Il reflusso gastroesofageo è molto fastidioso: scopri sintomi, cause, rimedi naturali e interpretazione psicosomatica del disturbo
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo a causa del quale gli acidi contenuti nello stomaco risalgono attraverso l’esofago invece di seguire il normale flusso della digestione. Questo passaggio dallo stomaco all'esofago si verifica in modo involontario, senza partecipazione della muscolatura gastrica e addominale. I succhi gastrici, venendo così a contatto con la parete dell'esofago ne provocano un'irritazione che dà luogo ad una sintomatologia molto fastidiosa. Quando il disturbo diventa troppo intenso e frequente, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
L’esofago è l'organo di forma cilindrica che porta il cibo dalla bocca allo stomaco. All'estremità inferiore è presente una valvola (detta "cardias") che si apre per far passare il cibo dopo la deglutizione, chiudendosi immediatamente dopo; in questo modo, il cardias impedisce al contenuto acido dello stomaco di risalire nell'esofago e d'irritarne le pareti con la sua acidità. A innescare il reflusso gastroesofageo è dunque il malfunzionamento cronico di questa valvola. Se la valvola (un anello di fibre muscolari) non si chiude bene, tutto ciò che la persona ha mangiato, bevuto e anche il succo gastrico usato per la digestione può fuoriuscire nell’esofago e risalire fino alla gola, provocando una serie di sintomi fastidiosi.
I sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo possono presentarsi in modo continuativo o intermittente durante la giornata; in quest'ultimo caso i momenti più frequenti sono al risveglio, dopo i pasti, dopo gli sforzi fisici o durante la notte. I sintomi più caratteristici del reflusso gastroesofageo, detti “tipici”, sono la pirosi, ovvero, la sensazione di bruciore a livello retrosternale e il rigurgito acido, cioè la percezione di liquido amaro o acido in bocca.
Il reflusso gastroesofageo si può manifestare anche con altri sintomi meno comuni, detti “atipici”:
Le cause comportamentali del reflusso gastroesofageo sono le seguenti:
È stato osservato che chi soffre di reflusso nota spesso un peggioramento dei sintomi nella stagione autunnale, quando cambiano le abitudini alimentari e i cibi freschi e più digeribili tipici della stagione estiva vengono sostituiti da piatti più calorici e nutrienti ma anche più difficili da digerire.
Seguire un'alimentazione specifica può contribuire a contrastare gli effetti del reflusso. Sarebbe meglio evitare o ridurre sensibilmente quegli alimenti che possono aumentare l’acidità gastrica. Ecco un elenco:
È consigliabile preferire alimenti con ridotto contenuto di grassi, cereali integrali ed almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. Anche i tipi di cotture possono influire direttamente sul reflusso. Due indicazioni generali:
Bisogna inoltre adottare un sano stile di vita, mettendo in pratica alcuni consigli:
Spesso reflusso e gastrite sono accomunati. In realtà differiscono per la sintomatologia e per le cause che ne sono alla base. La gastrite è un’infiammazione acuta o cronica della mucosa dello stomaco, spesso dovuta all’infezione da Helicobacter pylori. Il sintomo principale è il bruciore di stomaco che può essere accompagnato da una sensazione di sazietà precoce, ma non c'è risalita dei succhi gastrici nell'esofago.
Esistono alcuni rimedi naturali che possono essere molto utili per superare o ridurre il reflusso.
Il fungo terapeutico cinese: Ericium | Questo fungo (reperibile commercialmente sotto forma di capsule) è stato utilizzato fin dall’antichità in Cina nel trattamento delle malattie gastrointestinali. Il suo alto potenziale terapeutico si basa sulla capacità di rigenerare la mucosa gastrica e sulle sue proprietà antinfiammatorie e immunostimolanti. |
Tisana a base di fiori di matricaria, radici di liquirizia e foglie di malva | Per alleggerire i bruciori del reflusso si può prendere l’abitudine di bere questa tisana, i cui ingredienti svolgono un’azione antinfiammatoria sulle mucose dell’esofago, oltre che cicatrizzante, aiutando l’attività digestiva. |
Ficus carica | Questa foglia (il cui estratto è reperibile commercialmente in gocce) è nota soprattutto per i malesseri dell’apparato digerente, in particolare dell’esofago. Assumi il macerato glicerico 1 DH, 20-30 gocce diluite in acqua prima di pranzo e cena, per 20 giorni al mese e con una sospensione di 10 giorni prima di un nuovo ciclo di cura. |
Kalium bichromicum, rimedio omeopatico | Molte persone che soffrono di reflusso ricorrono all’omeopatia, che essere utile per alleviare la sgradevole sensazione di bruciore. Il rimedio suggerito è alla 9 CH, 3 granuli 2 volte al dì lontano dai pasti, diradando l’assunzione al primo miglioramento dei sintomi. Si consiglia di associare a Kalium una somministrazione settimanale di 10 granuli di Nux vomica alla 9 CH. |
Un recente studio condotto presso il Dental College dell'Università di Augusta (USA) e il Fourth military medical University di Shaanxi in Cina, ha sottolineato come la malattia da reflusso gastroesofageo possa provocare dolori alla testa e alla mandibola e possa causare un’influenza negativa sull’efficienza della mandibola dal punto di vista della masticazione, oltre che problemi di deglutizione.
Per comprendere il disturbo in chiave psicosomatica, occorre partire da una semplice osservazione fisica. Il processo digestivo segue un percorso dall’alto verso il basso, ovvero parte dalla bocca, scende attraverso l’esofago, raggiunge lo stomaco, e infine l'intestino, con una funzione ben precisa: scomporre il cibo in modo tale che l’organismo possa assorbirlo, assimilarlo. Nella malattia da reflusso gastroesofageo, il materiale acido contenuto nello stomaco risale invece attraverso l’esofago, secondo un meccanismo che va dal basso verso l’alto, non seguendo il normale processo della digestione. Simbolicamente, questo processo per così dire inverso rappresenta un segnale, un allarme che ci avvisa che ci troviamo in una situazione borderline, cioè in una situazione in cui siamo arrivati al limite. Il nostro corpo, attraverso un funzionamento dell’apparato digerente non corretto, ci sta comunicando che qualcosa nel nostro percorso di vita non sta funzionando, che c’è qualcosa che non possiamo più digerire, assimilare.
VIDEO Reflusso gastroesofageo: la lettura psicosomatica
In chiave psicosomatica il reflusso gastroesofageo si manifesta quando ci sentiamo obbligati ad ingerire situazioni, eventi, persone, che non collimano con il nostro essere autentico, con quel che siamo e desideriamo. Il processo dal basso verso l’alto, questa sensazione di bruciore intenso che arriva alla gola, la difficoltà di deglutizione sono un segnale che c’è qualcosa che non possiamo tenere più dentro di noi, per cui il nostro organismo esprime attraverso il reflusso (dal latino refluere “scorrere all’indietro”) una sorta di ribellione, che ha una funzione ben precisa: far prendere consapevolezza alla persona che non bisogna sottostare a ciò che non si è, che non bisogna necessariamente assimilare ciò che non è corrispondente alla nostra autenticità. Che fare? Per prima cosa bisogna osservarsi attentamente nel momento in cui il reflusso e la sua sintomatologia si manifestano, proprio perché osservarsi, guardare nel momento in cui un sintomo si manifesta può aiutarci a prendere coscienza di chi siamo, di quali siano le nostre caratteristiche, i nostri limiti nel tollerare determinati aspetti, eventi, situazioni, comportamenti.