5 alimenti di stagione indispensabili
Mangiare sano

5 alimenti di stagione indispensabili

Fragole, ciliegie, ma non solo: la frutta e la verdura di stagione rinforzano le difese, ti regalano leggerezza e un gusto impareggiabile

Maggio deve probabilmente il suo nome (dal latino Maius) al culto di Maia, la grande madre terra, la dea dell’abbondanza e della fertilità. In queste settimane la primavera è al culmine, gli alberi da frutto iniziano a caricarsi di colori, negli orti è il momento della semina e i campi, soprattutto dopo la pioggia, diventano rigogliosi e lussureggianti. Sui banchi del mercato i vegetali più freschi e profumati diventano protagonisti. Grazie alla loro abbondanza di nutrienti possiamo affrontare questo periodo al meglio, tenendo alte le difese immunitarie, evitando le carenze di vitamine e favorendo il buon funzionamento di metabolismo e sistema nervoso. Nella vasta offerta di vegetali di stagione, sono soprattutto cinque quelli che non dovrebbero mancare nel carrello della spesa di questi giorni.

1) Fragole: frenano invecchiamento e infiammazioni

Dissetanti, dolci, antiossidanti e ipocaloriche (hanno solo 27 kcal per etto): le fragole sono uno dei tesori più preziosi di maggio, incoronate dagli studi come uno dei cibi della longevità. Il loro fiore all’occhiello è la straordinaria ricchezza di composti bioattivi capaci di frenare l’invecchiamento cellulare, ridurre il rischio di malattie cronico-degenerative e favorire la salute di cuore e circolo. Ricchissime di vitamina C (54 mg per etto), le fragole contengono anche sali minerali, specialmente potassio, calcio e fosforo. Sono frutti alleati della memoria e della pelle, che contribuiscono a mantenere liscia e sana. Sono da prediligere le fragole di provenienza italiana, morbide, di colore rosso intenso (più sono scure, più sono antiossidanti) e profumate. Si possono mangiare a colazione o a merenda, anche ogni giorno, condite solo con succo di limone e qualche foglia di menta. Sono ottime anche aggiunte alle insalate, ad esempio di lattuga, noci pecan, cipolla rossa e feta.

2) Le ciliegie sono le migliori alleate detox e diuretiche

Nella mitologia greca il ciliegio era la pianta sacra a Venere a ancora oggi, in alcune regioni italiane, la tradizione vuole che dichiararsi il proprio amore sotto le fronde di questo albero sia benaugurante. Le ciliegie iniziano ad essere di stagione proprio a maggio (soprattutto le varietà Bigarreau, Nero e Durone) e vale la pena portarle in tavola per assicurarsi le loro proprietà antiage, diuretiche e depurative. Quelle italiane, secondo studi condotti in Toscana, spiccano per il contenuto di molecole antiossidanti e antinvecchiamento. Inoltre le ciliegie sono ricche di vitamina C e di sostanze che rinforzano il sistema immunitario, di sali minerali e di melatonina vegetale, che regola il ritmo sonno-veglia. Il contenuto di fibre e acqua le rende delicatamente lassative. Dal momento che una volta raccolte non maturano più, è importante scegliere ciliegie mature, dal colore intenso e brillante e con il peduncolo ben attaccato, verde e sodo.

3) Fave fresche per fare il pieno di proteine e sali minerali

Le settimane di primavera sono il periodo giusto per trovare in vendita le fave fresche. Quando le acquisti, assicurati che il baccello sia verde brillante, erbaceo, senza zone annerite (le piccole macchioline scure sono normali). Già noti in epoca antica - Omero le cita nell’Iliade - questi legumi sono un prodigioso concentrato di proteine, fibre, vitamine A, C e del gruppo B e sali minerali come ferro, calcio e fosforo. Consumare regolarmente le fave è d’aiuto per prevenire il diabete di tipo 2, l’osteoporosi e l’artrite, ma anche proteggere le funzioni cerebrali e combattere l’anemia. Tra le fave coltivate in Italia sono particolarmente rinomate quella pugliese di Carpino, apprezzata per il contenuto di antiossidanti e la capacità di sostenere le funzioni cerebrali, e quella siciliana di Leonforte, che ha un contenuto di zuccheri inferiore alla media. Per non disperdere il patrimonio vitaminico, le fave si possono gustare fresche e crude, ad esempio condite con olio extravergine di oliva, succo di limone, sale e pepe oppure in insalata. Dopo una rapida cottura, invece, tendono a sfaldarsi e possono diventare la base per un “pesto” con cui condire un piatto di pasta integrale.

4) Ravanelli: immancabili nelle diete dimagranti

Croccanti e leggermente piccanti, i ravanelli sono perfetti da mangiare crudi, come contorno o antipasto, per favorire la sazietà e migliorare il processo digestivo. Non solo: alcuni studi hanno evidenziato il potenziale antiossidante di questi piccoli vegetali, suggerendo che potrebbero anche aiutare a prevenire alcune forme tumorali. Contengono vitamina C e acido folico e sono molto utili nelle diete dimagranti: hanno un alto potere saziante a fronte di sole 16 calorie per 100 g, un bassissimo indice glicemico, proprietà drenanti e un alto contenuto di fibra, che aiuta la peristalsi e migliora l’efficienza metabolica. Il ravanello rosso è particolarmente ricco di antociani, flavonoidi che riducono il rischio cardiovascolare. Tra le altre varietà, vanno segnalati il ravanello bianco (o daikon), eccellente contro i disturbi digestivi, e il ravanello nero, indicato per depurare fegato e reni.

5) Fagiolini: abbassano il colesterolo e sostengono il cervello

I fagiolini - noti anche come cornetti, tegoline, fagioli mangiatutto, taccole, fagiolini corallo o piattoni, a seconda della varietà o della regione - sono deliziosi e croccanti legumi che dall’orto di maggio arrivano direttamente sulle nostre tavole. Caratterizzati da un basso indice glicemico e poche calorie, poveri di carboidrati e proteine ma molto ricchi di acqua e fibre, i fagiolini sono dimagranti, drenanti, detox e facilmente digeribili. Il potassio è davvero abbondante (280 mg per etto), ma non mancano anche magnesio, calcio, fosforo, vitamine A e C e vitamine del gruppo B che, oltre a favorire il buon funzionamento del sistema nervoso, sono un ottimo carburante metabolico. L’ideale è mangiarli appena scottati al vapore, conditi con un filo di olio extravergine di oliva: cucinati in questo modo sono anche in grado di ridurre i livelli del colesterolo. Un fagiolino di buona qualità deve avere un colore verde brillante e uniforme ed essere privo del filamento laterale visibile, che si nota invece in quello vecchio, colto da troppo tempo. Se piegato, il fagiolino fresco si deve spezzare facilmente con un rumore secco e deciso. Tra le eccellenze italiane bisogna ricordare il Bobis di Albenga, tipico della Liguria ma anche del Piemonte, riconoscibile per il baccello verde scuro (segno della ricchezza di clorofilla) con striature marroni. Il Meraviglia di Venezia, di colore giallo, è coltivato nella laguna fin dall’Ottocento: è remineralizzante e rinfrescante.

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