Non siamo nati per soffrire

Se non cerchi di mandarlo via, il dolore sfuma da sé: In questo video Raffaele Morelli parla della nuova edizione di questo libro, dedicato alla gioia di vivere

Questo libro, al quale sono molto affezionato e di cui ho curato personalmente la nuova edizione, affronta un tema decisivo: cosa dobbiamo fare quanto arriva un grande dolore, una tristezza che ci annienta, un disagio tanto forte che la vita sembra perdere di senso. Tutto il mio lavoro si basa su qualcosa di cui parla tutta la saggezza antica e che i grandi psicanalisti hanno fatto propria: anche nei momenti più difficili, c’è qualcosa dentro di te che sta “lavorando” per te, per la tua realizzazione, per la tua armonia.

Il dolore viene per farci evolvere…

Il dolore non viene a trovarmi perché ho sbagliato vita, lavoro, relazioni. Arriva perché devo incontrare un’energia misteriosa, l’energia interiore del nulla, che mi rigenera. Nulla ci scuote più del dolore psicologico, ma questa sensazione non è fatta per durare: similmente alla sofferenza fisica di un taglio, dura fintanto che il corpo non mette in campo le contromisura per cicatrizzare la ferita e farla passare. Certo, se grattiamo costantemente, non guariremo mai…

…ci avverte quando siamo fuoristrada…

Il dolore è un avvertimento, proveniente dalla parte più profonda dell’identità: guarda che non stai facendo la vita che ti spetta. Non sei “piantato” sulle radici della tua pianta, ma sulle foglie , e le foglie al primo alito di vento se ne andranno. In questo libro troverete un esercizio, che ho chiamato la “certezza del nulla”. Si basa sul fatto che esistono due tipi di dolori, o meglio due modi di viverlo: uno è legato alle cause esterne ed è molto scadente. L’altro è il dolore che arriva a scuotere il tuo albero e quel dolore va accolto così com’è, come fosse l’essenza di una trasformazione.

…va accolto senza ragionamento; passa solo così!

Questa sofferenza, pura e senza cause, porta alla metamorfosi, alla trasformazione, al cambiamento, all’evoluzione. Il dolore puro dura pochissimo, quello legato alle cause può andare avanti mesi, anni…Questo libro è dedicato proprio a questo e alla capacità di trasformare il dolore in immagini. Se esiste una maledizione che grava sulla nostra epoca è il fatto di aver perduto le immagini, la capacità immaginativa, la percezione che il mondo non sia solo quel che vediamo, ciò che appare. Se sostiamo solo sulla superficie, siamo destinati a star male. I dolori si cronicizzano perché siamo noi a ritenere perenne quel che perenne non è: “mi ha lasciato, non troverò nessun altro”. Non è vero!

Quella sofferenza è il parto di un nuovo te stesso, di una nuova te stessa: è il senso di questo libro, che ho scritto perché ognuno trovi la gioia di vivere che gli spetta. Buona lettura!

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