VIDEO Ansia: e se fosse un'alleata?

Cercare di scacciare l'ansia spesso si rivela un errore: ci sono casi nei quali è lei a fornirci preziose indicazioni sulla strada da percorrere

Buongiorno a tutti, sono Andrea Nervetti, psicologo e psicoterapeuta, lavoro presso l’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica di Milano, dove esercito la libera professione e dove insegno presso la scuola di specializzazione in psicoterapia. Oggi voglio parlarvi di una mail davvero interessante che è arrivata in redazione. Sentite cosa scrive Federica:

"Da qualche anno non soffro più di ansia. Ne soffrivo sempre prima di un esame, non era un’ansia invalidante, ma mi permetteva di concentrarmi bene e stare attenta. Ho notato che grazie a questo tipo di ansia gli esami andavano bene, mentre ora che non ne ho più le cose non vanno allo stesso modo. Prima delle prove non ho paura e questo mi dispiace, perché poi non arrivano i risultati. Mi sembra di non dare importanza alle cose, quelle poche volte prima di un esame che mi capita ancora di aver l’ansia automaticamente i risultati arrivano. Vorrei che questo tipo di ansia mi tornasse, ma non so come fare".

Ansia, alleata paradossale

Federica dice una cosa apparentemente sconvolgente. Milioni di persone hanno il problema dell’ansia, a lei invece passa e vuole che torni indietro? Bisogna considerare che l’ansia, nel mondo superficiale, è un disagio fastidioso, nel profondo di noi è un’energia antica che nel suo apparire ci dà informazioni preziose su quella che è la nostra natura profonda. Anche quando l'ansia si inabissa ed emerge un sentimento differente come quello che Federica descrive, ovvero questa sorta di apatia, il non dare importanza alle cose, quasi fosse un velo depressivo ecco che otteniamo altre informazioni. Le emozioni non vengono a comando, non arrivano perché vogliamo provare qualcosa o non provare qualcos'altro. Vengono perché l’anima comunica con la superficie, con l'io cosciente, proprio attraverso di loro: allora, Federica, è tempo che tu metta uno sguardo sereno e contemplativo su questo nuovo sentimento che ti abita, perché magari ti sta dando delle informazioni preziose, tanto quanto l’ansia di prima te le dava sulla tua vita di allora.

Nel profondo la verità esiste sempre

Magari questi esami, questo percorso va rettificato, quantomeno guardato. Una cosa è certa: ogni emozione ha un aspetto superficiale e uno profondo. Per quanto riguarda le cosiddette emozioni negative (ansia, depressione) in superficie sono tutte fastidiose e quindi naturalmente la mente cosciente cerca immediatamente di mandarle via. Non sa che così facendo, inevitabilmente, le rafforza, e infatti tu prima non cercavi di mandare via quell’ansia e quell’ansia ti accompagnava agli esami. Ora non cercare di mandare via questa tristezza o apatia, questo nuovo stato che provi; chi sa che cosa ti porterà? Chi sa che donna ti renderà? Un fatto è certo: queste emozioni stanno preparando l’essere che sei destinata a diventare. Tu ancora non lo sai, ma qualcosa accadrà: un "parto animico" si è innescato e se tu non commetterai l’errore di cercare di mandare via questa tristezza, sarà lei a indicarti il percorso che tu dovrai compiere nei mesi e negli anni a venire.

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