Come conservare gli alimenti: materiali e contenitori idonei, fuori e dentro il frigo
Mangiare sano

Come conservare gli alimenti: materiali e contenitori idonei, fuori e dentro il frigo

Conservare gli alimenti nel modo giusto è molto importante: oltre a perdere proprietà benefiche e sapore, gli alimenti mal conservati ci espongono a diversi rischi per la nostra salute

La conservazione domestica dei prodotti alimentari è molto importante, sia per la nostra salute sia per garantirne il mantenimento delle proprietà organolettiche. La conservazione dei cibi riguarda anche il loro trasporto, da effettuare in apposite borse termiche, dal momento dell’acquisto in negozio o al supermercato, fino a casa, quando li riponiamo in dispensa, nel frigorifero o nel congelatore. Come pure è importante scegliere i giusti contenitori e i materiali per garantire una conservazione ottimale. In generale, è bene evitare le pellicole trasparenti contenti DEHA, che diventa tossico se a contatto con un cibi grassi o caldi, come pure i contenitori termoplastici. Acciaio e alluminio vanno bene, tranne invece per gli alimenti ricchi di sale o molto acidi (come limone e aceto) che possono corrodere i metalli. Meglio scegliere recipienti di vetro, con coperchio ermetico, che preservano l’igiene di qualsiasi tipo di alimento. La carta va bene per frutta e verdura, a patto di cambiarla frequentemente, dato che assorbe l’umido.

Alcuni consigli utili

Rispettate sempre la data di scadenza degli alimenti. Giorno, mese e anno presenti sulla confezione, indicano e garantiscono che, se consumato entro quella precisa data, il prodotto in questione si mantiene salubre e conserva le sue proprietà organolettiche. Devono essere anche indicate le condizioni di conservazione e la temperatura ottimale in cui conservare quel determinato cibo. “Da consumarsi entro…” si riferisce a un alimento che va conservato in frigorifero tassativamente entro quella data, dopodiché può nuocere alla salute. È bene fare un check quotidiano del frigo ed eliminare i prodotti scaduti, che non vanno assolutamente consumati dopo la data di scadenza e nemmeno se le confezioni si sono aperte o risultano gonfie (sintomo di proliferazione di muffe e/o microrganismi). Come pure vanno buttati tutti quei prodotti che, anche se conservati in vasetto (come marmellate, salse, passata di pomodoro o sottaceti) una volta aperto, presentano la formazione di muffe. Idem per i formaggi, se producono muffa non prevista, buttare tutto il pezzo. Ottimo sarebbe riporre gli alimenti nel frigo in base alla data di scadenza: quelli acquistati di recente dietro o sotto rispetto a quelli già presenti e in scadenza a breve. “Da consumarsi preferibilmente entro…” invece si riferisce agli alimenti che possono essere conservati fuori frigo: pasta, riso, pane, cereali, legumi secchi, aromi, spezie, scatolame etc. In tal caso, superata la data di scadenza, l’alimento in questione è ancora commestibile e sano, ma può aver perso le sue proprietà organolettiche. Ovvero sapore, consistenza, contenuto in vitamine e sali minerali. Molto importante tenere le confezioni ben chiuse anche dopo l’apertura.

 

Focus sul frigorifero

In frigorifero vanno riposti gli alimenti deperibili, crudi e freschi. Per conservare al meglio i vari alimenti, sulla mensola centrale deve essere attorno ai 4-5 °C. Verifica sempre la temperatura all’interno del frigorifero. Per essere precisi, si può riporre un termometro da cucina, su ogni ripiano e in ogni scomparto del frigo. Ogni zona, infatti, deve essere mantenuta a temperature differenti, poiché ogni alimento necessita di condizioni termiche ben precise. La zona più fresca del frigo è la mensola che sta più in basso, appena sopra i cassetti per le verdure, lo sportello è quello meno refrigerato. Aprilo solo nel momento del bisogno e chiudi l’anta subito, per non disperderne il fresco e fare entrare calore che determinerebbe inutili e deleteri sbalzi di temperatura per la conservazione degli alimenti. I frigoriferi di nuova generazione hanno un display esterno che riporta la temperatura interna, anche in relazione ai diversi scomparti. Leggete sempre bene le istruzioni che danno precise indicazioni su come gestire lo spazio interno. Alcuni alimenti, poi, anche se freschi, vanno lasciati fuori dal frigo, altrimenti si rovinano. Frutta esotica (come papaya, mango e avocado) e agrumi (arance, mandarini, limoni) in frigo si ossidano e diventano amari. Pomodori, fagiolini, zucchine e cetrioli idem. Come pure frutta e verdura acerbe che devono ancora maturare, vanno tenute a temperature ambiente. Il pane in frigo diventa raffermo, mentre può essere riposto nel congelatore, anche per lunghi periodi, fresco appena comprato. Cioccolato e caffè, vanno riposti in dispensa, fuori dal frigorifero. Il cioccolato si ossida e diventa amaro, oltre a perdere le sue proprietà, il buro di cacao assorbe gli odori degli altri alimenti. Meglio tenerlo in un armadietto, con temperature e umidità moderate, lontano dal caldo e al riparo dalla luce; ottimo se riposto all’interno di una scatola di latta. Anche il caffè va conservato in un “luogo fresco e asciutto”, ovvero una credenza o un armadietto, lontano da fonti di calore e dove non batta il sole, in contenitori ermetici non trasparenti, altrimenti irrancidisce. Nel frigorifero, quindi, ogni alimento deve essere collocato nel posto giusto, in base alla sua temperatura di conservazione.

