo un criterio di “caos intelligente” che spesso crea una forma a raggiera intorno a loro. Ma ogni cosa ha una sua posizione sul territorio che è di loro dominio. È per questo che l’idea di ordine, in generale, e di quello sugli scaffali e nei cassetti, in particolare, gli è abbastanza estranea. Ecco perché i nostri continui richiami a “mettere tutto a posto”, il più delle volte cadono nel vuoto e quando, invece, si riesce a farsi ubbidire la faccenda si risolve con lo stipare ogni cosa come capita o nasconderla sotto il letto.

Ogni cosa è un pezzetto di vita

Anche i vestiti sono impregnati di un profondo significato simbolico che a noi sfugge. Per noi, provate a pensarci un attimo, è l’abito da sposa a possedere questo tipo di valenza o quello indossato per un’occasione unica e speciale; invece, per i bambini tutti gli indumenti hanno un senso perché, in fondo, raccontano la loro storia e per questo non se ne separano volentieri.

Cosa fare

Riconoscere ciò che prova

Non sottovalutare e non sminuire ciò che sente in queste occasioni e se fa resistenza rispetta il suo attaccamento.

Stabilire le regole insieme

Per ogni oggetto nella cesta uno va nello scatolone da dare all’asilo, alla chiesa o se rotto buttato: prova a negoziare cosa tenere e cosa eliminare. Ma con attenzione perché per lui è come separarsi da un pezzo di sé.

Cosa non fare

Non agire a sua insaputa

Non vale far sparire i suoi oggetti dalla sera alla mattina. È impossibile che non se ne accorga e soprattutto che non si arrabbi, mettendo in dubbio la sua fiducia in noi.

Non considerarlo un problema

Non tormentiamolo ed evitiamo che diventi un pensiero fisso. E nell’attesa che ogni oggetto trovi la sua giusta collocazione, impariamo a confrontarci anche noi con il disordine.

L’idea in più: organizziamo una “cerimonia”

Prendiamo spunto dai riti di un tempo e proponiamogli di organizzare una vera e propria cerimonia, dal sapore un po’ antico, ma molto coinvolgente. Il Carnevale serviva a buttare le maschere nel fuoco o in acqua, a Capodanno si gettavano in altro modo, dalla finestra, anche se oggi è meglio evitare… Insomma, si tratta di istituire un piccolo, ma significativo rituale in cui gli oggetti cari vengono, in modo molto serio, seppelliti, bruciati, regalati a qualcuno che a loro piace molto. In questo modo, i bambini avranno il tempo e la possibilità di abituarsi all’idea di allontanarsi e di non possedere più l’oggetto, che da quel momento diventerà un ricordo, ricco delle emozioni provate durante il rito.

 

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