Perché i bambini costruiscono castelli
Crescita e sviluppo

Perché i bambini costruiscono castelli

Tutti i bambini amano costruire castelli e torri in miniatura; scopriamo come sfruttare questo interesse spontaneo per sviluppare la creatività dei piccoli

La passione dei castelli

A tutti i bambini piace costruire castelli, magari di sabbia sulla spiaggia, oppure di mattoncini o magari di legnetti sull'erba; a volte una mamma, più spesso un papà, li aiuta nel loro gioco e nascono così mura, fossati, torri e torrioni. Il castello esercita un fascino assoluto sui bambini. Non a caso nei parchi giochi esistono sempre strutture che in qualche modo ne simulano le forme: ponti sospesi, torrette, salite su corde intrecciate... Perché questo gioco attira e affascina così tanto i bambini e persino quei "bambini" che sopravvivono ancora dentro di noi adulti?

Una magia senza età

Uno dei padri fondatori della psicanalisi, Carl Gustav Jung, si costruì addirittura una torre in cui vivere. Ecco come racconta l'episodio: «Fin da principio sentii la torre come un luogo di maturazione, un grembo materno o una figura materna nella quale potessi diventare ciò che fui, sono e sarò». È probabile che costruire torri rappresenti il soddisfacimento di impulsi che appartengono a tutti noi. L'edificazione di strutture tridimensionali in cui poter essere, o poter immaginare di essere, contenuti, difesi e protetti mobilita temi di grande spessore nello sviluppo psicologico. Vediamone assieme i vari aspetti.

Il significato simbolico racchiuso nel castello

Sto in piedi - Ogni volta che un bambino si applica alla costruzione di una struttura tridimensionale che si alza nello spazio, è come se rappresentasse simbolicamente la conquista della capacità di stare in piedi da solo. Una conquista difficile che modifica radicalmente il punto di vista sulle cose. La costruzione del castello simbolizza quindi il processo nel quale il bambino afferma la propria identità di "individuo eretto".

Vado da solo - La conquista della posizione eretta si traduce in una nuova e maggiore autonomia nel movimento e nella scoperta del mondo che ci circonda. Le mani sono libere di prendere, afferrare, toccare, manipolare e indicare senza dover svolgere il compito di sostenere il corpo in movimento. Questa è  quella che viene definita conquista dell'autonomia motoria.

Ti vedo - Dall'alto della posizione eretta lo sguardo raggiunge punti più lontani; così il bambino può mantenere il contatto visivo con il genitore anche quando si allontana. In questo modo pian piano impara a separarsi sempre meglio.

Non ho paura - Le mura in cui chiudersi, o immaginare di chiudersi, senza perdere la capacità di guardare lontano, riparano dalle angosce e dalla paura della crescita.

Come nutrire la creatività dei bambini

Costruiamo il castello

Grosse scatole, fustini o tubi di cartone, cartoncini colorati, pezzi di stoffa: assemblati con fantasia si trasformeranno in castelli in cui "abitare", permettendo ai bambini di realizzare un oggetto che può essere usato come contenitore, linea di confine, che li rappresenti. La nostra identità, come un castello, ha bisogno di difese, di mura che permettano di accogliere e tenere dentro quello che si vuole conservare e di lasciar fuori quello che non si vuole fare entrare. Se vogliamo "osare", possiamo aiutarli a decorare il castello con i colori a tempera, sporcandoci e sporcando, ritrovando sulle mani gli stessi colori del nostro castello e usando pezzi di stoffa per fare bandiere e vessilli.

Creiamo lo stemma del castello

Invitiamo i bambini a costruire uno stemma araldico che identifichi il castello. Si può utilizzare come base di partenza un oggetto che fa parte della loro vita reale o della fantasia, un gioco, un animale, un fiore, un colore, un personaggio di una storia o di un cartone, un luogo... Offriamo loro cartoncini e colori e materiale vario (bottoni, perline, rametti, foglie, nastri) per costruire lo stemma con cui presentarsi agli altri.

E ora... si gioca!

Chiudersi nel proprio castello o aprirlo, chiamarsi da un castello all'altro, sollecitando una competizione giocosa.... È il momento in cui la messa in scena di tutti gli elementi simbolici richiamati dalla costruzione del castello coincide col massimo del divertimento per i bambini. Giochiamo anche noi in mezzo a loro, smettendo per una volta i panni di chi fa le regole e abbandonandoci a "regole" più grandi di noi, che risiedono nell'anima...

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