Dislessia negli adulti: come affrontarla
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Dislessia negli adulti: come affrontarla

La dislessia non è una malattia ma solo un differente modo di funzionamento del cervello: oggi si può scoprire e compensare anche da adulti  

Dislessia: che cos’è

La dislessia, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5), rientra fra i disturbi specifici dell'apprendimento, ovvero i cosiddetti DSA. La sua principale manifestazione consiste nella difficoltà a leggere ad alta voce in modo rapido e corretto. Non ha nulla a che vedere con intelligenza, istruzione o problemi di vista, ma deriva da un differente funzionamento di alcune zone del cervello. Per questo è importante la diagnosi precoce da uno specialista: la pedagogia contemporanea è oggi in grado di fornire a chi è affetto da dislessia gli strumenti giusti per apprendere come gli altri.

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I disturbi specifici dell’apprendimento

I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono disturbi evolutivi, cioè evolvono con lo sviluppo e la crescita del bambino e possono essere lievi, moderati o gravi. Essi si distinguono in:

  • Compromissione dell’automatismo della lettura.  La lettura delle parole risulta poco accurata, così come la fluenza e la comprensione del testo
  • Compromissione nella realizzazione della scrittura manuale
  • Compromissione delle abilità di calcolo

Dislessia: origine e diffusione

La dislessia non è un disturbo emerso di recente, ma si è iniziato a parlarne in modo approfondito solo a partire dagli anni 2000, periodo nel quale si è  cominciato a riflettere su come tutelare i bambini in ambito scolastico e aiutarli nell’apprendimento. In particolare è nel 2010 che la dislessia (insieme agli altri DSA) è stata riconosciuta a livello normativo con la legge 170/2010. So tratta di un disturbo più diffuso di quanto si pensi: In generale, i disturbi specifici di apprendimento riguardano circa il 10% dei bambini e il 4% degli adulti, ma nei paesi anglofoni quasi un bambino su 5 ne risulterebbe affetto..

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La dislessia negli adulti

Pur essendo un disturbo evolutivo che emerge nei primi anni di scolarizzazione, la dislessia, per chi ne è affetto, permane anche in età adulta. In particolare, chi ha avuto la diagnosi di dislessia durante l’età scolare avrà seguito un percorso appositamente progettato per compensare il disturbo, conviverci serenamente e imparare metodi di apprendimento alternativi, migliorando con il tempo anche la propria capacità di lettura.

Invece chi non ha avuto questa diagnosi nonostante fosse realmente dislessico si sarà dovuto scontrare con le difficoltà scolastiche, magari temendo di non essere abbastanza intelligente o di non essere portato per lo studio. Quindi, chi da anni è abituato ad apprendere in modo alternativo avrà sviluppato le giuste strategie personali per cavarsela anche nel mondo del lavoro, chi invece non ha avuto questa possibilità può trovarsi, da adulto, spaesato e frustrato di fronte al sospetto che forse le sue difficoltà scolastiche non erano dovute allo scarso impegno, ma a uno specifico disturbo dell’apprendimento.

Dislessia negli adulti: è possibile diagnosticarla?

Ma se a una persona adulta venisse il dubbio, può ricevere una diagnosi di dislessia anche se ha superato l’età scolare? Ad oggi in Italia i servizi diagnostici per i DSA non prendono in carico persone che hanno superato i 18 anni di età e i servizi di neuropsicologia per adulti non si occupano di dislessia. C’è una sola struttura, a Reggio Emilia, che offre un’attività diagnostica di questo tipo per adulti ed è l’Unità Operativa di Neurologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Nonostante ciò, esiste un semplice questionario composto da 20 domande chiuse a cui si può rispondere per capire se probabilmente si hanno difficoltà dovute alla dislessia. È l'Adult Dyslexia Check List: un punteggio superiore a 8 è indice di sospetta dislessia ma non ha un valore diagnostico certo.

Dislessia negli adulti: ecco come riconoscerla nel quotidiano

Non essendosi ancora diffuso in Italia un corpus diagnostico per la dislessia degli adulti, si può comunque prestare attenzione ad alcuni sintomi che potrebbero confermare l’ipotesi di una presunta dislessia. Oltre alle difficoltà nella lettura e nella comprensione del testo, si evidenziano:

  • difficoltà nell’organizzazione e nella gestione del tempo
  • difficoltà nell’imparare una lingua straniera
  • lessico scarso
  • difficoltà ad esprimere esaustivamente i concetti
  • difficoltà in ambito lavorativo

Spesso una dislessia non diagnosticata, da adulti può portare a scarsa autostima e fiducia in se stessi, così come a difficoltà nel trovare lavoro. Per fortuna c’è una proposta di legge del 22/3/2017 per modificare la legge 170/2010, prevedendo l’estensione degli strumenti compensativi anche al di fuori dell’ambito scolastico e l’introduzione del responsabile dell’inserimento lavorativo per le persone con DSA.

Strumenti compensativi per adulti con dislessia

Ecco alcuni strumenti e consigli pratici in grado di aiutare gli adulti con dislessia nell’organizzazione e nell’esecuzione del proprio lavoro:

  • scrittura al PC con font maiuscolo
  • software che convertono il parlato in testo (speech to text)
  • audiolibri
  • agende digitali
  • sveglie sul cellulare per le note importanti
  • memorizzazione tramite immagini e schemi
  • brevi elenchi delle eventuali procedure da fare sul lavoro in ordine cronologico
  • smart pen
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