Moltissime persone si sentono insicure e vorrebbero vivere di sole certezza: ma il segreto per vincere l'insicurezza è contemplarla senza cercare di mandarla via...
Il nuovo numero di Riza Psicosomatica che trovate in edicola è dedicato all'insicurezza. Ogni giorno in redazione arrivano moltissime e mail su questo tema. Molti pazienti, tante persone vedono nell'insicurezza il lato peggiore della loro esistenza. L'insicurezza comporta spesso il rimpianto. "Ah, cosa sarebbe successo se quella volta, quando se n'è andata, io l'avessi trattenuta", mi scrive un lettore. "Ah, se in quell'occasione fossi stato più forte e sicuro, avrei certamente trovato il lavoro su misura per me", pensa un altro.
In realtà, l'insicurezza è sempre figlia di un eccesso di stabilità. Vorremmo una mente stabile, una vita serena, prevedibile e programmata. Non ci accorgiamo che in questo modo noi stiamo diventando una specie di robot, un automa finto e artificiale che sta bloccando la nostra evoluzione. Quando commetti errori clamorosi? Quando sei troppo sicuro. L'eccessiva sicurezza ci impedisce di navigare sul mare incerto della vita. Un mare calmo, sempre e solo calmo è una pozzanghera, stagnante.
Perché l'insicurezza diventa un nemico? Accade perché internamente si crea un'opposizione fra la mente, che è statica e quel che proviene dall'inconscio, che è dinamico e mutevole. Questo numero di Riza psicosomatica insegna a "stare nell'insicurezza". Allora accade qualcosa di straordinario: essere sicuri... dell'insicurezza! Stare dentro se stessi come i sogni, che si affacciano e scompaiono.
Stare nell'insicurezza significa contattare quell'energia mutevole che incessantemente crea la tua realizzazione.
Sicurezza e insicurezza devono stare insieme. Questo è il segreto del vero benessere, non provare inutilmente a eliminare incertezze e paure. L'insicurezza ti fa scoprire parti di te che non sapevi nemmeno di possedere. Se l'accogli e non la combatti, la tua vita prende il volo.
Buona lettura!