 

La disposizione degli alimenti nel frigo, ripiano per ripiano

Nei cassetti in basso, vanno riposte frutta e verdura, a una temperatura di 7-10 °C, così come sono senza lavarle e da consumare ancora fresche, senza farle entrare in contatto con altri alimenti. Nel ripiano intermedio, appena sopra i cassetti, nel punto più freddo del frigo, vanno conservati carne e pesce a una temperatura più bassa, ovvero 0-2 °C. Il pesce va pulito sotto acqua corrente e svuotato dei visceri, per poi riporlo in un apposito contenitore oppure avvolto in una pellicola per alimenti e consumato entro un giorno. Al momento dell’acquisto, assicurarsi sempre che il pesce sia fresco: deve avere un delicato odore di mare, gli occhi devo essere ben sporgenti, le branchie color rosato acceso tendente al rosso. La carne rossa, se macinata e fresca, consumata entro 24 ore; pollo e tacchino entro 48 ore; insaccati e salumi, conservati in confezioni sigillate oppure in carta per alimenti e fogli di alluminio chiuse ai lati, vanno riposti in contenitori ermetici o sacchetti per il congelamento e consumati entro tre giorni dall’acquisto. Nel ripiano in alto, che ha una temperatura intermedia di 4-5 °C, vanno riposti uova, latte, latticini, dolci a base di panna e crema. Le uova lasciate nella loro confezione o anche riposte nell’apposito contenitore collocato in alto all’anta, stando molto attenti che non entrino in contatto con altri alimenti; se per caso se ne rompe uno, conservarlo senza guscio in un contenitore chiuso a parte e consumarlo entro poche ore. Latte e panna per cucina, una volta aperti, vanno consumati entro 2-3 giorni, anche se sono a lunga conservazione. I formaggi, avvolti in carta oleata e riposti in contenitori dedicati ai latticini. Nello sportello di chiusura laterale: tutti quegli alimenti che necessitano di meno refrigerazione: bibite, barattoli, sottaceti, burro.

 

Andando nel dettaglio

Per conservare le pietanze cucinate, è bene fare molta attenzione nel lasciarle raffreddare completamente prima di riporle nel frigo. Da un lato, per evitare che si formi condensa nel contenitore, dall’altro, per preservare la temperatura interna del frigo, senza intaccare la conservazione degli altri alimenti. Altra cosa importantissima, riguarda la separazione tra cibi cotti, o pronti, e alimenti crudi, evitando così le “contaminazioni crociate”, tra le principali cause di intossicazione alimentare, che determinerebbero la proliferazione di muffe e microrganismi deleteri per la salute. Per mantenere igienizzato l’ambiente di conservazione dei cibi, nonché preservarne il buon funzionamento e la giusta temperatura di refrigerazione, è necessario pulire regolarmente tutto l’interno del frigorifero e anche il congelatore. Svuotarlo, staccare la spina, sbrinarlo completamente e poi passare un panno imbevuto con una soluzione di acqua e aceto bianco o bicarbonato, fino a quando rimane un fresco profumo di pulito. Quindi, riempirlo nuovamente, ricordandosi di non eccedere nel fare scorte abbondanti, evitando di stipare il frigo di prodotti. Per ovviare alla formazione di cattivi odori nel frigorifero, si può lasciare al suo interno un vasetto di vetro aperto o una tazza piena di bicarbonato, che ha la funzione proprio di assorbire l’umido in eccesso e odori. Per consentire la corretta distribuzione della temperatura nel frigo, deve esserci abbastanza aria tra un alimento e l’altro. Come anche contenitori e confezioni devono essere riposti tenendoli staccati dalle pareti del frigo. Atra buona norma è lasciare i vari prodotti nella loro confezione originale con data di scadenza e indicazioni per conservarli. Nel caso di cibi preparati a casa, conservarli in contenitori puliti e con coperchio ermetico (non invece semplicemente riposti su un piatto o dentro la stessa pentola di cottura, per cui sarebbe una modalità di conservazione poco igienica) e consumarli entro massimo due giorni. Importante, poi, consumare i cibi cotti entro un giorno. Le proteine animali possono generare batteri patogeni, le verdure fermentano e si riempiono di muffe e lieviti nocivi per la salute. Anche l’insalata già condita, se riposta in frigo, va consumata entro il giorno stesso. Se non si dedica la giusta attenzione nel conservare i cibi, si può incorrere in infezioni, tossinfezioni e intossicazioni alimentari, causate da microrganismi come Salmonella, Staphylococcus, Clostridum e Bacilllus.

 

Nel congelatore

In freezer vanno conservati i prodotti surgelati, venduti in confezioni chiuse ermeticamente, e gli alimenti congelati in casa, cibi cotti, carne, pane o altro che si vuole conservare più a lungo. La temperatura del congelatore deve essere di circa -18 °C. I cibi surgelati (comprati) e quelli congelati (in casa) si possono conservare più a lungo dei cibi riposti in frigorifero. Gli alimenti cotti, come per il frigorifero, vanno prima fatti raffreddare prima di essere riposti in freezer. Nel processo di congelamento domestico, è consigliabile disporre gli alimenti (preferibilmente in piccoli pezzi) in appositi contenitori ben lavati, con un’etichetta che riporti il nome del cibo e la data di congelamento. Per scongelare un prodotto, poi, la giusta procedura è trasferirlo in frigorifero e aspettare che si sia scongelato completamente (ci vuole qualche ora) prima di cucinarlo. Gli alimenti congelati, non vanno ricongelati, ma consumati subito in giornata o al massimo il giorno dopo. Il gelato può essere conservato nel freezer anche per molti mesi, l’importante è essere certi che la temperatura sia mantenuta sempre costante.

Leggi anche: Cibi surgelati? Perchè no

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