A coltivare s'impara!
Crescita e sviluppo

A coltivare s'impara!

Prendersi cura di una pianta per un bambino significa trasformare le nozioni di scuola in qualcosa pratico scoprendo la meraviglia del seme che diventa pianta

A scuola dalla natura, ovvero coltivando s' impara

Siamo nella bella stagione, e i bambini hanno voglia e bisogno di stare all'aria aperta, molto più che nei mesi precedenti. Il contatto con la natura è vitale per loro, così come la necessità di osservare da vicino piante e animali, appagando la propria innata curiosità. Anche a casa, in giardino o in terrazzo i bambini possono non solo osservare, ma anche "sperimentare" in prima persona: in che modo? Per esempio dedicandosi, insieme a mamma e papà, ma anche ai nonni, alla coltivazione di piante, fiori, ortaggi.

Ecco perché coltivare fa bene ai bambini

- Silenzio, ascolto e relax. L'orto o il giardino rappresenta un luogo dove rilassarsi, non solo per gli adulti, ma anche per i bambini; attraverso il giardinaggio i piccoli avranno la possibilità di "sfogarsi", incanalando le proprie energie in un'attività manuale, ma anche di usare la fantasia e la propria inventiva per risolvere in modo originale e autonomo le difficoltà che via via si presentano. In questo modo i bambini potranno acquisire maggiore sicurezza e fiducia in se stessi, a beneficio dell'autostima. Inoltre, calati in una dimensione silenziosa e calma come quella del giardinaggio, adulti e bambini accedono a modalità di comunicazione inedite e migliorano l'ascolto reciproco.

- Con l'impegno si arriva al risultato. Il bambino cui viene affidata una pianta o un pezzetto di orto, inoltre, si responsabilizza, dovendo prendersi cura in prima persona di un altro essere vivente il cui benessere dipende dalle attenzioni che gli verranno dispensate; il piccolo impara inoltre che luce, acqua, concime non sono gli stessi per ogni pianta, anzi: ciò che giova ad una specie può essere nocivo per un'altra.  E potrà vedere dal vivo i risultati del suo lavoro!

- La magia dell'attesa. La vita vegetale offre al piccolo la possibilità di confrontarsi con i cicli naturali di vita, sviluppo e morte; le foglie nascono, svolgono la loro funzione e muoiono, così come i fiori e i frutti; inoltre ogni seme germoglia quando è il momento per farlo e le piante si evolvono secondo il ritmo delle stagioni.

- Imparare divertendosi. Occuparsi di un vegetale, piantare un seme e vederlo germogliare sono esperienze emozionanti, e importanti occasioni a disposizione dei bambini per passare del tempo all'aria aperta, a contatto con la natura. Durante queste attività i piccoli sono esposti a numerosi stimoli sensoriali come odori, colori, suoni, e hanno la possibilità di "manipolare" materiali diversi e osservare.

- In ogni essere vivente c'è qualcosa di nascosto. Il bambino intuisce che ogni essere vivente ha in sé qualcosa di segreto. C'è un'altra importante componente della pianta che si sviluppa verso il basso: si tratta delle radici, una zona "invisibile" senza la quale però i vegetali non potrebbero vivere.

Un esempio: come coltivare i fagioli

- I fagioli si seminano a partire dalla metà di aprile, perché temono il freddo: metteteli su terreni caldi e assolati e non esponeteli alle temperature rigide. Ne esistono numerose varietà; per la coltivazione casalinga preferite le varietà nane (a cespuglio) a quelle rampicanti.

- Potete seminarli nell'orto o i un vaso di 30-35 cm di diametro o ancora in una cassetta di legno per la frutta. Scegliete del terriccio universale e piantate i fagioli a 4-5 cm di profondità; innaffiate bene. Tenete il vaso al sole e dopo una decina di giorni spunteranno le prime piantine.

- Quando sulle piantine spunteranno i primi fiori innaffiate abbondantemente e tenete un po' umido il terreno.

- Un paio di mesi dopo la semina compariranno i primi baccelli; raccogliete i fagioli (2-3 volte a settimana) in modo che la pianta continui a produrne di nuovi.

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