Sai riconoscere i primi sette segni della glicemia alta?
Mangiare sano

Sai riconoscere i primi sette segni della glicemia alta?

Prevenire il diabete di tipo II, spesso conseguenza di sedentarietà ed errori alimentari, é fondamentale per correre ai ripari in tempo: ecco come fare

I sette segni che potrebbero rivelare un rischio elevato di diabete

1. Aumento di peso e formazione di grasso addominale. Se, invece, il peso diminuisce senza aver modificato l’alimentazione quotidiana, questo potrebbe già essere un segno di diabete in atto.

2. Sonnolenza dopo i pasti.

3. Attacchi improvvisi e frequenti di fame.

4. Problemi di stomaco.

5. Mal di testa frequenti.

6. Frequenza cardiaca alterata.

7. Prurito diffuso sulla pelle.

Il problema è l’eccesso di zuccheri

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stilato delle nuove linee guida in cui raccomanda di ridurre l’assunzione giornaliera di zucchero (indicando con questo termine glucosio, fruttosio, saccarosio ovvero lo zucchero da tavola, anche quello contenuto in bevande ed alimenti) al solo 5% dell’energia totale giornaliera assimilata attraverso il cibo: in pratica non più di 25 g giornalieri (ma bisogna considerare che, per esempio, una lattina di bibita ne contiene circa 40 g e la classica bustina che versiamo nel caffè 5 g).

Le conferme della scienza

In base alle prove scientifiche, le persone adulte che consumano zucchero entro i limiti indicati dall’OMS hanno un peso corporeo più basso e corrono meno rischi di sviluppare malattie di cuore e cervello. Ma ridurre questo elemento non basta, occorre anche sostituire pane, pasta e chicchi di cereali raffinati con quelli integrali, in quanto gli zuccheri dei prodotti raffinati nel sangue si comportano proprio come il saccarosio.

Errori e soluzioni a tavola

Un menu formato da un piatto di pasta bianca ben cotta al pomodoro e un dolcetto come dessert dà origine a una combinazione alimentare che facilmente può creare impennate degli zuccheri nel sangue, facendo aumentare il grasso addominale.

Un menu costituito da un piatto di pasta integrale cotta al dente, un secondo con verdure e un cioccolatino fondente senza zucchero come dessert manterrà invece in equilibrio la glicemia e contribuirà al dimagrimento e alla riduzione del girovita, anche se di maggiore apporto calorico rispetto al menu precedentemente descritto.

Quanto appena detto accade perché a influenzare l’assorbimento dei carboidrati di un alimento contribuiscono la sua cottura, così come le fibre, le proteine e i grassi consumati nello stesso pasto.

In pratica, le fibre presenti nella pasta integrale, ma soprattutto nelle verdure, assorbono una parte degli zuccheri forniti dal pasto impedendone l’assimilazione, mentre le proteine e i grassi (devono essere di buona qualità) tendono a ritardare i tempi di svuotamento gastrico, riducendo il picco di glicemia post-prandiale. Infine, la pasta cotta al dente viene assorbita più lentamente.

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Fiorella Coccolo
Esperta di erbe officinali e alimentazione. È direttore responsabile di Curarsi Mangiando, Le Ricette PerdiPeso e Le Ricette della Salute delle Edizioni Riza
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