Il viaggio scatena immaginazione e creatività, fondamentali per cambiare il nostro atteggiamento mentale
L’anno nuovo è un farmaco: orientarsi verso il futuro, proiettarsi verso ciò che sarà è un potente antiage. La vera domanda che tutti dovremmo farci per iniziare al meglio il 2020, però, è: "Io sono in viaggio?". Un tempo, quando riscontravano nei pazienti nevrosi e disturbi, gli psichiatri consigliavano di viaggiare, di cambiare aria.
Cambiare aria significa modificare il nostro atteggiamento mentale. Il grande filosofo estone Hermann Graf von Keyserling sosteneva che andando in Finlandia riusciva a diventare gelido come la terra che lo ospitava, e quando andava a Venezia ragionava come il mare che invade la città. Viaggio significa cambiare il punto di vista.
Bisogna intendere il viaggio come un altrove mentale. Per viaggiare, non è necessario visitare nuovi posti, mete esotiche o lontane; basta dar spazio alla propria creatività per cambiare stato mentale. L’immaginazione è viaggio e tocca le aree del cervello dove risiede il movimento: è un’acqua che scorre e trascina con sé il pensiero fisso dell’irrisolvibilità dei problemi. La maturità è l’epoca del viaggio, sul nuovo numero di AntiAge ne parliamo in maniera approfondita. Buona lettura!