Suoniamo le emozioni
Crescita e sviluppo

Suoniamo le emozioni

Attraverso la musica un ragazzo può liberare il potenziale creativo, manifestare tensioni ed esprimere emozioni, percepirle, trasformarle: ecco come aiutarlo

È difficile anche per un adulto esprimere appieno le emozioni, spesso complesse, confuse, contraddittorie. Figuriamoci per un giovanissimo che, oltre tutto, ha un linguaggio verbale ed emotivo non ancora sviluppato. Ecco entrare in gioco altre forme espressive, non linguistiche, tra le quali la musica è una delle più adatte. Tutte le proprietà del suono (tono, timbro, ritmo, tempo, struttura) riescono a trasmettere messaggi profondi di natura emozionale. Ma c'è di più: una stretta connessione tra musica ed emozione.

Capire non serve, l'importante è esprimere!

Un bebè, appena scopre la possibilità di fare vocalizzi e gorgheggi, comincia a esibirsi in questa sua specialità, godendo fino in fondo del piacere di esprimersi. Se riesce a impugnare qualcosa lo usa per fare rumore, producendo una musica arcana. Quando comincia a essere sicuro sulle gambe, balla ogni volta che ascolta una musica. L'espressione delle emozioni, all'inizio della vita, è musicale. Non c'è bisogno di "sapere" o di "capire", basta lasciar uscire quello che si prova. Poi, appena il bambino cresce, nella maggioranza dei casi, smette. Perché qualcuno "gli spiega" che per suonare ci vogliono gli strumenti adeguati, che per cantare bisogna conoscere parole e musica e si balla seguendo uno schema prestabilito di passi. È andata persa la sua capacità di usare il corpo per esprimere qualcosa che sente, senza capirla o catalogarla o aver acquisito particolari abilità.

Favorire l'attività musicale spontanea nei bambini significa dare strumenti e voci per raccontare le proprie emozioni, seguirle nelle loro variazioni e intensità, sperimentarle.

Non so cosa provo, ma lo suono

Molti adolescenti vivono quasi perennemente tuffati nella musica. Indossano l'auricolare prima ancora delle scarpe, non lo tolgono se non in casi di "estrema necessità". Il lettore mp3 sembra più indispensabile di un pacemaker. Vanno ai concerti, scaricano musica, picchiettano con le dita un ritmo proprio mentre i genitori cercano di fare un discorso "serio". Alcuni si aggregano in band e suonano. Nell'età in cui le emozioni raggiungono l'intensità massima, la musica è una medicina.

Quando gli adolescenti si sentono trasportati da qualcosa di più forte di loro, e incomprensibile, trovano una musica in assonanza, che lo sa raccontare. Per questo, non proibitela mai, ma favoritela.

Comincio a capire gli altri e comunico

L'ascolto della musica consente sia di riconoscere emozioni note, sia di scoprire quelle che ancora non si conoscono. In questo modo si comincia a entrare in risonanza con le esperienze altrui, una competenza molto utile nelle relazioni interpersonali.

Produrre musica, cioè suonare, consente di riprodurre, dentro di sé, le emozioni legate a un certo brano e trasmetterle a chi le ascolta. Si tratta di due abilità differenti: la prima si riferisce alla capacità di contenere e gestire le emozioni, l'altra alla capacità di comunicarle e condividerle.

Improvviso, cioè scopro chi sono

Dopo averla ascoltata, suonata o cantata, la musica si può anche comporre. Bambini e adolescenti sono sempre molto entusiasti di questa modalità che non trovano "difficile".

Una delle espressioni massime di creatività è l'improvvisazione, un'esperienza collegata alla scoperta di sé, del proprio stile, che favorisce il processo di individuazione. Strumenti musicali, come lo xilofono e le percussioni, possono essere suonati improvvisando e quindi offrono al bambino, sebbene inesperto, la possibilità di comporre il suo stato d'animo; al contrario, strumenti che richiedono una buona conoscenza della teoria musicale e un certo grado di abilità tecnica, come il flauto o la melodica (una tastiera a fiato), rischiano di inibire il versante espressivo dei bambini, se non di frustrarli, qualora non siano in possesso delle necessarie competenze. Se il bambino sviluppa poi queste abilità e lo richiede, lo studio vero e proprio di uno strumento si rivela un importante stimolo per la sua crescita sul piano fisico, intellettuale, emotivo e sociale.

Uno strumento per ogni stato d'animo

Rabbia 

Per raccontare la rabbia, il tamburo o il bongo hanno un suono deciso e duro, capace di ricalcare e rendere quella carica energetica che si sperimenta quando si è arrabbiati.

Tristezza

Scatole di legno (suonate con una bacchetta) o palline da tennis battute su superfici dure possono diventare buoni strumenti attraverso cui esprimere in modo diretto il proprio rammarico o la delusione. Il loro suono sordo, infatti, traduce in note uno stato d'animo caratterizzato dallo sconforto e dal ritiro in se stessi.

Felicità

Se il bambino vuole esprimere la sua gioia, lo xilofono e il triangolo lo aiuteranno con il loro suono deciso e pulito, squillante e allegro.

Qualche proposta in più

Costruzione di strumenti

Ogni oggetto produce suoni e può essere usato come strumento. Scatole di cartone, plastica o latta, bottiglie riempite con sassolini, pentole, bacchette di vari materiali, mestoli, cucchiai, palle di gomma, tessuti, fogli di plastica, elastici da tenere tesi o poi far vibrare. 

Esplorazione della voce

È un bellissimo gioco quello in cui si provano le possibilità sonore della voce, sussurrata o urlata, usata da sola o modificata attraverso l'uso di oggetti: un panno davanti alla bocca che la rende ovattata, un imbuto che la incupisce ecc.

Racconti in musica

Proponete ai bambini di "musicare" una fiaba o una storia personale o capitata ad altri. Leggetela insieme e poi chiedete quali musiche, tra quelle che conoscono, sarebbero più adatte eni vari passaggi. Oppure fate scegliere uno strumento e provate a far improvvisare suoni mentre voi leggete.

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