Via dai confronti, cedi al caos, nasconditi: la fine del malessere viene solo dal buio interiore, dove nascono soluzioni che la mente razionale ignora
Nella vita, può capitare a chiunque di vivere momenti di smarrimento: ci sentiamo persi, confusi e ci sembra di non farne una giusta. Ecco cosa racconta Margherita:
"In questo periodo mi sento come se la mia vita fosse in assoluto disordine, compresi i rapporti con le persone. Poi guardo gli altri e sembrano perfetti, mentre io faccio solo errori, non imparo mai. Vivo tutto in modo impulsivo e poi mi pento. Mi sento insicura e confusa, e mi vien solo voglia di fuggire dal mondo, come se qualcosa dentro di me volesse rimanere nascosto. Sento che mi manca qualcosa di me. Ogni giorno mi ripeto che devo trovare la mia strada, non riesco e questo mi provoca ansia. Vorrei sentirmi libera dalle gabbie mentali che mi creo da sola”.
Via dai confronti, fanno solo danni | Quando stai male, l'atteggiamento mentale che metti in campo è decisivo e il primo passo consiste nel distogliere lo sguardo da quello che fanno gli altri. Il disordine che percepisci riguarda te, il mondo esterno non c'entra e pertanto qualsiasi confronto è controproducente. Più il tuo occhio guarderà fuori, più il senso di inadeguatezza aumenterà, perché l'anima non sopporta questi continui e inutili accostamenti con quel che le altre persone dicono, pensano e fanno. |
Fai spazio al caos che senti | Tu ora senti il disordine occupare la tua mente, un caos che ti pervade e credi che per stare bene dovresti fare qualcosa per eliminarlo. È vero il contrario: quel disordine non è un nemico ma qualcosa che arriva per far piazza pulita di tutti i preconcetti che ti abitano, in primo luogo quelli su te stessa. Ma non puoi comprenderlo se ti affanni ogni momento a cercare una soluzione: contrariamente a quanto pensi, è questo atteggiamento solo correttivo a far salire l'ansia. Se dunque il primo passo da compiere è distogliere lo sguardo dagli altri, il secondo consiste nel non opporti alle sensazioni che provi, fossero anche disordinate, caotiche, fastidiose. |
Non agire, nasconditi | Occorre fare una sola cosa, ma bisogna farla bene: nulla. Lasciare tutto com'è, senza interferire. E nascondersi, proprio come hai scritto: l’anima conosce da sé il percorso da fare e al momento giusto te lo rivelerà. Il problema dunque è la soluzione: devi nasconderti e perderti di più, non avere punti di riferimento, abbandonarti. Puoi farlo anche con l'immaginazione: chiudere gli occhi, cercare il tuo rifugio, un luogo che preferisci, per esempio una grotta, e sostare lì, in silenzio, lontano da tutto e tutti. Quando arriva l’ansia, l’incertezza o qualunque emozione arrivi, lo fa per darti un messaggio: stai trascurando una parte di te. Devi percepire quelle sensazioni, non mandarle via. |
Nella tua email, scrivi che vivi sempre in modo impulsivo per poi pentirtene. Il problema non è la tua impulsività, ma il fatto che tu la viva come difetto da eliminare. Dici che quando metti in atto comportamenti impulsivi poi te ne penti. Ebbene, ciò che non funziona è proprio il pentimento: più cercherai di tirare il freno a mano, più innescherai un combattimento interno che sfocerà in comportamenti ancora più impulsivi. L'impulsività è parte di te e se esiste è perché deve esserci, perché ne hai bisogno. In ognuno di noi esistono lati del carattere che razionalmente reputiamo sbagliati o da migliorare, ma solo accogliendo proprio quei tratti che non ci piacciono potremo evolvere e non sentirci più inadeguati e confusi. Accetta ogni lato così com'è, senza giudicarlo.
Se non trovi il senso, lo scopo della tua vita, è perché passi il tempo a giudicarti e a guardare fuori; cosa fanno gli altri, cosa pensano, come parlano, quanto non vai bene. La sfiducia in sé stessi è proprio il risultato di questo confronto con un illusorio ideale esterno che non potrà mai essere raggiunto e che regala continuo sconforto. Troverai fiducia e senso solo guardando dalla parte giusta, ovvero dentro e non fuori. L’insoddisfazione che ora provi è una preziosa alleata: t'impedisce di vivere una vita statica e monocorde. Non cercare di sconfiggerla. Lasciati andare a quel che provi, senza chiederti se sia giusto, senza confrontarti con gli altri e senza chiedertene le ragioni. Imparando a "cedere alla vita" il tuo seme troverà il terreno fertile per nascere, senza più commenti o autocritiche inutili.