VIDEO Impara a gestire le emozioni: come superare paura, rabbia e tristezza

Con Riza Psicosomatica di maggio impariamo a leggere le emozioni come segnali interiori, utili a ritrovare la calma e a seguire il nostro vero cammino di vita

Nel nuovo numero di Riza Psicosomatica ci concentriamo su un tema fondamentale: come evitare che le emozioni ci travolgano e come ritrovare la calma nei momenti difficili.

Gestire le emozioni non significa reprimerle o bloccarle, ma imparare a percepirne il significato profondo. Ogni emozione contiene molto più di quello che appare a prima vista.

Rabbia, tristezza e paura: spesso cerchiamo spiegazioni esterne per giustificare ciò che proviamo. “Sono arrabbiato con mia madre”, “Sono arrabbiato con il mio partner”. La stessa logica si applica alla tristezza e alla paura. Ciò che spesso non vediamo è che, al di là della causa apparente, ogni emozione ha un ruolo da giocare.

Pensiamo, ad esempio, alla rabbia: non è altro che un vento che ci porta a riflettere, a ridirigere la nostra mente verso una nuova direzione. Un vento che può condurci lontano, in luoghi inaspettati, dove forse non pensavamo di arrivare. Le emozioni non sono mai statiche, e non possiamo definire un’emozione come “sempre la stessa”. È un errore dire, ad esempio, “sono sempre geloso” o “ho sempre paura”. Ogni paura che si manifesta è unica e merita di essere osservata nel momento in cui arriva, senza essere giudicata o ignorata.

La paura di oggi non è la stessa di un mese fa, e non ha una causa specifica da ricercare all’esterno. Proviamo a pensare che dentro di noi esista un progetto che ci sta plasmando, un progetto che non è nostro, ma che è parte di un disegno più grande, che ci guida e ci forma. Le contraddizioni che viviamo, le emozioni che ci assalgono, sono spesso il frutto della nostra resistenza a questo progetto. È come se volessimo forzare uno scoiattolo a nuotare o un gatto a comportarsi da cane. Ogni creatura ha il proprio percorso e così è per noi: esiste una via unica, la “via del Sé”, che va seguita.

Le emozioni che proviamo, quindi, sono segnali che ci indicano che stiamo andando contro il nostro vero cammino. Se creiamo un’immagine di noi stessi che non corrisponde al nostro essere più profondo, allora la paura si manifesta come un avviso. Le emozioni non sono causate da fattori esterni, ma sono manifestazioni interne che ci avvisano che stiamo bloccando il nostro cammino.

Ansia, rabbia, tristezza, gelosia: sono tutte luci che ci guidano, ci mostrano dove dobbiamo andare. Ogni emozione ha una funzione nel nostro percorso, ci aiuta a tornare sulla nostra strada, quella che è solo nostra. Ogni vita ha una sua via, un cammino che solo noi possiamo percorrere.

Non ha senso paragonare la paura del buio o della solitudine a esperienze passate come le punizioni ricevute da bambini. La paura del buio potrebbe essere, invece, un richiamo al nostro lato più ancestrale, un invito a trovare uno spazio solo nostro.

Nel buio, nel Regno della notte e della solitudine, ci rigeneriamo. Il buio è il liquido amniotico dell'anima, e la paura di questo liquido amniotico è in realtà la paura del cambiamento, della trasformazione.

Questo numero di Riza Psicosomatica propone anche esercizi pratici per aiutarti a comprendere e accogliere le emozioni che ti appartengono. Ogni emozione è una guida, e ogni viaggio che intraprendiamo, sebbene talvolta difficile, è necessario per il nostro cammino interiore.

Buona lettura!

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