A tutti coloro che hanno perso una persona cara

In questi giorni il lutto colpisce molte persone: onorare i nostri defunti come immagini vive dentro di noi ci dà la forza di proseguire il cammino...

Oggi voglio parlarvi del dolore della morte, della scomparsa improvvisa dei propri cari, un dolore che ha colpito profondamente molte persone in questo difficile periodo. La scomparsa di un padre, di una madre o di un partner, senza poterli salutare e nemmeno partecipare al funerale sconcerta e atterrisce. È un fatto che in realtà colpisce tutti, perché una caratteristica comune a ogni essere umano è quella di provare compassione: dentro di noi sentiamo anche il dolore degli altri. Mi ha colpito moltissimo l'email di una signora che mi ha scritto dicendomi di aver perso il padre a causa del coronavirus, mentre anche la mamma è ricoverata, per fortuna in miglioramento. Mi racconta di non aver avuto ancora il coraggio di dirle della scomparsa del marito; la mamma si aspetta di star bene e di vederlo al suo compleanno. "Abbiamo preferito dirle che il papà sta bene", mi scrive...

La cura, prima della verità

Possiamo chiederci: è giusto raccontare simili bugie? Ho scritto personalmente a questa signora per dirle che i greci antichi, come i latini, avevano un dio che chiamavano Hermes, Mercurio. Era un dio bambino, che diceva molte bugie ma era anche il dio della medicina, della cura, la divinità che mandava sogni di guarigione. La nostra anima vive al di là del bene e del male, non è codificata moralmente come spesso riteniamo. Dicendo quella bugia, la signora che mi ha scritto e i suoi parenti hanno dato uno stimolo in più alla mamma per farla reagire e superare la malattia. Quando uscirà dall'ospedale, sarà importante non dirle subito quanto accaduto: i nostri messaggi, al di là di ogni morale, possono tenere in vita le persone e questo deve prevalere.

I defunti, immagini senza tempo dentro di noi

A tutte le persone colpite in questi giorni dal lutto, voglio dare questo messaggio: facciamo come gli antichi, ricordiamo i nostri morti come immagini interne, nella gioia. Tutti dovrebbero ricordare i propri defunti in questo modo. Possiamo chiudere gli occhi e vedere il padre che non c'è più, la sposa, lo sposo, l'amico come immagini interiori, e stare lì con loro. Gli antichi romani tenevano in casa le statue degli antenati, noi abbiamo spesso le foto dei nostri avi sul comodino o altrove nelle abitazioni. Parlavano con loro, come fanno spesso i vecchi con i loro defunti, perché in qualche modo sapevano che erano depositati all'interno, dentro ognuno di noi, ben prima che scoprissimo il DNA e l'ereditarietà genetica.

Alla ricerca dell'eterno presente in ognuno

Se non vivono come entità fisiche, i defunti esistono come immagini interiori. Un grande saggio della tradizione ebraica chiedeva solo questo per sé: "Quando non ci sarò più, immaginami, così continuerò a esistere dentro di te e nel mondo intero". In qualche modo i nostri morti hanno bisogno della nostra immaginazione: non sappiamo se questo ci darà sollievo, non sappiamo se darà sollievo a loro, ovunque siano, magari in un regno universale di immagini, come affermava Platone. Sappiamo però che compiendo questo semplice rito immaginativo noi entriamo in una particolare area del cervello che potremmo definire il regno dell'eternità. Inevitabilmente, tutti viviamo nel tempo reale, scandito dalle cose di tutti  i giorni: eppure esiste un tempo sconosciuto, eterno, notturno. Durante le ore buie infatti, quando la coscienza è silente, arrivano i sogni che in un frammento ci parlano di eternità. Ci ricordano che dentro ognuno di noi abitano pensieri eterni, immagini eterne e con i nostri morti possiamo scoprirle. Fuori dal tempo accompagno i miei morti nell'eternità e così anch'io posso conoscere quel tempo eterno, che non significa banalmente più lungo, ma diverso, altro, "tempo di tutti i tempi", che la ragione non può conoscere. Tutti cambiano migliaia di volte nel corso della vita, ma c'è un processo sottostante che ci guida silenziosamente: ricordiamolo sempre, e portiamo sempre i nostri cari con noi.

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