L’interiorità è il centro del nostro essere e da come la trattiamo dipendono felicità e salute: sai farne un alleato prezioso o l’hai messa sotto tutela?
Il rapporto con il tuo mondo interiore è un indicatore fondamentale del tuo benessere. Sai occuparti di te stesso nel modo giusto? Scopriamolo con poche semplici domande.
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Se hai 3 o più “no” è tutto ok! Ma se hai 3 o più “sì” sei in pericolo!
Hai risposto in prevalenza “sì”? Attenzione: star bene con se stessi non vuol dire essere una persona sempre equilibrata, costante, mai volubile. E non vuol dire evitare le emozioni “cattive” o reagire col sorriso a tutti gli ostacoli. Questo è un modello finto, che non ti può mai corrispondere. Attento allora che il mito dell’essere se stessi non si traduca in un “essere sempre uguali a se stessi”, ovvero ripetitivi, immobilizzati in un’immagine ideale ma lontana da te. Altrettanto dannosa è l’idea che la profondità d’animo si raggiunga scavando dentro di sé col piglio dell’esploratore che vuole “capirsi”. Così facendo si entra solo in un labirinto mentale: con gli strumenti dell’analisi si scava solo dentro l’io, coi pensieri si arriva solo ad altri pensieri e si perde contatto con la vera fonte di energia, che si trova a monte dei pensieri e delle opinioni.
Il rapporto con noi stessi, con il mondo interiore, è l’architrave di tutto il benessere psicofisico: quanto più ci poniamo in un atteggiamento di ascolto, tanto più l’interiorità ci arricchisce con le sue enormi potenzialità creative e innesca stati di felicità e di piacere. Ma non è un caso, purtroppo, che proprio gli errori che facciamo con noi stessi siano quelli più pericolosi. Di quali errori stiamo parlando?
La tendenza a razionalizzare, la tentazione costante di guidare noi stessi, la propensione a volerci “domare”e a sottomettere le emozioni, sono i fattori che indeboliscono il mondo interiore. Quasi tutti i nostri disagi, dalla depressione all’ansia, dal panico all’insicurezza, nascono da qui. Ecco perché è fondamentale che il rapporto con l’interiorità sia fluido.
La chiave per stare bene ed evitare rischi per la salute e ritrovare un corretto rapporto con l’interiorità è smettere di voler correggere o cambiare ciò che spontaneamente emerge da dentro. In noi vivono tutti gli stati interiori: la rabbia e l’amore, l’ansia e la gioia, la depressione, l’allegria, l’invidia o la tristezza. Perché combattere qualcosa che è parte di noi? L’anima ci invia questi stati per aprire nuovi mondi interiori, che ci aiutano a orientare la nostra vita in modo più autentico. Forse quella gelosia ci serve per riaccendere una relazione spenta: forse quell’ansia esplode perché i rapporti in cui siamo “incastrati” ci vanno stretti. Cercare di “capire” o di modificare questi stati, interferisce con il lavoro dell’anima e alla lunga ci fa ammalare. Limitiamoci ad accogliere. Così la forza creativa e curativa dell’interiorità può esprimersi appieno.