Per dimagrire non occorrono diete mortificanti e non si deve temere la tristezza che può arrivare durante la perdita di peso: è il corpo che si libera dalle zavorre inutili
Il nuovo numero di Dimagrire è dedicato alle risorse innate, indispensabili per perdere peso. Nell'articolo centrale evidenziamo gli errori che molti commettono e che rendono vani gli sforzi per dimagrire, suggerendo strade più proficue. In particolare, la maggior parte delle diete (come ricorda il titolo del numero in edicola) è destinata a fallire, a causa dell'ossessione che "contengono".
Fra le tante e mail che giungono ogni mese in redazione, una mi ha colpito in modo particolare. la signora che ci scrive afferma di aver seguito i nostri consigli, di essere riuscita a dimagrire, ma di aver anche sentito arrivare, durante questo processo, una sensazione di tristezza.
Che cosa vuol dire questa tristezza? Spesso nelle persone in sovrappeso o che ingrassano c'è una specie di "recita del buonumore". A parole sembrano molto felici, nel privato si detestano. In loro si forma una frattura, una scissione fra quel che si mostra al mondo e quel che si è nel profondo.
Quando dimagrisci per davvero significa che hai innescato un percorso autentico di trasformazione, di rinascita. In questo percorso la tristezza, un temporaneo isolamento è sano. Significa che la recita della persona grassa e felice è finita e quindi quel tono basso è un liberarsi delle ultime zavorre con le quali questa recita aveva ingolfato la nostra anima.
La tristezza ti riporta al contatto profondo con te: non va temuta, tutti possono superarla senza troppe difficoltà. Il vecchio se ne va (il peso in eccesso), il nuovo (la magrezza) sta arrivando: non si deve temere questo processo, che attraverso la tristezza ti sta facendo diventare quel che già sei.
Buona lettura!
Dimagrire è la rivista con i consigli pratici per non ingrassare e perdere peso.