Antinfiammatorio e fluidificante naturale specifico per l'apparato respiratorio, il capelvenere svolge un'azione depurativa e astringente che aiuta la digestione, regola il ciclo e contrasta la caduta dei capelli
Il capelvenere, o Adiantum capillus veneris, fa parte delle felci ed è originario delle zone temperate e tropicali di tutto il mondo. Deve il suo nome (Adiantum=che non si bagna) al fatto che le sue foglie, immerse in acqua, non si bagnano. Diffusa come pianta ornamentale, il capelvenere è sprovvisto di fiori, frutti e semi. Per questo motivo ha rappresentato un vero enigma per i botanici che non riuscivano a comprendere come facesse a riprodursi fino a quando, nel 1850 un libraio tedesco scoprì le spore che si trovavano nella pagina inferiore delle foglie. Noto fin dai tempi antichi, viene descritto nei miti come una pianta cara alle ninfe delle acque e testimone del rapimento di un ragazzo di cui la ninfa Driope si era innamorata; si trovava presso la fonte Hylas, dove Teocrito racconta che uno degli Argonauti si recò per cercare l'acqua per la sua nave. A causa della sua predilezione per i luoghi poco luminosi, viene consacrato a Plutone. Tra le innumerevoli proprietà curative, si distingue per la capacità di liberare le vie aeree da catarro e fastidio, agendo come emolliente, decongestionante, espettorante e astringente; è quindi ottimo per alleviare i disturbi provocati dalle allergie primaverili sull'apparato respiratorio, così come risulta un valido aiuto per fronteggiare i sintomi dovuti agli sbalzi di temperatura.
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Il capelvenere è ricco di principi attivi: i tannini, dalle proprietà astringenti ed antinfiammatorie, i fenoli come i derivati del canferolo quali l'adiantone, dalla potente azione antiossidante così come gli esteri solforati dell'acido idrossicinnamico. Contiene i triterpenoidi, antinfiammatori e antitumorali, oltre a mucillaggini; gomme; piccole quantità di oli essenziali; zuccheri e acidi alicicici. Le parti utilizzate del capelvenere sono le fronde, e talvolta anche i rizomi; le parte aeree sono raccolte fresche ed essiccate a testa in giù in luoghi ben aerati, caldi e bui per poterle poi conservare in barattoli di vetro o di porcellana, chiusi e sistemati all'ombra.
I componenti attivi conferiscono al capelvenere notevoli proprietà terapeutiche, con un'azione specifica sull'apparato respiratorio come fluidificante; depura, inoltre, il sangue e il fegato, aiuta a regolarizzare le mestruazioni e contrasta la perdita di capelli. Vediamo come utilizzarlo:
Esercitando un'azione fluidificante, mucolitica e lenitiva oltre che diaforetica (favorisce la sudorazione), il capelvenere risulta di notevole aiuto nelle comuni affezioni delle vie respiratorie, ovvero raffreddore, tosse, catarro, raucedine, afonia, bronchite, asma ed in generale problemi respiratori. Si assume in diverse formulazioni:
Grazie alla sua azione depurativa, migliora la digestione, perché agisce sul fegato, potenziandone le funzionalità biliari, e sul sangue perché favorisce la diuresi. Ottimo l'infuso e lo sciroppo.
Regolarizza le mestruazioni, favorendone la comparsa; mentre, in caso di emorragia, regola la pressione sanguigna. Si assume in decotto o in tintura madre, 40 gocce due-tre volte al dì.
Favorisce la salute dei capelli in quanto agisce sui follicoli piliferi rallentando e combattendo la caduta dei capelli. In questi casi si utilizza il decotto di capelvenere, che viene applicato sui capelli per contrastarne la perdita, come antiforfora e contro i capelli grassi. Il decotto per uso esterno si prepara facendo bollire 100 grammi di foglie essiccate in 1 litro di acqua, poi si filtra e si fa raffreddare, il liquido va frizionato sui capelli una volta alla settimana.
Il capelvenere non presenta particolari controindicazioni. Si consiglia di consultare il proprio medico di fiducia prima dell'uso e di evitarne l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.