Segui l’istinto non ti ammali più

Si manifestano nei sogni e se non li ascoltiamo si trasformano in disagi e malattie: gli istinti sono la nostra più grande risorsa e seguirli è molto semplice...

Il numero di Riza Psicosomatica che trovate in questi giorni in edicola mi é molto caro: lo dedico a una persona che ho seguito e che soffriva di forti attacchi di ansia e panico. Una notte, questa donna fa un sogno: si trova nel suo letto e a un certo punto si accorge che accanto a lei c’è un uomo sconosciuto che lei sa essere un autentico criminale. Nel sogno, si accorge di essere paradossalmente felice di avere accanto un uomo del genere, di cui non riesce a vedere il volto e la cosa la colpisce, tanto che sente il desiderio di raccontarmelo.

Fai spazio allo sconosciuto che ti abita

Nell’interpretare questo strano sogno, mi soffermo sul fatto che dentro ciascuno di noi c’è qualcosa che non conosciamo, un lato sconosciuto che ci fa fare cose che nella vita “diurna” non faremmo mai. Questa signora passava la vita a controllarsi, a dirsi di continuo tutto quello che non andava bene nel suo comportamento e a correggerlo; di conseguenza l’anima, intesa come soffio vitale, la precipitava nell’ansia e nel panico. Ma il sogno? Quell’esperienza onirica sembrava contraddire tutta la sua vita “perfettina”, normale, controllata, perbene…

Il vero scopo della vita

Questa signora, che chiameremo Ada, mi racconta poi di avere un altro grande problema: il rapporto con un figlio, uno scapestrato che ne combinava di tutti i colori, una specie di piccolo criminale, come quell’uomo apparso nel sogno. A tal proposito, mi viene in mente il grande psicoanalista Carl Gustav Jung, il quale affermava che il vero “scopo” della nostra vita non consiste nel risolvere i problemi, nel trasformare ad esempio un figlio difficile in un bravo bambino o nell’andare per forza d’accordo con il partner. Noi viviamo per essere condotti dagli istinti, se solo permettessimo loro di guidarci, cosa che non facciamo quasi mai avendo sempre un “programma mentale” da seguire. Così passiamo il tempo a controllarci, a criticarci, a dirci che non ci andiamo bene. Così arrivano i disturbi...

Accogli tutto quello che non ti piace... di te!

Il sogno voleva suggerire a questa signora che, al di là di tutti i suoi sforzi per nasconderlo, c’è un lato “criminale”, ombratile, problematico col quale si deve fare i conti, anche per affrontare in modo costruttivo e non subire i “criminali” che abitano la nostra vita “esteriore”. Nel sogno, lei era in piena intimità con questo lato di sé, tanto da fare persino l’amore con quello sconosciuto...

Forte di questa riflessione, Ada si rende conto che il prorompere incontrollato degli istinti l’aveva più volte salvata nella vita, riconducendola sulla sua strada quando l’eccesso di controllo la faceva deviare. Questo numero di Riza psicosomatica è dedicato agli istinti, che stanno sotto, come fuoco sotto la cenere di un braciere, pronti a far incendiare il falò della nostra esistenza, specialmente quando non ci accorgiamo più del fuoco. Gli istinti inascoltati diventano panico ma anche sogno, per suggerire che quel controllo, quel formalismo, quell’apparenza inappuntabile non ci fa vivere pienamente. Questa è la riflessione che ha permesso a questa donna di liberarsi dell’ansia e del panico, permettendo semplicemente agli istinti repressi (che sono la cosa più preziosa e sacra che possediamo) di tornare a manifestarsi e al fiore che lei era di fiorire nuovamente. Possiamo farlo tutti, è molto più facile di quanto si creda.

Buona lettura!

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